Wikisource:Collaborazioni/SBM/testi/Manuale del forestiero in Milano

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MANUALE DEL FORESTIERO IN MILANO MANUALE DEL FORESTIERO IN MILANO

MILANO COI TIPI DI LUIGI DI GIACOMO PIROLA M.DCCC.XLIV [Dono Sig. Rina Orsaria - 1958] AVVERTIMENTO Lo scopo scopo di questo manuale è di procurare al forestiero nel modo più facile e più breve, non solo le notizie più importanti sulla condizione morale e materiale di Milano, ma anche le indicazioni che possono esser di qualche utilità per gli usi più comuni della vita. Perchè più agevole riesca il rintracciarle si prescelse l' ordine alfabetico, e si notarono coll' asterisco (*) le cose più meritevoli di considerazione. E perchè il forestiero abbia una comoda guida per dirigersi nelle irregolari vie di questa città, si aggiunse un dizionarietto delle strade, piazze ec., coll' indicatione dei punti principali a cui fan capo, e la piccola pianta distinta da varii segni e colori. Sono in questa indicate col color nero le chiese: col rosso i principali ediflzii e stabilimenti: col turchino le acque, e col verde i giardini e i campi. E i luoghi più necessarii a conoscersi sono contraddistinti da numeri, i quali si riferiscono all' annessa nota esplicativa. INDICE DELLE MATERIE Cenni generali pag. 1 Principali fatti storici " 3 Amministrazione del Regno " 14 Ordinamento diocesano " 18 Principali edifizii, Istituti pubblici ecc. " 19 Regolamento postale " 104 Arrivo e partenza dei Corrieri , Malle- poste ec. " 121 Diligenze e Messaggerie " 125 Velociferi privati " 124 Corriera per Genova " 125 Barche corriere " ivi Strada Ferrata per Monza " 126 Vetture private, fiacres, omnibus ecc. " 127 Studii di pittori " 134 Studii di scultori " 135 Banchieri " 136 Consolati esteri " 137 Alberghi principali e trattorie " ivi Pesi, misure, monete " 140 Ragguaglio fra le lire austriaca, italiana e milanese " 145 Elenco delle strade, corsi, piazze, ponti, vicoli, crocicchi ecc " 147 CENNI GENERALI Milano è posta a gradi 48.99 di latitudine, ed a 0.31 di longitudine est del meridiano di Parigi, in una estesa e fertile pianura fra le Alpi e gli Appennini, leggermente inclinata verso mezzogiorno ed elevata di metri 422 sul livello del mare. Le scorrono vicino il Lambro e l'Olona, fiumi non atti alla navigazione, ma di grande utilità per l'irrigazione delle circostanti campagne. Più lontano ha il Po, il Ticino e l'Adda coi quali comunica per mezzo di canali navigabili. Quello detto della Martesana deriva dall'Adda sotto Trezzo, entra nella città fra la porta Nuova e la Comasina, e fattone il giro entro l'antica fossa. termina alla darsena di porta Ticinese, la quale riceve pur le acque dell'Olona e del Naviglio Grande proveniente dal Ticino, da cui esce alla Casa della Camera. Alla darsena stessa ha principio il Naviglio di Pavia che presso quella città versa le acque nel Ticino ed apre perciò una nuova comunicazione con quel fiume e col Po. Il clima di Milano in generale è mite, con una temperatura media di 9. 11 R. La massima può giun- gere sino a gradi 27. 8 e la minima discese sino a - 13. La quantità annua di pioggia è per adeguato di pollici 53, 7. Predomina il vento d'est, ma non è gagliardo che in pochi giorni intorno agli equinozii. Il perimetro della città, misurato lungo la linea dei bastioni, è di metri 11,236, e comprende una superficie di metri quad. 8,182,389. La metà circa dí questa è occupata dal fabbricato. Anticamente era rinchiusa entro limiti assai più ristretti e determinati: verso la porta Orientale dalla contrada del Durino, verso porta Nuova da quella de' Bigli: verso porta Comasina da s. Giovanni alle quattro facce, verso porta Vercellina dal Monastero maggiore, verso porta Ticinese dal Carrobbio, e verso porta Romana da s. Vittorello. Scavatosi poscia, nel 1138, un fossato di difesa contro le invasioni di Federico Barbarossa lungo la linea dell'attuale naviglio, fu in appresso estesa la città fino a quel limite, e ne abbiam tuttora la memoria in alcune delle antiche porte che ci rimangono, come al ponte di porta Nuova, al ponte di porta Ticinese, al ponte Beatrice cc. Finalmente don Ferrante Gonzaga, governatore sotto Carlo V, volendo porre in istato di difèsa i sobborghi, li cinse di bastioni, i quali anche oggidì determinano il perimetro della città. Sono questi interrotti fra la porta Tenaglia e l'angolo meridionale della piazza d'Armi, perchè quello spazio era tutto occupato dalle fortificazioni dell'antico castello, ora distrutto. Ne prese il posto la piazza suddetta coi circostanti viali ad uso di pubblico passeggio, ed il castello fu ridotto a caserma. Anche il giro dei bastioni fu quasi per intiero convertito in pubblico passeggio. Al di là delle mura ben presto sorsero nuove abitazioni e formaronsi nuovi sobborghi. Questi, oggidì, fanno parte del circondario esterno della città che estendesi in varia misura dai varii lati di essa, e fuor di porta Ticinese giunge alla distanza di metri 6900. Forma il comune de' Corpi santi che conta una popolazione di 31,848 abitanti. Secondo le ultime anagrafi la popolazione stabile della città è di N. 137,580 Quella dei forestieri qui stabiliti per causa d'impiego od esercizio qualsiasi," 13,838 La guarnigione e le altre milizie "13,748


Totale N. 163,186 La pianta di Milano è assai irregolare: essa ha poche piazze, e in generale piccole e informi. La piazza Fontana e quella di San Fedele sono le sole di buona forma. Le vie sono in gran parte anguste e tortuose, ma alcune, e specialmente i corsi, distinguonsi per la loro larghezza. La primitiva irregolarità del fabbricato va ogni giorno scemando per la quantità delle nuove fabbriche che s'innalzano. e le cure del Municipio che annualmente impiega vistose somme in rettifili ed altri miglioramenti. Le case in numero di 5158 hanno in generale da tre a cinque piani: sono per lo più di buona e comoda costruzione, ma i grandiosi palazzi si vedono in minor numero che nelle rimanenti città d'Italia. Primeggia per altro sopra tutte per il numero, la bellezza e la vastità dei cortili interni, cui vanno quasi sempre uniti portici sostenuti da colonne di granito. Tra questi meritano particolare menzione quelli dell' Ospedal maggiore, del Seminario, del palazzo della Contabilità, di quello di Brera , ed il cortile dell'Arcivescovado a doppio ordine dí portici a pilastri. Primeggia pure Milano e non teme confronti per la bellezza del selciato delle sue strade e pel ricco lastricato di granito comodissimo ai rotanti. È illuminata di notte tempo da 1022 lampioni. Fra pochi mesi tutta la parte centrale della città ed alcune delle più importanti linee fuori del centro saranno illuminate col gas. PRINCIPALI FATTI STORICI An. 600 a. G. C. Milano è fondata o ristaurata da Belloveso, qui venuto dalle Gallie. 190. Soggettata coll' Insubria al dominio romano dal console P. Scipione Nasica. 295. d. G. C. Massimiano imperatore vi stabilisce la sede per difender l' Italia dalle scorrerie dei Barbari, e la cinge di mura. 545. Costantino sottoscrive in Milano la famosa legge di tolleranza della religione cristiana. 580. Dopo la divisione dell'Impero, Milano diventa capitale di quel d'Occidente. 574. Sant' Ambrogio, pretore imperiale, è eletto Vescovo. 482. Attila re degli Unni invade l'Italia e distrugge Milano. 476. È conquistata dagli Eruli capitanati da Odoacre. 493. Se ne impadroniscono i Goti condotti da Teodorico. 559. Uraia castiga i Milanesi con una nuova distruzione per aver invocato soccorso dall'imperatore di Oriente contro i Goti. 554. E' riunita da Narsete all'impero d'Oriente. 568. Alboino, capo de'Longobardi, occupa queste provincie, e stabilisce in Pavia la sede di un nuovo regno. 616. Regno benefico di Teodolinda con suo tiglio Adaloaldo. 774. Carlo Magno Vince e fa prigioniero Desiderio ultimo re dei Longobardi, e fonda un nuovo regno d'Italia. 881. L'arcivescovo Ansperto da Biassono, dorante il debole governo di Carlo il Grosso, acquista potenza: ristaura e dilata le mura di Milano, l' orna di edificii, e specialmente dell'atrio della basilica di Sant'Amhrogio. 888. Berengario duca del Friuli è incoronato re dall'arc. Anselmo. 894. Le barbarie del duca Berengario marchese d'Ivrea impegnano i Milanesi a ricorrere ad Ottone I re di Germania che, vinto il duca , è incoronato in Milano re d'Italia dall'arc. Valperio. 1025. Corrado di Germania, chiamato dall'arcivescovo Eriberto, riceve la corona d'Italia. Eriberto ottiene privilegi e poteri: interne discordie e guerre fra i nobili e la plebe. 1042. Eriberto, impegnato nelle guerre intestine, inventa il carroccio per metter ordine nelle milizie ragunaticcie della plebe. 1063. Guerra civile suscitata dai preti simoniaci e concubinarii. 1093. Milano nel temporale si sottrae dalla dipendenza dell' impero, regnando Arrigo IV e Arrigo V: nello spirituale si soggetta alla disciplina della Chiesa. 1096. Prima crociata : v' intervengono i Milanesi, guidati dall' arc. Anselmo da Boisio. 1111. I Milanesi, per ambizion di dominio, guerreggiano le città vicine ; distruggono Lodi, poi Como. 1157. Sconfiggono i Pavesi e i Cremonesi. 1154. Federico Barbarossa cala in Italia con forte esercito contro di loro, assistito dalle città oppresse o gelose. 1158. S'impadronisce di Milano. 1162. I Milanesi, avendo ricusato un podestà da lui eletto, sono di bel nuovo assediati e costretti a rendersi a discrezione. La città è distrutta, ed i cittadini sparsi per cinque anni nei vicini villaggi. 1167. I deputati delle città lombarde riuniti in Pontida , convengono di rifabbricar Milano, e formano la lega lombarda contro il Barbarossa. 1176. Federico è vinto dalla lega nella pianura fra Busto e Legnano. 1177. Per mediazione di papa Alessandro III, Federico conchiude in Venezia colla lega una tregua di sei anni. 1179. Primo scavo del Tesinello. 1183. Pace di Costanza fra Federico e le città collegate, per la quale esse acquistano una libertà municipale sotto una limitata dipendenza dall' impero. 1186. Repubblica: creazione d'un magistrato col nome di podestà, di amplissima autorità. 1216. Primi statuti di Milano. 1220. Cavo della Muzza. 1236. Assaliti da Federico II, i Milanesi si preparano alle difese dando favore ad Arrigo suo figlio. 1257. Battuti a Cortenova trovano in Pagano Della Torre signore della Valsassina un difensore, coll'aiuto del quale possono gli avanzi dell'esercito ricondursi in patria. 1240. Pagano è nominato protettore del popolo contro i nobili. 1247. Martino suo nipote eletto Anziano della Credenza. 1257. Discaccia dalla città i nobili, coll'arcivescovo Leone da Perego loro capo. 1261. Durando le intestine guerre fra i nobili e la plebe protetta dai Torriani, i primi fanno eleggere Ottone Visconti arcivescovo di Milano; i 'Torriani però gl' impediscono di occupare la sede. 1277. Ottone coll' aiuto dei fuorusciti assale i Torriani a Desio, gli sconfigge, e fa prigioniero Napo loro capo: entra in Milano trionfante, e ne è gridato signore. 1287. Fa nominar capo del popolo Matteo suo nipote. 1302. Matteo creato vicario imperiale , è scacciato dai Torriani. Arrigo di Lussemburgo re di Germania è incoronato in Milano re d'Italia a dispetto dei Torriani. 1310. Matteo Visconti rientra in Milano con Arrigo. 1311. I Torriani per trama dei Visconti sono improvvisathente assaliti dai Tedeschi nelle loro case, e scacciati per sempre: Matteo riprende il potere. 1322. Galeazzo suo figlio è proclamato signore di Milano. 1329. Azone, succedutogli, si dichiara apertamente sovrano, e fa porre sulle monete la sua effigie. 1341. Gli succede Luchino suo zio, che muore avvelenato. 1349 L'arcivescovo Giovanni suo fratello e collega aggiunge allo Stato Bologna: amico del Petrarca, protegge le arti e le scienze. 1354 Bernabò e Galeazzo suoi nipoti si spartiscono lo Stato, serbando Milano indivisa. 1378, Giovanni Galeazzo succeduto a Galeazzo a regnare con Bernabò, per tradimento fa imprigionare questo e morire nel castello di Trezzo. 1386. Pone i fondamenti del Duomo. 1395. Ottiene dall'imp. Venceslao l'investitura ereditaria col titolo di duca: conquista nuove città del Piemonte, della Romagna e della Toscana. 1412. Giovanni Maria succedutogli, è ucciso da congiurati in San Gottardo, e gli sottentra il fratello Filippo Maria, che riconquista molte città da quello perdute. 1447. Morto lui senza prole legittima, finisce la stirpe dei Visconti. Milano si proclama repubblica, e nomina capitano generale Francesco Sforza, marito di Bianca figlia naturale di Filippo. 1449. Francesco Sforza assedia Milano , e la forza a rendersi per..faine. 1430. Entra in Milano, è acclamato duca. Tratta non generosità i nemici, abbellisce la città, e rifai,- lirica il. castello. 1480. Fonda l'ospedale maggiore, e fa compire il naviglio della Martesana da Trezzo a Milano. 1466, Muore. Gli succede il figlio Galeazzo Maria. 1478. E' trucidato da congiurati in Santo Stefano; il giorno di natale. Gli succede il figlio Giovanni Galeazzo di 6 anni sotto la reggenza di Bona sua madre. 1491. Lodovico Sforza detto il Moro zio di lui, usurpa la reggenza, e regna in nome del nipote. 1494. Eccita Carlo VIII di Francia a calare in Italia. 1498. Morto Giovanni Galeazzo, credesi avvelenato da Lodovico, questo è investito del ducato dall' imperatore Massimiliano 1. 1496. La corte di lui possiede il fior degli artisti e letterati; Leonardo da Vinci innova la scuola pittorica. 1499. Lodovico XII re di Francia, pretendente al durato come nipote di Valentina Visconti, collegatosi coi Veneziani e col papa Alessandro VI, spedisve contro il Moro un potente esercito comandato da Gian Giacomo Trivulzio, che s' impadronisce di Milano. Nuova costituzione politica: istituzione del senato. 1500: Il Moro, che s'era ricoverato di là dalle Alpi, discaccia i Francesi, e ritorna in Milano; ma tradito presso Novara dagli Svizzeri è finto prigione e condotto in Francia, dove muore dopo pochi anni. 1512.Battaglia di Ravenna in cui i Francesi sono sconfitti colla morte del celebre Gastone di Foix. Massimiliano imperatore di Germania restituisce il ducato a Massirniliano Sforza primogenito di Lodovico. 1522. Francesco l di Francia, vinti a Melegnano gli Svizzeri assoldati dal duca,riprende il milanese. 1523. I Francesi, vinti alla Bicocca dalle forze collegate dell' imperatore e del papa, si ritirano di nuovo dall'Italia. Francesco Sforza fratello di Massimiliano riceve il durato. 1527. Francesco I, ritornato in Lombardia, occupa Milano, ma è fatto prigioniero a Pavia. 1529. Una lega contro Carlo V di Germania è formata dal papa, dai Fiorentini, Veneziani, Francesi ed Inglesi. Milano è da quelle truppe presa e messa a sacco. 1529. Pace di Cambrai che ridona il ducato allo Sforza. 1535. Morto lo Sforza senza prole, il durato ricade all'impero. 1548. Filippo II di Spagna figlio di Carlo V, investitone, fa solenne ingresso in Milano. 1553 Don Ferrante Gonzaga governatore, cinge Milano di bastioni e mura. 1560. S. Carlo nominato arcivescovo di Milano. istituisce il seminario arcivescovile, gli orfanotrolii, il collegio degli oblati, ec. ec. 1576-77. Peste sterminatrice di 18 mesi. 1588. Sono introdotti in Milano i religiosi ospedalieri di San Gio. di Dio. 1593. Assunto all'arcivescovato di Milano il cardinale Federico Borromeo cugino di s. Carlo. 1609. Fondazione della biblioteca Ambrosiana e delle scuole Arcimboldi. 1650. Fiera peste preceduta da carestia: processo contro i creduti untori. 1700. Morto Carlo II ultimo della linea austrospagnuola, i Francesi occupano lo Stato. Guerra di successione contro l'imperatore di Germania. 1706. Battaglia di Cassano e di Torino, in cui i Francesi, compiutamente battuti, perdono i loro possessi di Lombardia. 1715. La pace di Utrecht consolida nell' impero germanico il dominio della Lombardia. 1732. La prammatica sanzione di Carlo VI chiama a succedere al trono anche le femmine. 1733. Milano è occupata dai Gallo-sardi condotti da Carlo Emmanuele III re di Sardegna. 1736. Resa colla nee di Vienna agli imperiali. 1740. Maria Teresa, figlia di Carlo VI, sposa di Francesco di Lorena , ascende al trono in forza della prammatica sanzione. 1740-1748. Guerreggia colla Spagna, Prussia ed altre potenze per sostenere il diritto di successione. La Lombardia è per, alcun tempo occupata dalle armi spagnuole. 1748. Nella pace d' Aquisgrana Maria Teresa è ripristinata ne' suoi possessi. 1752. Trattato di commercio col Piemonte tuttora sussistente. 1760-1770. Riforma del censimento milanese mediante una generale stima dei terreni e case, ed un' equa distribuzione delle imposte fondiarie : abolite l'inquisizione, le carceri private delle comunità religiose : sistemati i luoghi pii, i patrimonii ecclesiastici: istituito un magistrato politico carnevale, il monte di Santa Teresa pci debiti dello Stato, la camera dei conti. 1771-1780. Costruzione del palazzo di Corte, del monte dello Stato, dei teatri della Scala e della Canobbiana, apertura. di nuovi canali, ampliazione della specola di Brera , ec.ec. 1780-1790. Morte di Maria Teresa. Assunzione al trono di Giuseppe II: organizzazione dei tribunali, regolamento giudiziario, nuovo piano parrocchiale, riorganizzazione dei dazii, erezione delle scuole normali, numerazione delle case, illuminazione notturna, giardino pubblico, ec.ec. 1790. Leopoldo II succede a Giuseppe II. 1792. Muore: gli succede Francesco II (poi Francesco I come imperatore d'Austria). 1798-1799. Invasione dei repubblicani francesi condotti dal generale Buonaparte. Repubblica cisalpina Milano capitale: direttorio esecutivo di cinque membri, corpo legislativo. Il trattato di Campo Formio riconosce la repubblica cisalpina. 1799. Gli Austro-Russi, scacciano i Francesi d'Italia. Nuovo governo austriaco in Milano. 1800. Nuova calata dei Francesi sotto Buonaparte primo console: battaglia di Marengo : ricostituzione della repubblica cisalpina riconosciuta nella pace di Luneville. 1802. Per la consulta di Lione, la repubblica cisalpina prende il nome di italiana. Buonaparte presidente, Melzi vicepresidente: consulta di stato, consiglio legislativo, collegi elettorali. 1805. Creazione del regno d'Italia : Napoleone incoronato re nel Duomo : nuovo sistema politico: un vicerè risiede in Milano, capitale del regno. 1814. Napoleone vinto dagli alleati in Parigi , abdica le corone di Francia e d' Italia. Sedizione in Milano il 20 aprile: i senatori sono Scacciati tumultuariamente dal senato : il ministro delle finanze Prina trucidato : nominata una reggenza dal consiglio comunale. I Francesi si ritirano, gli Austriaci entrano in Milano. 1815 Creazione del regno lombardo-veneto. Giuramento a Francesco I imperatore d' Austria prestato nelle mani dell' arciduca Giovanni suo fratello il 1 maggio. Solenne ingresso dell' imperatore in Milano il 31 dicembre. 1817. Fame e tifo. 1818. 24 maggio: entrata dell'arciduca Raineri nominato vicerè. 28 giugno: entrata dell'arcivescovo conte Gaisruk. 1835. 1 marzo. Morte di Francesco 1: gli succede Ferdinando I suo figlio. 1836, 18 aprile. Il colera penetra in Milano. 1838, 6 settembre. Solenne incoronazione di Ferdinando I re del regno lombardo-veneto. AMMINISTRAZIONE DEL REGNO CANCELLERIA VICEREALE (nell'I.R. palazzo di Corte). Il regno lombardo-veneto è presieduto da un vicerè che rappresenta il sovrano; e che risiede alternativamente a Milano ed a Venezia. Fanno centro in lui tutti gli uffizii politici amministrativi e camevali, ed è perciò assistito da una cancelleria divisa in tre sezioni. S. A. I. R. L'arciduca vicerè dà udienza a coloro che ne fanno la dimanda nei giorni che sono di volta in volta stabiliti. ORGANIZZAZIONE POLITICO-AMMINISTRATIVA -I. R. GOVERNO DI LOMBARDIA (borgo di MonfOrte n. 270). La Lombardia è divisa in nove provincie, suddivise in 127 distretti. Sono queste amministrate dal governo sedente in Milano, per tutti gli affari relativi ad oggetti territoriali, comuni, cittadinanza, materie feudali, culto, istruzione pubblica, beneficenza, sanità, pubblica sicurezza, acque e strade, boschi, commercio, industria ec. Il consiglio di governo è composto in via ordinaria da un presidente col titolo di governatore, un vicepresidente e nove consiglieri. Eccettuati i giorni di seduta, S. E. il governatore dà udienza dal mezzodì alle 2 pom. I. R. DIREZIONE. GENERALE DI POLIZIA. (cont. di s. Margherita n. 1126). É direttamente incaricata della tutela della pubblica sicurezza, ed esercita la sua giurisdizione in tutta l'estensione delle provincie lombarde. In queste esercita la propria autorità per mezzo delle I. R. delegazioni mentre per quella di Milano agisce direttamente e col sussidio di quattro commissariati superiori distribuiti in altrettanti circondarii (Vedi COMMISSARIATI DI POLIZIA ). I. R. DELEGAZIONE PROVINCIALE (cont. di s. Nazaro Pietrasanta n. 1741 ). L'azione politico-amministrativa del governo nelle singole provincie viene esercitata dalle I. R. delegazioni. Essendo poi le provincie suddivise in distretti, la vigilanza ne è affidata ai commissarii distrettuali immediatamente dipendenti dalle delegazioni stesse. Essi hanno anche l' incarico di cancellieri del censo, e quindi sono i custodi dei registri d' estimo e delle mappe d' ogni singolo comune, ed assistono direttamente i piccoli comuni che non hanno uffizio proprio. Le città regie però dipendono immediatamente dalle I. R. delegazioni, Il commissariato distrettuale di Milano risiede al corso di p. Romana n. 4245. ORGANIZZAZIONE CAMERALE, I. R. MAGISTRATO CAMERALE (cont. del Marino n. 1142 ). L' amministrazione delle finanze dello stato fu sino al 1830 affidata al senato di finanza, che faceva parte dell' I. R. governo. A quell' epoca vi fu sostituito il magistrato came- rale, al quale incombono tutti gli affari relativi alle dogane, privative, dazii consumo, beni della corona e demaniali, lotto, zecca, tabacchi, nitri e polveri, tasse, bollo, ec. ec. I. R. INTENDENZA DI FINANZA (cont. di s. Giovanni alle Case Rotte n. 1153). È esercitata dalle intendenze di finanza l'azione del magistrato camerale nelle singole provincie in ogni ramo demaniale e di finanza, e trovansi in rapporto diretto colle parti interessate. Vi sta annessa una giudicatura provinciale di finanza la quale, sotto la presidenza dell'intendente, giudica e punisce le trasgressioni alle leggi finanziarie. CORPI RAPPRESENTANTI CONGREGAZIONE CENTRALE (piazza dei Mercanti n. 3089). E' destinata a far conoscere i desiderii ed i bisogni della nazione, a regolare la distribuzione delle imposte e ad esporre il proprio avviso negli oggetti di pubblica amministrazione. Ogni provincia vi manda due deputati possidenti, uno dei quali è scelto dalla classe dei nobili, oltre un rappresentante per ogni città regia. Si aduna nel palazzo di governo sotto la presidenza del governatore. CONGREGAZIONE PROVINCIALE (cont di s. Nazaro Pietrasanta n. 1741). Risiede presso ogni delegazione una congregazione provinciale, la quale, limitatamente alla provincia cui appartiene, ha attribuzioni analoghe a quelle della congregazione centrale. È presieduta dal R. delegato provinciale. AMMINISTRAZIONE COMUNALE CONGREGAZIONE MUNICIPALE (corsia del Broletto n. 1741). Secondo il numero dei possidenti i Comuni sono rappresentati o da un consiglio composto di 30 individui, o dal convocato generale degli estimati, chiamati a discutere ed approvare i conti consuntivi e preVentivi, ed a trattare quegli affari quali sono di volta in volta adunati. L' amministrazione e la rappresentanza permanente sono d' attribuzione, nelle comuni forensi, d'una deputazione di tre estimati, e nelle città, d'una congregazione municipale composta d' un podestà e di 4 assessori. In queste poi il consiglio comunale è composto di 40 membri. Milano, come residenza del governo, ha un consiglio di 60 presi tra i principali possidenti e negozianti, e la congregazione municipale composta di 4 assessori presieduti dal podestà. Sono di sua attribuzione tutti gli oggetti risguardanti gli alloggi e trasporti militari, la sorveglianza in materia annonaria ed edilizia, le strade, la pubblica illuminazione, gl' incendii, il pubblico ornato, cc. Provvede alle relative spese e ad altre diverse di pubblica utilità, comodo ed ornamento: 1.° colle rendite del proprio patrimonio; 2.° colla sovrimposta sull' estimo ; 3.° col dazio addizionale sui generi di consumazione; 4.° col ricavo delle tasse d'uffizio. ORDINAMENTO DIOCESANO L'arcivescovo di Milano ha la giurisdizione metropolitana sopra tutti i vescovi della Lombardia ed è cappellano della corona del regno lombardo-veneto. Nomina i parrochi e loro coadiutori, ma per gli effetti temporali sono tali nomine soggette alla sanzione governativa. La diocesi milanese è divisa in 784 parrocchie di cui oltre la metà nelle attigue provincie di Como, Pavia, Bergamo e Lodi, e 84 nel cantone Ticino. La città conta 24 parrocchie, compresavi quella di s. Gottardo nell'I.R. palazzo di corte. PRINCIPALI EDIFIZII, ISTITUTI PUBBLICI, ECC. ACCADEMIA DI BELLE ARTI (cont. di Brera n. 1555). Fu istituita nel 1776 dall' imperatrice Maria Teresa. Ampliata in appresso e riordinata nel 1806, vi fu aggiunto anche un corpo accademico, composto de' più distinti artisti milanesi, e furono fondati sei grandi premii d' incoraggiamento ai quali è libero a chicchessia il concorrere, oltre premii minori annuali per gli allievi. Un nuovo e più ampio ordinamento le fu dato nel 1838. Vi sono apposite scuole d'architettura, di prospettiva, d'ornamenti, di scultura, di disegno, d'anatomia, di pittura e d' incisione, di paesaggio, d'estetica, ec. I grandi concorsi annuali si alternano tra Milano e Venezia. Tre pensioni triennali sono accordate ad allievi che si distinsero perché possano dimorare in Roma. L'Accademia è consultata dal governo negli oggetti risguardanti le Belle arti, e ad essa è affidata la cura dell' I. R. Pinacoteca (Vedi).

  • ANFITEATRO, DETTO L'ARENA, disegno dell' architetto Canonica, ad imitazione dei circhi romani. Fu principiato nel 1805, e il 17 giugno 1807 vi si diede il primo spettacolo. È di forma ellittica, coll'asse maggiore lungo metri 240, e l' asse minore la metà; tra le gradinate e lo spalto può contenere 30 mila spettatori. Serve per corse, giostre, giuochi ginnastici e pirotecnici: e mediante una gora, che scorre intorno alla platea, può esser facilmente inondato per le naumachie. Le gradinate doveano esser tutte di granito: non si sono fatte che dinanzi al pulvinare, il quale

ornato d' un portico sostenuto da sei belle colonne corintie di granito roseo polito. Di granito sono pure il podio e la porta trionfale dorica, con un bel bassorilievo di marmo nel frontone del Monti di Ravenna. Dal lato opposto a questa sono le carceri con due torri allato. ARCHIVII ( DIREZIONE GENERALE DEGLI) (cont. della Sala n. 956). Ha la sorveglianza sui diversi archivii governativi delle provincie lombarde. Da essa dipendono in Milano i seguenti: ARCHIVIO DI DEPOSITO GOVERNATIVO (cont.della Sala n. 956). Venne quivi trasportato dal castello nel 1781, e vi sono custoditi tutti glí atti del governo. - DI DEPOSITO GIUDIZIARIO (strada di san Damiano n. 280). Contiene gli atti che riguardano la giustizia civile e criminale sino al 1818, ed è formato dalla riunione di 17 distinti arehivii. - DI DEPOSITO GOVERNATIVO-CIVICO (corsia del Broletto n. 1741 ). Contiene gli atti d'interesse civico sino alla riforma censuaria del 1758 e quelli dell'amministrazione promiscua di città e provincia (o dipartimento) sino al 1802. Posteriormente non Comprende che gli atti della prefettura d'Olona e della delegazione provinciale di Milano, e inoltre gli atti degl' ingegneri civili. - DIPLOMATICO ( piazza de' Mercanti n. 3091). Vi furono riunite le molte pergamene tro- vate presso le corporazioni soppresse, e sparse presso le parrocchie od i pubblici dicasteri. ARCHIVIO DI DEPOSITO DEL DEBITO PUBBLICO (cont.del Monte n. 831). Comprende gli atti della cessata direzione generale del debito pubblico. - DI DEPOSITO DELLE FINANZE ( Bocchetto n. 2466 ). Vi sono custoditi tutti gli atti relativi alle finanze, alla contabilità ed al pubblico tesoro. - DEL FONDO DI RELIGIONE (cont. di S. Spirito n. 1313 ). Vi son deposti gli atti provenienti dalle diverse corporazioni religiose soppresse escluse quelle di Mantova e Brescia. - DELLA GUERRA ( Piazza di s. Carpoforo n. 1885). Contiene gli atti appartenenti al comitato di guerra della repubblica cisalpina e quelli del successovi ministero della guerra; come pure gli atti del ministero degli affari esteri del cessato regno d'Italia:

  • ARCHIVIO NOTARILE (piazza de' Mercanti n. 3091), istituito da Maria Teresa nel 1772: Vi si trovano riuniti tutti gli atti dei notai dalla fine del XIII secolo sino al presente. Occupa l'antica sala del consiglio generale della repubblica nel palazzo della Ragione eretto nel 1253. E lunga m. 48. 60, larga m. 18. V'è unita la CAMERA Di DISCIPLINA NOTARILE che presiede agli esami degli aspiranti al notariato ed invigila all'osservanza di tutte le discipline prescritte dalla legge relativamente ai notai. E formata dal conservatore dell' archivio e da sei altri notai.
  • ARCIVESCOVADO (Vedi PALAZZO ARCIVESCOVILE ).
  • ARCO DELLA PACE ( Vedi PORTE ).

ASILI DI CARITÀ PER L'INFANZIA (cont. del Monte di pietà n. 1578. Furono introdotti in Milano nel 1830 e sono sostenuti dal prodotto di private largizioni, le quali aumentandosi, permisero di portare a sette il numero di tali ricoveri, distribuiti nei varii quartieri della città. Più di mille fanciulli d'ambo i sessi delle classi indigenti vi sono ricevuti dai due anni e mezzo sino ai sei anni: vi sono custoditi nei dì feriali per la massima parte del giorno , ed è loro data una minestra e una sopravveste uniforme. Vi ricevono un'educazione adattata all'età loro. Per le parrocchie di sant'Eufemia e di s. Francesco di Paola sonovi inoltre speciali lasciti per continuare l' educazione dei fanciulli ammessi agli asili sino ai nove anni. BAGNO Dl DIANA, o Scuola di nuoto (fuori di porta Orientale). Bell' edilizio eretto nel 1841. da una società di azionisti, disegno dell'architetto Pizzala , con comodo di trattoria, caffè, bigliardo, un bel salone per pranzi e feste, e una sala da scherma. Nel giardino è un vasto bacino d'acqua continuamente rinnovata da una gora perenne; all'intorno 84 camerini per uso dei bagnanti, Assistono stabilmente maestri di nuoto. V'è pure annesso un recinto pel tiro al bersaglio con pistola e carabina. Si paga per l' esercizio di nuoto lire 1.50; per la lezione lire 2. 25; pel solo ingresso lire 1. Si fanno anche abbonamenti per tutta la stagione.

  • BIBLIOTECA AMBROSIANA (piazza della Rosa n. 1348). Fu istituita ed aperta al pubblico nel 1609 dal cardinale Federico BorrOmeo, il quale con ingente spesa raccolse da ogni parte, e massime dall'Oriente, manoscritti, libri rari e oggetti d'arte d'ogni genere, e vi unì una scuola di disegno. Questa collezione andò poi sempre crescendo per acquisti, donazioni e lasciti. I libri ora ascendono a 87 mila, fra i quali molte edizioni rarissime. I manoscritti, oltre una serie gli lettere di san Carlo e del card. Federico, oltrepassano i 18 mila, alcuni per antichità e rarità preziosissimi. Vi si conserva pure una bella raccolta di monete patrie, legate alla città dal conte Luigi Castiglioni, e molte altre greche, romane, e di diversi paesi e tempi : e altresì molti quadri incisioni e disegni , dei quali citeremo il cartone originale della scuola d'Atene di Raffaello. E' amministrata da una congregazione di conservatori ecclesiastici, fra cui un ecclesiastico della famiglia Borromeo, e, in mancanza di questo, il secolare anziano. La direzione scientifica è affidata ad un collegio di nove dottori, dei quali uno ha il titolo di prefetto. Il disegno dell'edifizio di nobile e conveniente carattere è di Fabio Mangone : nel 1850 , colla demolizione della vicina chiesa della Rosa , venne aggiunto un braccio con facciata di stile consonante all'antico, verso la nuova piazzetta della Rosa. La biblioteca è aperta ogni giorno, tranne le ferie. dalle 10 ant. alle 3 pom.
  • BIBLIOTECA DI BRERA (contr. di Brera n. 1555 ). Nel 1770 Maria Teresa istituì questa pubblica biblioteca, unendo a quella che già v' aveano i Gesuiti, la libreria Pertusati di 24 mila volumi. Andò poi crescendo per altre compere e donazioni, e specialmente per l'unione delle biblioteche delle corporazioni soppresse. Vi si trovano molte rare edizioni del 400 e aldine, alcuni preziosi manoscritti e tredici grandi corali di diverse età, fregiati di bellissime miniature, già appartenenti alla Certosa di Pavia. E ricca d' oltre 105 mila volumi. Sta aperta ogni giorno, tranne le ferie, dalle 10 ant. alle 3 pom.

BORSA ( piazza de' Mercanti n. 3089 A). presieduta da un sindaco e da quattro aggiunti, da cui deve ogni giorno determinarsi il corso dei cambii e degli effetti pubblici, sulle notificazioni dei contratti, alle quali sono obbligati i sensali ed agenti di cambio. E aperta in tutti i giorni non festivi dal mezzodì alle 5 pom. BROLETTO (Vedi PALAZZO CIVICO). CADETTI (COMPAGNIA DEI) ( borgo di s. Celso n. 4399). Fondata nel 1838 per l'alta educazione militare, VU fu destinato il locale di s. Luca,

bell'edifizio, già convento dei Cistercensi, che dal 1801 in poi era servito al collegio degli orfani militari. E capace di 150 alunni, di cui 80 sono mantenuti a spese dell' erario. Compito il corso d' educazione, entrano negli II.RR. reggimenti col grado ricevuto nell'istituto, e computano gli ultimi due anni in quelli della loro capitolazione. L'insegnamento estendesi a tutti i rami dell'arte militare, ed è corredato d'un gabinetto di modelli e disegni, d'una sala d'armi, d' una biblioteca e d'una raccolta geologica. Ha pure un vasto campo per gli esercizi ginnastici e militari.

CAMERA DI COMMERCIO (piazza de' Marcanti n. 3086 ). Fu istituita nel 1775. E' destinata a vegliare sulle istituzioni ed i movimenti commerciali, ed a proporre e riferire sui provvedimenti diretti a far prosperare il commercio e l'industria. V'è unita la società d'incoraggiamento per le arti ed i mestieri ( Vedi). CANCELLERIA VICEREALE (vedi pag. 14). CASA DI CORREZIONE (stradone di sant'Angelo n. 1429 B). Grande edifizio principiato nell'anno 1762 con disegno del Croce, e rimasto incompiuto. Vi sono rinchiusi in separati locali i condannati d'ambo i sessi per minori delitti; o i carcerati per misure di polizia. Il loro lavoro consiste in manifatture di lana; ed il guadagno va metà alla casa, metà al carcerato. E capace di più di 400. CASA DI SALUTE (borgo di s. Angelo n. 1436). Appartiene ad una società anonima d'azionisti fondata sopra un lascito di Leopoldo Bevagna. Fu aperta nel 1835 per gli ammalati d'ambo i sessi che vi sono ricevuti mediante una giornaliera retribuzione. Ne sono escluse le sole malattie contagiose e le alienazioni mentali. E' capace di 60 ammalati. Un medico direttore, approvato dal governo, ha la sorveglianza della parte sanitaria e disciplinare dello stabilimento. CASE ( PIE )- D'INDUSTRIA E DI RICOVERO: - DI S. VINCENZO (borgo di s. Vincenzo in Prato n. 3048), - DI S. MARCO ( strada al P. di s. Teresa n. 5336). La casa di s. Vincenzo fu eretta nel 1784 col titolo di Casa di lavoro volontario. Nel 1808, proibita la mendicità, fu convertita in Casa d'industria per gli accattoni, e chiunque mancasse, di lavoro. Nel 1815 fu aperta in suo sussidio la casa di s. Marco. In questa è dato ricovero a circa 300 uomini nativi o da dieci anni abitanti in Milano. In quella di s. Vincenzo sono ricoverati circa 400 tra donne, vecchi e fanciulli derelitti (Vedi), od altrimenti del tutto sproVveduti. Inoltre sì nell'una che nell'altra casa, intervengono giornalmente al lavoro circa 600 poveri milanesi d'ambo i sessi: qualunque sia il loro guadagno si corrispondono cent. 40 al giorno agli uomini, e cent. 51 alle donne. Ad altri 200 individui circa vien da ciascuna casa dato lavoro nelle rispettive abitazioni, che consiste specialmente in manifatture diverse di lino e di cotone. Ai ricoverati è dato anche il vestiario uniforme. E annesso alla casa di s. Marco anche un pio istituto pei ciechi (Vedi). CASERME. La guarnigione di Milano, o per dir meglio la popolazione soggetta alla giurisdizione militare, conta in via ordinaria da 12 in 15 mila individui. Trovasi ripartita nelle seguenti caserme. CASERMA DEL CASTELLO (piazza del castello). Capace di 3350 uomini e 320 cavalli, - DI S. FRANCESCO (piazza di s. Ambrogio n. 2749 A). Fabbricata dal governo italiano con disegno del colonn. Rossi, dov'era la chiesa ai S. Francesco, già basilica Naboriana, coll'annesso convento. La parte compiuta, che oltrepassa i due terzi, è capace di 1300 uomini: il lato che Si sta terminando ne comprenderà altri 700. - DI S. VITTORE (stradone di s. Vittore n. 2750 ). Capace di 1110 uomini e 540 cavalli. - DI S. SIMPLICIANO ( transito di s. Simpliciano n.1999). Capace di 960 uomini e 240 cavalli. - DI S. ANGELO (piazza di sant'Angelo n. 1456 A). Capace di 950 uomini. - DI S. EUSTORGI0 (piazza di s. Eustorgio n. 5600). Capace di 630 uomini. - DELL'INCORONATA (borgo di P. Comasinaa n. 2082 ). Capace di 450 uomini. CASERMA DELLE GRAZIE (piazza di S. M. delle Grazie n. 2679 , 2680 , 2682 ). Capace di 30 uomini e 240 cavalli. Sono da comprendervisi n. 108 uomini di gendarmeria e n. 84 zappatori pompieri (Vedi) ivi stanziati. - DI S. GIROLAMO (strada di s. Girolamo n. 5444). E' di proprietà comunale e serve alle truppe di passaggio ed al treno. E capace di 1000 uomini e 270 cavalli. - DI S. BERNARDINO (cont. di s. Bernardino alle monache n. 2966). Serve al battaglione delle guardie di polizia di 600 uomini, stanziali in parte anche nel locale sussidiario in cont. degli Andegari n. 5523. - DI SANTA CATERINA (cont. di s. Michele alla Chiusa). Vi alloggiano da 170 guardie di finanza, oltre un numero assai maggiore di individui componenti le loro famiglie. - DI S. TERESA (stradone di s. Teresa). Per altre 70 guardie di finanza circa. Molti ufficiali sono inoltre alloggiati presso privati, e ve ne ha pur molti nei locali del comando militare, della direzione del genio, del collegio dei cadetti e dai due ospedali. CASSA CENTRALE (cont.del Marino n. 1142). Tutte le imposte ed i redditi demaniali e finanziarii sono dalle casse filiali delle provincie lombarde versate in questa. Eseguisce i pagamenti di tutte le spese governative, delle pensioni civili ed ecclesiastiche, e dei frutti delle carte pubbliche appartenenti al debito universale dello Stato e che sono pagabili in Milano. E aperta ogni giorno feriale tanto per le riscossioni quanto per i pagamenti, eccettuati i giorni, 7, 14, 21 ed ultimo d'ogni mese, od i precedenti, se questi cadono in giorno festivo. CASSA DI RISPARMIO (piazza de' Mercanti n. 3089). Fu eretta nel 1823 ed è amministrata dalla Commissione centrale di beneficenza. I depositi si ricevono tra i limiti da l a 78 lire, e si iscrivono in un apposito libretto che ritiensi dal depositante. Le somme depositate fruttano l' interesse del 5 per 100 e di sei in sei mesi, qualora non vengano riscossi, si aggiungono al capitale. Il depositante ritira a suo beneplacito tutta o, parte della somma. Gli interessi si calcolano anche pei giorni del mese in cui si fa il deposito, ma non su quelli del mese in cui se ne domanda la restituzione, se non è giunto al fine. La cassa riceve i depositi nei giorni di martedì e sabbato, ed eseguisce i pagamenti in quelli di lunedì e venerdì, semprechè non siano festivi. CASTELLO, detto anticamente di porta Giovia, perchè fabbricato dov' era una porta di questo nome , da Galeazzo II Visconti nel 1348. Dura di quel tempo l'ampio quadrato con due torrioni di solide bugne. Nell' interno è una rocchetta , che spesso servì d'abitazione ai duchi, con ben ornate stanze, e un portico del Bramante , e pitture, di cui ancora veggonsi gli avanzi. Filippo II lo fortifico' con opere avanzate , che occupavano lo spazio della piazza presente, demolite dai Francesi nel 1801. La fronte verso piazza d'armi, sotto il regno d'Italia, venne ornata della bella porta dorica di granito, dal colonn. Rossi, e nel 1838, ristaurata e fregiata di medaglioni con ritratti d' illustri guerrieri. (Vedi CASERMA DEL CASTELLO). CENSO (AMMINISTRAZIONE GENERALE DEL) (piazza di s. Fedele n. 1915). Custodisce le mappe ed i registri del censo di tutti i comuni della Lombardia. Sovrintende alla formazione dei catasti d'estimo e ad ogni operazione relativa l'imposizione fondiaria. Estende le sue operazioni alle altre imposizioni dirette, cioè alla tassa personale che si esige nei cum uni aperti, ed alla tassa d'arti e commercio. CENSURA (UFFIZIo DI) (cont. di s. Giovanni alle Case Rotte n. 1133 ). E' incaricato della revisione di tutte le pubblicazioni a stampa, e dipende immediatamente dall'I.R. governo. Pei giornali e per le pubblicazioni che non eccedono un foglio di stampa, havvi un apposito uffizio di censura presso R. direzione generale di polizia, e nelle provincie ne sono incaricate le delegazioni provinciali per tutte le composizioni che stanno entro i limiti di tre fogli. CHIESE. Sin oltre la metà del secolo passato erano in Milano 240 chiese, compresi gli oratorii, delle quali 240 parrocchie. Sotto i regni di Maria Teresa, e Giuseppe II ne furono soppresse 417; e dal 1700 al 1810 altre 47: qualcuna fu poi riaperta. Ora le chiese sono 83, delle quali 24 parrocchie.

  • IL DUOMO

Di questo tempio, che per vastità di dimensioni e per sontuosità di ornamenti non ha pari nel suo genere, pose la prima pietra il duca Gio. Galeazzo Visconti ai 15 di marzo del 1386. Ignoto è l'autore del disegno originario: lo stile ha il carattere dell' architettura tedesca, volgarmente chiamata gotica. Questo carattere si conservò puro in tutte le parti, e spedalmente nella posteriore al coro sino a che l'arch. Pellegrini, incaricato da san Carlo del compimento dell'opera, ignaro di quel genere d'architettura, e troppo invaghito delle forme greche, a quei tempi riposte in onore, prese ad ornare la facciata nello stile greco-romano. Rimasta pOi per molti anni sospesa, i lavori furono ripresi sotto il card. Federico Borromeo , e condotti a buon punto con gravissima spesa. Ma la mostruosità prodotta da tale informe miscuglio indusse gli amministratori a decretarne nel 1790 la demolizione, e riprendere lo stile primitivo: furono conservate le porte; e le quattro finestre minori già compiute ob artificii eleganti, come leggesi nell'iscrizione posta dietro al pilone dell'angolo destro della facciata. Procedette lentamente l' opera sino al 1805, in cui Napoleone, ordinò l'ultimazione della facciata, la quale venne intrapresa dall'arch. Polak, e finita nel 1809 dall'arch. Amati. I lavori continuarono poi pel compimento delle aguglie e terrazzi superiori sino allo stato presente sotto la direzione dell' arch. Pestagalli. L'aguglia maggiore, che Si solleva sulla cupola framezzo a 16 altre minori, fu eretta nel secolo paSsato dall'arch. Croce. Di stile greco-romano è anche la decorazione interna delle porte eseguita nel xvII secolo con disegno di Fabio Mangone : accanto alla maggiore son da considerarsi le due grandiose colonne di granito rosso polito, che sorreggono il gran balcone con sopra le statue colossali di sant Ambrogio e di san Carlo. La forma del tempio è di croce latina divisa, in cinque navate da 52 piloni alti m.i 24,59, compresa la base e il capitello, scanalati a cordoni di diverso rilievo: i quattro, che sostengon la cupola sono d'un quinto più grossi. I capitelli dei piloni della navata maggiore, alti m.i 5,94, sono ornati, cia, senno, di a nicchie con statue, e di gotici ornamenti svariatissimi. La lunghezza interna dalla facciata al poligono dietro al coro è di m. 148,13; la larghezza delle cinque navi, 57,41; della croce compreso lo sfondo dei cappelloni in 87,75; la grossezza del muro esteriorem. 4,52 eguale ai piloni ; l' altezza interna dai pavimento alla sommità della cupola, ossia all'anello del lanternino m.64,23, alla cima dell' aguglia maggiore compresa la statua m.i 108,28. Sopra i piloni, sì interni che esterni, sorgono altrettante aguglie ornate di finissimi intagli e statuine, legate fra loro da balaustrate a merlature, che separano cinque terrazzi a diversi piani corrispondenti alle diverse altezze delle navate. Degli archi gettati tra quelle, frastagliati con bizzarri arabeschi, conducono le acque dalla sommità al labbro del muro esteriore. Si giunge al piano superiore per diverse scale di 148 gradini, e da questo per una scala a chiocciola a traforo, per altri asta, alla loggia del belvedere presso alla sommità della grande aguglia, sulla quale è collocata la statua di M. V. di lastra di rame dorato alta m.i 4,16. La quantità delle aguglie, delle balaustrate, delle scale, degli aquilotti, dei diversi piani, la profusione delle statue e dei frastagli formano uno spettacolo afflitto nuovo. Delle 106 aguglie richieste dal disegno ne mancano tre sole, e una si sta ora terminando: e delle 3334 statue ne soli già collocate 2819; alcune di rinomati autori antichi e moderni. Tutto, sì di dentro, che di fuori è di marmo bianco di Gandoglia presso al lago Maggiore: il pavimento intarsiato di marmi di vario colore fu terminato da pochi anni. In ogni intercolunnio è aperto un finestrone dell'altezza delle navate laterali: i tre dietro al coro più grandi, son mirabili per la leggiadria dei rabeschi di marmo, ne' cui bizzarri intrecciamenti son poste le vetriate istoriate. Queste furono da pochi anni in parte ristaurate, in parte fatte di nuovo dal Bertini : quelle del finestrone sopra la porta maggiore e dei cappelloni sono di singolar pregio per la gran dimensione dei pezzi, e per l'industriosa loro unione. Molte sono le cose degne di osservazione: noteremo le principali. Un' antica urna di porlido di rara grandezza serve di fonte battesimale. Il tempietto dell'altare maggiore ornato di 6 colonne corintie, e varie statuette, disegno del Pellegrini, è tutto di bronzo, come pure il tabernacolo sotto di esso, dono di Pio IV a san Carlo. Sono parimenti disegno del Pellegrini il recinto del coro tutto coperto di belle scolture, gli stalli di esso fittamente intagliati, i due grandiosi organi, e i due pulpiti di metallo dorato sostenuti, ciascuno, da quattro cariatidi di bronzo. Nella volta del coro è custodito in ricco reliquiario il santo Chiodo. Parecchi monumenti sono collocati lungo le pareti: il più pregevole è quello di Gio. Giacomo Medici nell' angolo destro del braccio meridionale della croce, disegno di Michelangelo Buonarroti, con statue di bronzo di Leone Leoni: anche il monumento del card. Caracciolo di fianco al coro a destra è ornato di belle statue del Busti, detto il Bambaia. I due cappelloni della croce sono assai ricchi di marmi, e scolture, sebbene di stile poco lodevole. Il bel candelabro metallico dinanzi a quel della Madonna è dono d'un arciprete Trivulzio nel 1562 . Negli altari v' ha alcuni buoni quadri o scolture: ma merita partícolar lode il bassorilievo rappresentante la presentazione al tempio, di M. V. del Bambaia, nel braccio destro della croce. Due sono le sagrestie! in quella a destra si conserva il tesoro, il quale, non ostante le rapine dell' invasion francese, contiene ancora molte opere di valore e pregio: due statue d'argento dei santi Ambrogio e Carlo, grandi al vero, adorna di gioie, doni questa del corpo degli orefici nel 1610, quella della città nel 1698: molti reliquiarii, arredi d' ogni sorta d'argento, alcuni d'oro con pietre preziose, diversi dittici, due evangelistarii dell' XI secolo, e sontuosi paramenti di diversi tempi: soprattutto è da ammirarsi una pace d'oro, egregio lavoro a cesello creduto del Cellini, o più veramente del Caradosso: come pure il paliotto d'argento del peso di 5000 oncie; ricco di ornamenti e di bassorilievi figurati eseguiti da G. D. Sala per commissione del fu mons. Taverna. Sotto al coro havvi la cripta, o confessione, volgarmente detta scurolo, ornata di otto colonne; ed eleganti stucchi, pure disegno del Pellegrini, e da questa si passa nella cappella sotterranea di san Carlo rinnovata nel 1817 dal Pestagalli, fregiata di cariatidi e bassorilievi d' argento; e di un parata tessuto d'oro. La cassa, donata da Filippo IV, in cui riposa il corpo del santo vestito d' abito pontificale tempestato di gioie, è composta di cristalli di rocca legati in argento. Una larga apertura nella volta circondata de un para- petto di bronzo di stile gotico con figurine dorate dà luce all'interno, ed agio ai divoti di assistere alle sacre funzioni, che in essa si celebrano, stando nel tempio superiore.

  • S. ALESSANDRO IN ZEBEDIA (piazza di s. Alessandro), parrocchia, fondata, credesi, sulle rovine di un carcere chiamato Zebedeo, in cui era stato rinchiuso il santo martire. Fu rifabbricata nel 1602 con disegno grandioso, ma barocco del p. Binaghi barnabita. L'altar maggiore, il pulpito e due confessionali sono ricchissimi di pietre dure: dei quadri il più pregevole è l'adorazion dei Magi di Daniel Crespi in sagrestia. In un pilastro a destra vedesi il busto del matematico padre Frisi. E' uffiziata dai padri Barnabiti.
  • s. Ambrogio (piazza di s.Ambrogio), parr., basilica, fondata sin dal 387, ad onore dei ss.Gervaso e Protaso da s. Ambrogio che vi depose i loro corpi. Essendovi poi stato sepolto questo santo vescovo venne a lui dedicata. Pregevolissimo saggio d'architettura del IX secolo è l'atrio esteriore eretto dall'arcivescovo Ansperto: vi sono raccolti molti avanzi di monumenti dei bassi tempi. Del medesimo secolo si reputano le imposte di cipresso della porta maggiore intagliate a storie. L' interno è di diversi stili, secondo i tempi dei diversi ristauri. La tribuna dell' altar maggiore è sostenuta da quattro colonne di porfido orientale: preziosi capi d' arte sono i mosaici del coro, l'antico sarcofago sotto il pulpito, e il paliotto a scompartimenti in rilievo di lamina d'oro davanti, e d'argento nei tre altri lati, con gemine, pietre preziose e smalti, lavoro del Ix secolo. Anche nella cappella di s. Satiro conservasi un preziosissimo mosaico forse del v secolo, rappresentante varii santi, fra i quali s. Ambrogio grande

al vero: di cui pure vedesi un'antica effigie, mezza figura in bassorilievo nel muro allato all'organo. In questa basilica i re d' Italia cingevansi della corona ferrea. È uffiziata da un capitolo di canonici, alcuni dei quali in cura d'anime. L'annesso monastero già dei monaci Cistercensi fu convertito in Ospedal militare (Vedi). s. ANGELO (piazza di s. Angelo), sussidiaria di a. Marco, di una sola navata in vasta dimensione. Apparteneva ai padri Minori Osservanti sin dal 1418: fu ridotta alla forma presente nel 1342: la facciata è del 1650. Havvi qualche buon quadro di G. C. Procaccini, e in sagrestia un crocifisso del Bramantino. L' antico convento serve di caserma (Vedi). ss. ANNUNZIATA (nell'ospedale maggiore), disegno di Francesco Richini: il quadro dell'Annunziata è del Guercino. S. ANTONIO ABATE (cont. di s. Antonio), SuSS. di s. Nazaro maggiore: già dei padri Teatini: compiuta nel 1632 secondo il disegno di Francesco Richini: la facciata è recente. E' ricca di stucchi dorati, di pitture a fresco e di quadri, alcuni dei quali di rinomati autori, i Procaccini, il Cerano, il Palma giovine, Bernardino Campi e Annibale Caracci. s. BABILA (corso di p. Orientale), parr. di antichissima fondazione : più volte rifabbricata e ristaurata. Ha un capitolo di canonici di giuspatronato privato. s. BARNABA (cont. di s. Barnaba), edificata nel 155 dai fondatori dell'ordine dei Chierici regolari di s. Paolo, che da essa presero il nome di Barnabiti: è tuttora da essi ufliziata.Il disegno, piuttosto lodevole, credesi del padre Moriggia uno dei fondatori. Havvi qualche buon quadro, e specialmente del Lomazzo. S. BARTOLOMMEO (strada ai Fatebenefratelli), suss. di s. Francesco da Paola, fondata nel 1065 dai canonici di s. Dionigi, rifabbricata nel 1733 con cattivo stile dal Bianchi romano, elegantemente ornata nell'interno da poco tempo. BATTISTERO DI S. AGOSTINO (cont. di s. Bernardino), oratorio annesso a s. Ambrogio, così chiamato, perchè una tradizione volgare accennata da un'iscrizione posta dai padri Cistercensi, vuole, che vi sia stato battezzato s. Agostino: ma è noto, che a que' tempi eravi un solo battistero presso la basilica intramurana. BEATA VERGINE DELLA PRESENTAZIONE (borgo di porta Tosa), oratorio dell' annesso monastero di Agostiniane riaperto da pochi anni con collegio di educazione. s. BERNARDINO (piazza di s. Stefano), suss. di s. Stefano, fabbricata nel 1696: havvi accanto ad essa un oratorio, in cui tutt' all'intorno son disposte in ordine delle ossa, le quali probabilmente sono dei morti dell' ospedal di s. Giobbe, che quivi anticamente trovavasi. s. BERNARDO (corso di P. Vigentina), oratorio annesso al collegio Calchi-Taeggi, fondato nel 1506 per monache domenicane, e nel 1729, abbellito nella presente forma dall' arch. Croce. s. CALIMERO (cont. di s. Calimero), parr., bas. fondata, credesi, nel XII secolo. Vi si conservano le ossa del s. vescovo, e gli strumenti del martirio da lui quivi ricevuto. Fu più volte rifabbricata. S. CALOCERO (borgo di s. Calocero), suss. di s. Ambrogio, antica chiesa ricostruita nel 1618. CAMPO SANTO (Vedi S. MARIA ANNUNZIATA). S. CARLO (strada al ponte di santa Teresa), oratorio della pia Casa d' industria nel già convento dei padri Agostiniani presso s. Marco. S. CATERINA (vicolo di s. Caterina), oratorio annesso alla basilica di s. Nazaro grande : vi si ammira una gran pittura a fresco del Lanino. S. CATERINA ALLA RUOTA (strada dell' Ospedale), era la chiesa di un convento di religiose, dette Vergini di Ro, eretta nel 1618: ora è l'oratorio della pia Casa degli esposti (Vedi) collocata in esso convento da Giuseppe II. S. CELSO (Vedi S. MARIA PRESSO S. CELSO). SS. COSMA E DAMIANO (strada di s. Dannano), suss. di s. Maria della Passione, era una volta dei padri Agostiniani scalzi. CROCIFERI (Vedi S. MARIA DELLA SALUTE). S. EUFEMIA (corso di s. Celso), parr., basilica fondata dicesi nel v secolo dall'arciv. s. Senatore, ridotta poi alla forma presente nel XVII. Sonvi alcuni buoni quadri, fra i quali distinguesi un Marco d'Oggiono. S. EUSEBIO (cont. di Brera), suss. di s. Marco, credesi fondata sin dal tempo di Desiderio, e fu ridotta allo stato presente nel 1620, dal card. Federico Borromeo.

  • S. EUSTORGIO (piazza di s. Eustorgio.), parr., basilica fondata, credesi, nel IV secolo da s. Eustorgio: nel XIII fu ingrandita e data coll'annesso convento ai Domenicani: ristaurata nel XVII da Francesco Richini. Il campanile compiuto nel 1509 è uno de' più belli di Milano. Essa contiene pitture e monumenti ragguardevoli. Il deposito di s. Pietro martire è scoltura di gran pregio del XIV secolo di Giovanni Balduccio pisano. Di bel disegno, riputato di Michelozzo, è la cappella eretta nel 1462 a questo santo: al quale fu più tardi innalzata la statua nella piazza. L'antico convento serve ora di caserma (Vedi).
  • S. FEDELE (Vedi S. MARIA DELLA SCALA).

s. FRANCESCO DI PAOLA (corso di p. Nuova), part., fabbricata nel 1799, con barocco disegno del Bianchi romano, sopra le rovine di un'antica chiesa di s. Anastasia dai padri Minimi, insiem col vicino convento. L'altar maggiore è ricco di pietre dure. s. GIORGIO AL PALAZZO (piazza di s. Giorgio al palazzo), part. Credesi fondata dall'arcivescovo s. Natale nel 750, e aver ricevuto quel soprannome da un vicino palazzo di Massimiano. Fu più volte rifabbricata, e la Facciata di granito rosso è del 1800, disegno dell'arch. Ferrari. Bei quadri il s. Girolamo di Gaudenzio, e la deposizione di Cristo di Bernardino Luini. s. GIOVANNI BATTISTA (strada di Quadronno), oratorio già di patronato dell'ospedale, ora di un privato con uso del pubblico. S. GIOVANNI BATTISTA (borgo di Viarenna) oratorio pubblico, già chiesa di un convento di monache carmelitane. S. GIOVANNI ALLE CASE ROTTE (cont. di s. Gio. alle case rotte), suss. di a. Fedele, cosi chiamata, perchè eretta nel xiv secolo sopra le rovine delle case dei Torriani devastate dal popolo nel 1311: riedificata nel XVII con disegno di Francesco Richini. S. GIOVANNI DI DIO (stradone di s. Angelo), oratorio annesso all'ospedale delle figlie della cari à , dette Fate-bene-sorelle, aperto al pubblico nel 1840. S. GIOVANNI LATERANO (cont. dei tre Alberghi), suss. di S. Satiro, costruita nel 1588, e dedicata a S. Gio. decollato, ebbe il titolo presente per decreto di Leon X: fu rifabbricata nel 1654. S. GIUSEPPE (cont. di s. Giuseppe), suss. di s. M. del Carmine, eretta nel XVII secolo con buona forma e disegno assai ornato da Francesco Richini. S. GOTTARDO (nel palazzo di Corte), parr. dell' I. R. Corte. Anticamente serviva di battisterio per gli uomini: fu più volte ristaurata , e anche da pochi anni fregiata di stucchi disegnati dall'Albertolli: la tribuna superiore elegantemente ornata dall'ara. Canonica comunica celi appartamenti del palazzo. La bellissima torre di stile gotico fu eretta nel 1553 da Azone Visconti.

  • s. LORENZO (corso di p. Ticinese), parr., basilica di antichissima fondazione, rifabbricata nella forma presente per ordine di s. Carlo nel 1800, con disegno ardito e maestoso di Martino Bassi. L'annessa cappella di s. Aquilino (lesi edificata da Galla Plac,idia figlia di Teodosio, della quale vi si conserva l'urna sepolcrale.
  • s. MARCO (piazza di s. Marco), parr., vasta chiesa a tre navate, che nella facciata conserva ancora le traccie dell' architettura del xit secolo, in cui fu fondata: l' interno venne rinnovato nel xvI, e ristaurato anche in appresso. Merita d' essere osservato il monumento del beato Lanfranco Settala del XIII secolo. Era dei padri Agostiniani, il convento dei quali venne convertito in Casa d'industria (Vedi).

S. MARIA ANNUNZIATA IN CAMPO SANTO (piazza di Campo santo), suss. del Duomo, fondata nel 1616 dal card. Federico Borromeo. Rimane rinchiusa in un gran casamento dell'Amministrazione del Duomo, di cui ora si sta compiendo la facciata rivestita di marmo di Gandoglia con ricca decorazione corintia, disegno del Pestagalli. S. MARIA ARA-COELI (strada ai Fate-bene-fratelli), annessa all' ospedale dei padri ospedalieri di s. Gio. di Dio, eretta da loro nel 1588. S. MARIA ASSUNTA ( borghetto di p. Orientale), oratorio fabbricato nel 1822 a spesa privata a comodo di quel quartiere lontano dalla parrocchia di s. Babila. S. MARIA BELTRADE (piazza di s. Maria Beltrade), suss. di s. Satiro, santuario in gran venerazione, fondato, credesi, da un certo Beltrado o Bertrade nel 836, poi riedilicato nel 1601; e di nuovo ristaurato nel 1717. Il rozzo bassorilievo nella facciata col motto Idea rappresenta l'immagine della B. Vergine, che anticamente si portava in processione alla metropolitana il giorno della Candelara. S. MARIA DEL CARMINE (piazza del Carmine), parr., fondata dai padri Carmelitani l'anno 1400: crollata nel 1446, venne riedificata in più vasta forma a tre navate di stile gotico: poi deturpata nello scorso secolo dal gusto barocco, fu da pochi anni giudiziosamente ridotta al primitivo stile.

  • S. MARIA PRESSO S. CELSO (borgo di s. Celso) santuario, sontuoso tempio innalzato da Gio. Ga- leazzo Sforza. Di bellissime proporzioni è l'atrio, attribuito al Bramante, come pure l' interno a tre navate con cupola dodecagona : i capitelli e le basi d' ordine corintio, ed altri ornamenti sono di bronzo. La facciata, disegno dell' Alessi perugino, è pregevole più per la sua ricchezza, che per purezza di stile. Abbonda questa chiesa di opere dei primarii artisti specialmente nostrali: Giulio Cesare Procaccini, Gaudenzio Ferrari, il Cerano, Callisto da Lodi, Buonvicino da Brescia. Meritan poi singolare ammirazione le pitture a fresco sotto la cupola, eseguite verso la fine del secolo scorso dal primo frescante dei tempi nostri Andrea Appiani. Belle scolture di Annibale Fontana sono le sibille sopra la porta maggiore, e l' Assunta dell'altare eretto innanzi all' immagine miracolosa. Le colonne di questo altare sono ricoperte di lamina d' argento, come pure i due sportelli a bassorilievi istoriati che servono di paliotto: d' oro è la pietà alla base della statua, d'oro la corona donata dal capitolo di s. Pietro, e di finissimo intaglio le due grandi lampade d' argento : l' altar maggiore è sontuoso lavoro in pietre dure, terminato ai nostri giorni. Dell' antica chiesa di s. Gelso non rimane ora che il coro ridotto a forma d'oratorio annesso al presente tempio.

S. MARIA DELLA CONSOLAZIONE O DEL CASTELLO (piazza del Castello), santuario, costrutto nel 1597: fu nel 1857 ristaurato e decorato di elegante facciata dall'arch. Chiappa. Contiene alcune buone pitture a fresco di Camillo Procaccini e del Crespi.

  • S. MARIA DELLE GRAZIE (borgo delle Grazie), suss. di s. Vittore, fondata insiern coll' attiguo convento nel 1465, e donata ai padri Domenicali dal conte Gaspare Vimercati, generale del duca Francesco I Sforza. Lodovico il Moro nel 1492, vi aggiunse la grandiosa cupola col coro, e !e cappelle semicircolari ai lati, disegno del Bramante. L'esterno della cupola sebbene incompiuto, è mirabile per la grandezza del concetto, l' eleganza delle forme, e la finezza degli ornamenti di terra cotta. Nella cappella della Madonna, che fu la prima fondazione, si ammirano ancora avanzi di pittura della scuola leonardesca, e nella 4a cappella della navata destra stupendi affreschi, sebbene assai guasti, di Gaudenzio Ferravi. Degno è poi di somma riverenza quel poco che rimane, del famoso cenacolo di Leonardo nel refettorio dell' antico convento, trasformato ora in caserma.

S. MARIA INCORONATA ( borgo di p. Comasina), suss. di s. Simpliciano , formata di due chiese riunite insieme: l'una edificata nel 1451 da Francesco Sforza, l' altra nel 1460 da Bianca sua moglie: ristaurata poi nel 1654, e anche da pochi anni. L'attiguo monastero degli Eremitani ora è una caserma (Vedi). S. MARIA DI LORETO (stradone di s. Vittore), oratorio già dell'orfanotrofio femminile, acquistato di recente insieme coll'annesso locale dai padri ospedalieri di s. Giovanni di Dio per fabbricare un nuovo ospedale. 5. MARIA DEL PARADISO (borgo di p. Vigentina), suss. di s. Calimero, eretta nel 1590 , poi frati del terz'ordine di s. Francesco, insieme coll'attiguo convento, in cui ora trovasi una manifattura di seterie. Nella sagrestia si conserva la croce di Eriberto, preziosissimo lavoro di rame a cesello con figure dorate e dipinte dell' xi secolo. * S. MARIA DELLA PASSIONE (cont. della Passione), parr., fondata nel 1480 da Daniele Birago arciv. di Mitilene, coll'annesso chiostro pei canonici Lateranensi. Il disegno è dello scultore Cristoforo Solari: la grandiosa cupola ottagona, riccamente ornata tanto nell' interno che nell'esterno, fu innalzata nel 1350: posteriore è la facciata di stile bizzarro e scorretto. Vi si ammirano molti bei quadri, specialmente della scuola lombarda: fra i quali una cena di Gaudenzio Ferrari, e un s. Carlo del Crespi. Bellissima opera di Andrea Fusina del 1405, è il monumento alt' areiv. Birago. Nell' annesso chiostro ora è collocato l' I. R Conservatorio di musica (Vedi). S. MARIA DELLA PIETÀ (cont. della Guastalla), oratorio del collegio femminile della Guastalla aperto insieme col collegio nel 11557. S. MARIA PODONE (piazza Borromeo), suss. di s. Alessandro, di antichissima fondazione, ristaurata nel 1440 dal conte Vitaliano Borromeo, e nel 1625 ridotta dal card. Federico a nuova forma con dignitosa facciata, disegno di Fabio Mangone. La cappella Borromeo fu da, pochi anni elegantemente ornata dall' arch. Tazzini. 8. MARIA ALLA PORTA (corso di p. Vercellina), parr., così chiamata, perchè anticamente trovavasi presso di essa la p. Vercellina. Fu riedificata nel 1651 con disegno de' migliori di Francesco Richini. S. MARIA DELLA SALUTE (cont. del Durino), suss. di s. Stefano, detta dei Crociferi, perchè apparteneva già a quest' ordine religioso, fabbricata nel 1708 in istile barocco, ridotta nell'interno a pia regolar forma nen' anno 1841 dal Tazzini. * S. MARIA PRESSO S. SATIRO (cont. della Lupa), basilica, parr. Dell' antichissima chiesa eretta nel IX secolo dall'arciv. Ansperto in onore di s. Satiro, non rimane ora che una cappella , nella quale si riconosce lo stile dei bassi tempi alle quattro colonne con capitelli d'informi proporzioni, e di rozzo lavoro. La chiesa presente venne eretta verso la fine del xv secolo con elegantissimo disegno bramantesco, a tre navate con pilastri d' ordine corintio e leggiadra cupola. Assai lodata è la prospettiva in bassorilievo, che sopra un piano imita con bell' effetto la curva del coro : degna d' ammirazione per la vaghezza e l'armonia delle parti è la sagrestia di forma ottagona , nella quale conservali una s. Apollonia del Boltrafio. La volta, e i pilastri furono da pochi anni abbelliti di ornamenti di ottimo gusto dal Vaccani.

  • S. MARIA DELLA SCALA IN S. FEDELE (piazza di s. Fedele), parr. , innalzata dai Gesuiti nel 1169, con disegno del Pellegrini, e intitolata a s. Fedele. Nel 1776 vi fu trasferito colla giurisdizione parrocchiale il capitolo di a. Maria della Scala, cappella ducale: titolo e privilegio, che ancora conserva. Assai ricca è la decorazione della facciata, il frontone della quale, col bassorilievo del Monti di Ravenna, fu compiuto soltanto nel 1657: di migliore stile quella del fianco : maestoso l'interno colla volta divisa in due vele sostenute da sei colonne di granito polito, e con cupola : ricco ed elegante il moderno altar maggiore disegno del Pestagalli. li già collegio dei Gesuiti è ora occupato dalle II RR. Direzioni del censo e degli archivii, e dall'Archivio di deposito governativo ( Vedi). S. MARIA SEGRETA, (cont. di S. M. Segreta), parr.: si crede fondata sin dal IX secolo: fu dai padri Somaschi riedificata nel 1886; e nel 1700 ridotta alla forma presente dall' arch. Galliari. L' altar maggiore, opera moderna del prof. Levati, è adorno di bei marmi e bronzi dorati.

S. MARIA DE' SERVI (corso Francesco), parr. uffiziata altre volte dai padri Serviti: fu dal Pellegrini ridotta dalla forma gotica alla presente nel XVII secolo. Il lacunare, colla medaglia a fresco di Filippo Ballati, fu fatto nel 1890. Nella seconda cappella si conserva un antico affresco rappresentante un Padre eterno con gloria creduto di Gaudenzio Ferrari. Il Cristo nell' orto è tavola pregevole del Lomazzo , e l' Adorazione dei Magi nella sagrestia è da alcuni attribuita a Bernardino Luini, da altri ad Aurelio. Sarà fra breve demolita per far luogo ad una piazza dinanzi al sontuoso tempio rotondo, che si sta erigendo a s. Carlo , nell' area dell' antico chiostro; con disegno dell'arch. cav. Amati. S. MARIA DELLA STELLA ( borgo delle Grazie), oratorio a servigio dell'annesso Orlhnotrolio femminile (Vedi). S. MARIA DELLA VITTORIA (borgo di Viarenna), suss. di s. Eustorgio, fondata nel 1594 dagli Umiliati, e soppressi questi, data da s. Carlo alle monache di s. Domenico: rifabbricata nel 1669 dal card. Omodeo con maestoso disegno di Fabio Mangone. S. MATTEO ALLA BANCHETTA (cont. di s. Maria alla Porta), oratorio già di giuspatronato della famiglia Fagnani , ora del nuovo istituto delle figlie della carità collocato di fresco nell' attiguo Palazzo Fagnani per ricco lascito. *S. MAURIZIO, detto il MONASTERO MAGGIORE (corso di p. Vercellina), suss. di s. Maria alla Porta. Il monastero a cui è annessa questa chiesa, fu detto maggiore forse per i grandi privilegi, di cui fu dotato da Desiderio ultimo re dei Longobardi, e dall'imperatore Ottone nel x secolo. La chiesa di elegante architettura bramantesca , è divisa in due parti eguali da un muro, a cui è appoggiato l' altar maggiore: l'interna era serbata alle monache. Vi si ammirano bellissime pitture a fresco di Bernardino Luini, e d' altri della scuola milanese. Nell'interno del soppresso monastero, che serve ancora di ricovero ad alcune ex-monache, si reggono avanzi di torri della mura ivi eretta dall' arciv. Ansperto nel IX secolo. S. MICHELE ALLA CHIUSA, s. Michele alla Chiusa), suss. di san Lorenzo, così detta anticamente da una chiusa poco discosta fatta per regolar l' uscita delle acque dalla città. Nel secolo scorso vi fu unito un attiguo oratorio: onde ora veggonsi come due chiese unite in una con due porte nella facciata.

  • S. MICHELE DEI NUOVI SEPOLCRI, volgarmente FOPPONE (bastione di p. Tosa), oratorio in forma di croce greca eretto nei 1698 dall'ing. Attilio Arrigoni, nel mezzo di un recinto, che serviva di cimitero all'ospedal maggiore. Nel 1731 gli fu fabbricato intorno, con disegno di Francesco Croce, il gran porticato a diverse curve che s'intersecano, con ao archi sostenuti da colonne di granito di ordine dorico, e sotto ad esso i sepolcri di cui iter le vigenti leggi ora non si fa più uso.
  • 5. NAZARO MAGGIORE (corso di p. Romana), parr., basilica, fondata nel 382 da s. Ambrogio, rifabbricata nel 1073, ristaurata nel 1878 da s. Carlo, e nel 1852 abbellita e ornata di stucchi e pitture, fra le quali meritan considerazione quelle della cupola di Vitale Sala. I vetri figurati della cappella a destra sono del gusto di Luca d'Olanda. Forma vestibolo a questa basilica la cappella sepolcrale eretta nel 1318 dal maresciallo Gio. Giacomo Trivulzio con disegno semplice e severo della scuola bramantesca. Varie urne son poste in alto in grandi nicchie, e un vasto sepolcro è sotterra.

S. NAZARO PIETRASANTA (Cont. di s. Nazaro Pietrasanta), suss. di s. Tommaso, credesi così chiamata da una famiglia di quel nome : fu ristaurata ai tempi di s. Carlo e nel 1719. La recente facciata è disegno dell' arch. Aluisetti. s. NICCOLÒ DI BARI (cont. di s. Nicolao), suss. di s. Ambrogio, antica chiesa rinnovata nel 1639, con disegno del Quadri.

  • S. PAOLO (corso di s. Celso), suss. a s. Eufemia, fondata insiem con un vasto monastero nel 1353, dalla contessa Torelli di Guastalla. La facciata ricchissima di squisiti intagli di marmo, è d'invenzione del Cerano, valente pittore e architetto: l'interno e il fianco di più purgato stile sono dell'Alessi: le pitture a fresco dei fratelli Campi: di Giulio il bel quadro dell' allar maggiore.

S. PIETRO IN CAMMINADELLA (con. di s. in Caminadella), suss. di s. Ambrogio, si crede fondata nel II o III secolo, e fu rifabbricata nel XVI. S. PIETRO CELESTINO (strada di s. Pielro Celestino), suss. di s. Babila, posseduta sin dal 1317 insieme coll'annesso convento dai padri Benedettini, rifabbricata nel 1733, con disegno barocco del Bianchi romano, e ristaurata nell'interno, e ridotta a più regolare decorazione negli ultimi anni. S. PIETRO IN GESSATE borgo di s. Pietro in Gessate), suss. della Passione, fondata nel xiv secolo da una famiglia Gessate, con un monastero per gli Umiliati, e nel 1456 ceduta ai Maurini. Conserva in parte la forma gotica, ma fu più volte ristaurata in diversi stili. Fra le pitture sono specialmente da osservarsi una B. V. col bambino su tavola di Bernardino Luini , e un s. Mauro del Crespi. Nei vasti chiostri di stile bramantesco, è collocato l'orfanotrofio maschile ( Vedi). S. PIETRO DEI PELLEGRINI (borgodi p. Romana), suss. di s. Calimero, fondata da Barnabò Visconti con un ospizio annesso per ricovero dei pellegrini, le cui rendite furono da Giuseppe II assegnate all'orfanotrofio maschile. S. PRASSEDE (borgo di p. Tosa), suss. della Passione, fondata nel 1879 da s. Carlo per le Cappuccine: v'è una flagellazione di G. C. Procaccini. PRESENTAZIONE DI M. V. (strada di s. Angelo), oratorio annesso al Collegio delle nobili vedove. s. PROTASO AD MONICOS (cont. di s. Protaso), suss. di s. Fedele, di antichissima fondazione. Fu rifabbricata nel xvit secolo dal Pellegrini, e da pochi anni ristaurata ed abbellita. S. RAFFAELLO (cont. di s. Raffaello), suss. del Duomo, si crede fondata da Berengario al principio del secolo x: fu riedificata dal Pellegrini con buono stile nell'interno, ma forme troppo pesanti nella facciata non terminata.

  • S. SEBASTIANO (cont. della Lupa). Questa rotonda è una delle migliori opere del Pellegrini: Venne eretta nel 1576, per voto fatto dalla città afflitta dalla peste. La volta fu da pochi anni a spese d'un privato dipinta a fresco dal Comerio. Il martirio di s. Sebastiano è tenuto del Bramante.

S. SEPOLCRO (piazza di s. Sepolcro), suss. di s. Satiro, fondata nel 1051 da un privato e dedicata alla ss. Trinità, prese il titolo di s. Sepolcro nel 1099, in memoria della conquista di Gerusalemme fatta dai Crociati : nel 1578, fu data da s. Carlo agli Oblati: venne poi rinnovata nel 1618 dal card. Federico Borromeo. La pittura a fresco sulla porta è del Bramantino , e nella sagrestia si conservano buoni quadri, anche di Bernardino Luini. S. SIGISMONDO (canonica di s. Ambrogio), oratorio annesso alla basilica di s. Ambrogio, di antica fondazione, rifabbricato nel 1029.

  • s. SIMPLICIANO (corso di p. Comasina), parr., basilica: si vuole fondata da s. Ambrogio, e dedicata alla B. V.: nel 1400 venne ampliata nella forma presente di stile gotico, e dedicata all'arciv. s. Simpliciano per esservi stato deposto il suo corpo. Poc' anzi le fu restituito dall'arch. Aluisetti il primitivo carattere alterato dai restauri del 1582, e riccamente ornata. Il grandioso altar maggiore era già eseguito nello stile greco-romano prima degli ultimi ristauri. L'annesso convento fu in parte rifabbricato ad uso di caserma (Fedi).

S. SISTO (cont. di s. Sisto), suss. di s. Giorgio al palazzo, si crede fondata dal re Desiderio nel 770: fu rifatta al tempo del card. Federico. S. SOFIA (piazza di s. Sofia), conventuale delle monache Salesiane. Questa chiesa coll' attiguo convento appartenne prima agli Umiliati, poi ai Teatini. S. Carlo vi fondò un collegio sotto la pro- tezione di s. Sofia per le orfanelle della peste, e nel 1715 vi furono collocate le monache Salesiane. La chiesa fu rifabbricata nel 1718: la facciata, come pure molti ristauri, compiuti da pochi anni per opera dell'arch. Moraglia. Nel convento, cdifizio grandioso con vasto orto, havvi un collegio d'educazione (Vedi).

  • S. STEFANO, ( piazza di S. Stefano) parr. Di questa basilica, da prima intitolata a s. Zaccaria, si attribuisce la fondazione all' arciv. s. Martiniano , che vi fu sepolto nel v secolo. Distrutta dalle fiamme nell' XI fu rifabbricata : nel XVI ridotta alla presente forma, e dedicata a s. Stefano dal card. Federico Borromeo. Da pochi anni fu ristaurata, e in molte parti abbellita. Bella è la cappella Trivulzio in capo alla navata destra: elegantemente decorata quella di s. Anna dall' altro lato : grandioso pure il campanile costrutto da Girolamo Quadri circa la metà del XVII secolo.

S. TOMMASO IN TERRA MALA (corsia del Broletto), parr., Non si conosce l'origine di questo titolo datole da antichissimi tempi. Fu più volte ristaurata e rifatta. Il bel pronao esastilo d'ordine ionico fu aggiunto nel 1825 dell'arch. Arganini. Il quadro di a. Carlo è di G. C. Procaccini. a. VINCENZO (borgo di s. Calocero), oratorio annesso alla Casa d'industria di s. Vincenzo in Prato (Vedi). S. VITO AL PASQUIROLO (piazza di S. Vito al pasquirolo), suss. di s. Maria dei Servi, così detta dalla piccola piazza (in milanese pasquee) che le sta dinanzi: disegno non ispregevole del xXVII secolo. * s. VITTORE AL CORPO (stradone di s. Vittore), parr., basilica detta anticamente Porziana, perchè fondata sin dal 114 da un Porzio , fu intitolata a s. Vittore, quando questo santo martire vi fu sepolto nel 303. Nell' XI secolo i Benedettini vi fabbricarono un monastero, che nel 1507, passò agli Olivetani. Fu da questi eretto nel 1576 con disegno dell' Alessi perugino, il presente tempio, a tre navi con cupola, uno dei più belli di Milano, e per l'eleganza dello stile e per la ricchezza degli ornamenti la facciata non fu ultimata. Vi sono molte pitture , fra le quali alcune pregevoli di Daniel Crespi, e dei fratelli Procaccini. L'annesso monastero serve di caserma (Vedi). S. VITTORE AL TEATRO, (piazza di s. Vittore al teatro), suss. di s. M. Segreta, così chiamata, perchè eretta sin dai primi secoli presso un antico teatro romano : fu ricostruita nel 1624, cui disegno di Francesco Richini. CIECHI (Pio ISTITUTO DEI) (strada al ponte di s. Teresa n. 5336 ). Fu istituito nel 1840 presso la pia casa d'industria a s. Marco per l' istruzione ed il ricoverò di fanciulli ciechi d' ambo i sessi. Vi sono gratuitamente ammessi dai sette ai quindici anni 1 fanciulli miserabili nati o domiciliati in Milano. Vi si ricevono pure altri fanciulli ciechi mediante il pagamento di 500 lire all'anno. Ogni giovedì non festivo alle ore 2 1/2, pomeridiane danno un pubblico saggio de' loro progressi. CIMITERI, volgarmente Campi Santi. Ve n'ha sei fuori delle principali porte, ornati di monumenti anche di bel lavoro : gli acattolici hanno uno spazio apposito in quello di San Gregorio, fuori di porta Orientale: gli ebrei uno separato accanto a quello di porta Vercellina. La città poi decretò già di erigerne uno nuovo, che serva per tutti, in un campo fra la porta Comasina e le cascine Abbadesse, ampio non meno di metri oti,too, cinto da portici in cui collocare i monumenti, con una conveniente decorazione architettonica. COLLEGI D'EDUCAZIONE. Oltre i diversi convitti privati per l'educazione della gioventù, ai contano specialmente i seguenti: COLLEGIO IMPERIALE LONGONE (strada de' Fate-bene-fratelli n. 1442 ). Collegio maschile, già dei nobili, istituito da s. Carlo nel 1573, diretto prima dai Gesuiti, poi dai Barnabiti. Per esservi stati concentrati i beni di un lascito Longone, ne prese il nome: e nel 1820 fu intitolato Imperiale. Il fabbricato, incominciato dai Gesuiti nel secolo passato, venne compiuto in questi ultimi anni a spesa erariale. È capace di oltre 120 convittori, e sarà quanto prima riaperto, con dieci posti gratuiti e venti semigratuiti. V' è annesso anche il pubblico Liceo (Vedi). CALCHI-TAEGGI. (corso di p. Vigentina n. 4518). Era un monastero di monache domenicane, ridotto ad uso di collegio maschile nel secolo passato, ora diretto da sacerdoti secolari. E già disposto un disegno generale di ricostruzione, giusta il quale è quasi compiuto il primo cortile circondato da portici a pilastri di granito. V'è annesso un vasto orto. Può contenere più di 180 convittori, e ha 14 posti gratuiti e 20 semi-gratuiti. Si regge in parte con fondi proprii, sotto tre amministratori onorarii. COLLEGIO FEMMINILE DI S. FILIPPO (strada del Foppone n. 99). E' destinato all'educazione delle fanciulle di classi civili, ed è capace di circa 80 allieve, con 24 posti gratuiti. Il vasto edificio appartenente già alle monache Agostiniane, fu eretto nel XVII secolo con grandioso disegno del Quadri. V'è un gran chiostro rettangolare con portici all'ingiro di colonne binate di granito: havvi anche un bel giardino. - DELLA GUASTALLA (cont. della Guastalla n. 85). Fu fondato nel 1557 per l'educazione gratuita delle fanciulle milanesi di nobile famiglia e limitata fortuna. Conta 36 educande, le quali, finita la loro educazione, hanno diritto ad una dote di 4000 lire milanesi. Ha un bel chiostro a portici e un vastissimo orto. - DELLA VISITAZIONE (strada di s. Sofia n. 4421). E annesso al monastero delle Salesiane, e conta circa 40 educande. - DELLA PRESENTAZIONE (borgo di p. Tosa). E diretto dalle Agostiniane da pochi anni rimesse. Vi sono educate circa 24 allieve. COLLEGIO DELLE NOBILI VEDOVE (borgo di s. Angelo n. 1431). Fu istituito nell'anno 1631 dal cardinal Federico Borromeo. Serve di ritiro a diciotto vedove di civil condizione, le quali senza essere astrette ad alcun voto, vi hanno separata abitazione ed un tenue assegno in danaro. Hanno inoltre nel collegio il compito servizio spirituale. COLONNE. COLONNA DI SANT'AMBROGIO (piazza di s. Ambrogio). Questa colonna, assai rosa dal tempo, pretendesi che sia un avanzo dell'antico palazzo imperiale, che trovavisi in queste vicinanze. COLONNA DI S. BABILA (corso di p. Orientale). Questa colonna dorica a bugne di ceppo fu eretta, come leggesi nell'iscrizione dello zoccolo, nel 1616, e collocatovi sopra il leone, stemma della porta orientale ( Vedi STEMMI ). - DI SANT' EUFEMIA (corso di s. Celso). - DI P. TOSA (corso di p. Tosa). Sono le due sole rimaste di quelle, che s. Carlo avea fatto innalzare dopo la peste in diversi crocicchi con sopra una statua sacra, e un altare al basamento. Ad ognuna era attaccata una confraternita, che in certi giorni a certe ore vi andava ad orare. Sono ambedue di granito : la prima, disegno del Cerano, porta la statua di sant' Elena : l'altra di maggior dimensione, disegno del Pellegrini, ha in cima la statua del Redentore.

  • COLONNE DI S. LORENZO (corso di p. Ticinese). Queste sedici colonne corintie di marmo bianco, ciascuna di quattro pezzi, con sopra l' architrave, di belle proporzioni, credesi che ornassero le terme erculee di Massimiano, delle quali si ha un cenno nei noti versi di Ausonio. Sono il solo avanzo importante dei tempi romani in Milano.

COMANDO DI CITTÀ (coni. del Monte di pietà n. 1596) Ha l'immediata direzione del servizio militare interno. Sta presso il medesimo anche l' auditorato di piazza per l'amministrazione giudiziaria militare. COMANDO MILITARE (cont. di Brera n. 1642 ). Dirige tutto ciò che riferiscesi all' esercito nelle province lombarde sotto l'immediata dipendenza del comando militare generale del regno lombardo-veneto sedente in Verona. Risiede nel palazzo già Cusani, grandioso, ma del più ca- priccioso gusto barocco. La facciata verso il giardino è del Piermarini. COMMISSARIATI SUPERIORI DI POLIZIA. Dipendono immediatamente dalla I. R. direzione generale di polizia ed hanno gli uffici aperti giorno e notte pel pronto provvedimento a qualsiasi bisogno. Trovansi distribuiti nella città come segue: Pel circondario I (piazza de' Mercanti n. 3090 A). Limiti. Partendo dalla corsia del Duomo all'angolo della cont. di s. Radegonda, e continuando pel corso Francesco, cont. di s. Vito al pasquirolo, vicoli del Zenzuino e di s. Zeno, cont. del Broglio, piazza del Verzaro, cont. Larga, Bottonuto, Cont. di s. Giovanni in Guggirolo, cónt. Velasca, corso di P. Romana, Rugabella, corso di s. Celso, cont. degli Allude', di s. Fermo, dell' Olmetto, de' Stampi, Carrobbio, cont. di s. Sisto, piazza e cont. di s. Marta, di s. Maurilio, Cinque vie, cont. del Boschetto, di s. Maria Segreta, de' Meravigli, di s. Vincenzino, de' Cavanaghi, di s. Tommaso, de' Bossi, del Teatro Filodrammatico, piazza del Teatro, cont. del Marino e di s. Radegonda. Pel circondano II (cont. degli Andegari n. 1212 A). Limiti. Partendo dal bastione di P. Orientale ai giardini pubblici, e volgendo a dritta lungo i bastioni sino all'Arco della pace, piazza del Castello, cont. di s. Vincenzino, de'Cavanaghi, di s. Tommaso, de' Bossi, del Teatro Filodrammatico, piazza del Teatro, cont. del Marino, di s. Radegonda, corsia del Duomo, corso Francesco, cont. di s. Pietro all' orto, di s. Vittore e 40 martiri, di s. Andrea, di s. Primo, Boschetti e Giardini pubblici. Pel circondario III (coni. di s. Antonio n. 4806). Limiti. Partendo dal dazio di Porta Lodovica e volgendo a dritta lungo i bastioni sino ai Giardini pubblici, Boschetti, cont. e strada di s. Primo, cont. di s. Andrea, di s. Vittore e 40 martiri, di s. Pietro all' orto, corso Francesco, cont. di s. Vito al Pasquirolo, vicoli del Zenzuino e di s. Zeno , cont. del Broglio, piazza del Verzaro, cont. Larga, cont. di s. Giovanni in guggirolo, Velasca, corso di porta Romana, cont. di Rugabella, corso, ponte e borgo di s. Celso sino alla porta Lodovica. Pel circondario IV (cont. di s. Orsola n. 2829). Limiti. Partendo dal dazio di porta Lodovica e volgendo a sinistra lungo i bastioni sin presso all'Arco della pace ; piazza del Castello, cont. di s. Vincenzino, de' Meravigli, di s. Maria Segreta, Rocchetto, Cinque vie, s. Maurilio, s. Marta, s. Sisto, Carrobbio, Stampi, Olmetto, s. Fermo, Amedei, corso, ponte e borgo di s. Celso. COMMISSIONE DIPLOMATICA DEL DEBITO PUBBLICO ( cont. del Monte n. 831). Ha l' incarico di regolare la distribuzione del debito pubblico del già regno d' Italia fra le potenze condividenti del medesimo. È composta dei diversi commissarii delle potenze stesse. COMMISSIONE LIQUIDATRICE DEL DEBITO PUBLICO ) (cont. del Monte n. 831 ). È incaricata di liquidare i crediti esistenti verso l'amministrazione del cessato regno d'Italia. È composta d'un presidente, di quattro consiglieri e d'un rappresent ente fiscale. CONGREGAZIONE CENTRALE (Vedi pag. 18). CONGREGAZIONE MUNICIPALE (Vedi p. 17). CONGREGAZIONE PROVINCIALE (Vedi p. 16). CONSERVATORIO DI MUSICA (piazza della Passione n. 246). Fu istituito nel 1808 per l'istruzione musicale dei due sessi nella grandiosa canonica dei padri Lateranesi unita alla chiesa della Passione. Vi s' insegna il canto, il suono, e la composizione, oltre una proporzionata istruzione letteraria. Vi sono 26 posti paganti, e 24 gratuiti, 16 pei maschi, 8 per le femmine.

  • CONTABILITA' ( DIREZIONE DELLA) (strada al ponte di s. Andrea n. 775 ). Incaricata della revisione della contabilità non solo degli istituti erariali , ma anche di tutte quelle amministrazioni sulle quali estendesi la tutela governativa. Risiede nell'antico collegio Elvetico fatto costruire dal cardinal Federico Borromeo sul disegno del Mangone con due magnifici cortili a doppio ordine di portici architravati, sostenuti da 170 colonne di granito rosso. La facciata è di Francesco Richini.
  • CORTE (PALAZZO di). L'antico palazzo ducale di genere gotico venne nel secolo passato in parte ristaurato, in parte ricostruito nella presente forma dal Piermarini, con ornamenti dell'Albertolli, e pitture dello Knoller e del Traballesi. Il vasto salone che occupa due piani, fu riccamente decorato di stucchi dorati, di statue, e di cariatidi, che sorreggono una loggia continua: la medaglia a fresco nella volta è lavoro di Francesco Hayez eseguita solamente nel 1837. Il governo italiano rinnovò sontuosamente il grande appartamento verso piazza, abbellito, più che da altro, dagli stupendi affreschi di Andrea Appiani: del quale è tenuto pel più perfetto lavoro l'Apoteosi di Napoleone. Il palazzo si estende sino alla cont. Larga, dove da pochi anni venne compiuta la facciata dal Canonica. V'è annessa la parrocchia di s. Gottardo ( vedi), una cavallerizza, e il teatro della Canobbiana (vedi).

DELEGAZIONE PROVINCIALE (Vedi p. 18). DERELITTI ( OsPizio DEI) (borgo di s. Vincenzo in Prato n. 3048). E unito alla pia casa d'industria a san Vincenzo (vedi), e vi sono raccolti gli impuberi abbandonati a sè medesimi. I maschi sono avviati ad un mestiere presso diversi artefici della città. Le femmine sono addestrate a servizii domestici. Possono rimanere nell'ospizio sino ai 18 anni. Allorchè lasciano lo stabilimento, portano seco parte del loro guadagno. Il numero dei ricoverati è di circa 120. DOGANE. I diritti doganali sui generi di consumo si esigono alle porte della città. Oltre i commestibili, vi sono compresi il fieno, la paglia, i legnami d'opera, i materiali da fabbrica ed i combustibili. Tutte le altre merci che s'introducono in città sono trasferite a diversi posti di Dogane, che sono i seguenti: DAZIO GRANDE (cont. di san Giovanni alle Case Rotte). SOSTRA DI VIARENNA (borgo di Viarenna n. 3585). SOSTRA ROMANA. (borgo di porta Romana n. 4844). ESPOSTI (PIA CASA DEGLI) (strada dell'Ospedale n. 4827). Già nel 787 fu istituito un ospizio pei trovatelli dall'arciprete Dateo di Milano, nelle vicinanze dell' attuale teatro Re. Nel 980 Landolfo da Carcano lo aggregò al monastero dei Benedettini da lui eretto presso s. Celso, e nel 1168 vennero i trovatelli ricoverati nell'ospedale del Brolio da dove si facevano passare, finito l'allattamento, alla casa di san Celso, destinatavi poi da sola verso il 1529 allorchè l'ospedale del Brolio fu assegnato ai soli infermi. Nel 1671 fu lo stabilimento trasferito nell'ospedale maggiore ove rimase sino al 1780 quando vi si destinò il locale di santa Caterina alla Ruota. Provvede alla sussistenza di 7500 in 8000 esposti di cui 250 circa sono allevati nella casa stessa, ove rimangono sino ai 16 anni, alla qual' epoca si assegna loro un tutore. Gli altri sono mandati nelle campagne, e questi, di solito, rimangono presso i loro allevatori. L'identità degli individui è accertata con tutti i possibili mezzi, tra cui una medaglia che si sospende al collo d'ogni esposto che indica l'epoca del suo ricevimento. Le figlie del luogo pio ricevono maritandosi una dote di lire 88.27 e una coperta da letto: quelle che si dedicano alla professione di levatrice ricevono il doppio, e tale dote è loro ancora duplicata dopo cinque anni di lodevole servizio, FIGLIE DELLA CARITÀ. Istituite nel 1819 a Verona dalla marchesa di Canossa, furono qui introdotte nel 1825. Ve ne ha ora tre case, cioè: a s. Michele alla Chiusa n. 6847; nella canonica di s. Stefano; e nella cont. di s. Maria Fulcorina n. 2670; ed una quarta si sta ora allestendo nel borgo di porta Comasina. Si dedicano all'istruzione gratuita delle figlie de' poveri; tra queste, alcune povere sordo-mute ricevono cure speciali, come anche vi sono istruite alcune giovani del contado nei metodi d'insegnamento opportuni, perchè possano diventare maestre elementari nelle campagne. ll prodotto de' lavori delle allieve è riservato a loro beneficio. FISCO ( Vedi UFFICIO FiscALE). FOPPONE ( Vedi CHIESA DI SAN MICHELE DEI NUOVI SEPOLCRI). GABINETTO DI MINERALI E FOSSILI (stradone di s. Teresa n. 1427). Fondato nel 1809 per uso del Consiglio delle miniere; fu ampliato colla raccolta mineralogico-metallurgica del conte Carburi, e con quella di roccie del conte Marzari Pencati. Comprende inoltre una raccolta orittognostica, una geognostica, una di conchiglie viventi, ed una di fossili di particolare interesse, perchè formata ed illustrata dal Brocchi, che fu primo dirigente del museo. I pezzi più importanti di questo gabinetto sono i grandiosi avanzi di mammiferi fossili del piacentino, raccolti e descritti dal Cortesi, tra cui due delfini e due balene.

  • GABINETTO NUMISMATICO (cont. di Brera n. 1553). Nel 1805, quando si rifondevano nella zecca le vecchie monete, venne ordinato, che quelle di pregio si serbassero per formarne una collezione, a cui furono poi aggiunte altre numerose collezioni private. Così nel 1808 venne istituito il presente gabinetto, che d'allora in poi andò sempre crescendo, e nel 1817 fu dalla zecca trasportato nel palazzo di Brera con più ampio ordinamento e annua dotazione. Il numero delle medaglie e monete antiche e moderne è ora di circa 44300, ed è unita al gabinetto una biblioteca di libri appartenenti alla scienza numismatica e antiquaria, di circa 12 mila volumi. È aperto al pubblico sotto le medesime discipline dell'I. R. biblioteca (Vedi).
  • GALLERIA DE CRISTOFORIS (corso Francesco n. 619). Fu fabbricata nel 1832 a spese della famiglia di quel nome, con disegno dell'arch. Pizzala, ad imitazione dei passaggi coperti di Parigi. È lunga m. 110, 67, larga 4, I6, coll'uscita nella contr. del Monte: tutta coperta di vetri ed elegantemente ornata. Ha botteghe d'ambo i lati in numero di 70, con abitazione disopra.

GARANZIA (UFFICio DI) (Vedi Zecca). GAS. Lungo la strada di circonvallazione tra la porta Lodovica e la Ticinese si sta allestendo, a spese d'una società d'azionisti, un grandioso stabilimento privilegiato per l'illuminazione della città col gas. Nel vasto recinto sta l'officina capace di ben 48 forni a doppia storta, e coperta con tetto di ferro, il primo che siasi qui costruito. V'ha posto per quattro gasometri del diametro di 20 metri, e di 6 metri d' altezza. Pel primo è già disposto il pozzo annulare a pareti di ferro fuso. Sonvi inoltre estese tettoie, e quant'altro occorre per la migliore fabbricazione del gas. GENIO (DIREZIONE DEL) (cont. del monte di Pietà n. 1596). Soprintende a tutto quanto si riferisce alle fortificazioni ed altre costruzioni militari nella Lombardia. Il locale era già convento delle Cappuccine, e fu riordinato dal Piermarini, di cui è pure la facciata. GIARDINI PUBBLICI (VEDi PasseGGi PUBBLICI). GIARDINO (CHIESA SOPPRESSA DEL) (corsia del Giardino). Era la chiesa dell' annesso convento dei padri Minori Riformati, ora Direzione del lotto (Vedi): detta del Giardino, perchè bricatà anticamente nel giardino dei Torriani : edilizio ammirato per vastità e arditezza, avendo degli archi a sesto acuto di 51 metri di corda. Ora è magazzino erariale. GINNASII. L' istruzione nei rudimenti delle lettere e delle scienze, preparatoria agli studii filosofici è affidata in Milano a tre pubblici ginnasii e a due collegi convitti, IMPERIALE LONGONE, e CALCHI-TAEGGI (Vedi), dipendenti dalla DIREZIONE GENERALE DEI GINNASII (piazza de'Mercanti n. 3090). I ginnasii pubblici sono i seguenti: GINNASIO DI S. ALESSANDRO (piazza di s. Alessandro n. 3974). Nel locale delle antiche scuole Arcimbolde : v'è unito anche l'I. R. Liceo (Vedi). - DI BRERA (cont. di Brera n. 1553). Risiede nell'I. R. palazzo di Brera (vedi) ed è al pari del precedente mantenuto a spese erariali. - COMUNALE DI S. MARTA (piazza del ginnasio comunale n. 3428). Fu fabbricato nel 1821, con disegno del conte Gian Luca Della Somaglia sopra parte dell' area del soppresso monastero di s. Marta. La chiesa, una delle migliori opere del Richini, gli serve d'oratorio. E' mantenuto a spese della città. GIUNTA DEL CENSIMENTO (piazza di s. Fedele n.1913). È incaricata d'estendere l'operazione del censimento a quelle provincie le quali all'epoca del censimento generale (1760) non facevano parte della Lombardia austriaca. E' presieduta da S. A. il Vicerè, ed ha inoltre un vice presidente, tre consiglieri di governo e due procuratori fiscali. GOVERNO (vedi PALAZZO DI GOVERNO). INTENDENZA DI FINANZA ( Vedi pag. 10). IPOTECHE (UFFICIO DELLE) (piazza dei Mercanti n. 3084). Fu istituito nel 1808, e posto in attività nel 1807. Vi si fanno le iscrizioni che risguardano la provincia di Milano, e chiunque può ottenervi i relativi certificati. ISTITUTO DELLA PACE (stradone di s. Barnaba n. 87 A). Fondato nel 1841 nel soppresso convento della Pace, e destinato alla correzione dei fanciulli discoli, i quali vi sono ammessi dall'età di 6 a 15 anni. Sono gratuitamente mantenuti ed ammaestrati nell' istituto a diversi mestieri; e vi ricevono un' istruzione elementare. Parte del guadagno si riserva a favore dei ricoverati: il rimanente va a pro dell'ospizio che è mantenuto dal concorso di private largizioni, ed in parte con fondi proprii. Il numero dei ricoverati è di circa 60. ISTITUTO PATELLANI (stradone di s. Vittore n. 2703). E' destinato alla correzione delle povere figlie pericolate, le quali vi sono accolte tra i 10 ed i 14 anni, mantenute, ammaestrate nei lavori femminili, ed istruite in modo confacente alla condizion loro. ISTITUTO DI SCIENZE, LETTERE ED ARTI (cont. di Brera n. 1333). Fu istituito nel 1802 con sessanta membri divisi in tre sezioni, ma nei primi anni sedette in Bologna, sicchè in Milano non ebbe vita che nel 1812. Languì per molti anni, e fu di nuovo riorganizzato nel 1838. Suo principale scopo è di promuovere tutti gli studii che possono contribuire alla prosperità ed alla cultura generale del regno. Ha quaranta membri effettivi, tra cui venti pensionati; oltre venti altri membri onorarii con voto. È consultato dal governo negli oggetti scientifici. Ogni due anni apre un concorso e conferisce premii d' onore pei progressi dell' agricoltura o dell' industria. Apre anche concorsi ed accorda premii per la soluzione di quesiti scientifici. Ha una biblioteca ed un gabinetto tecnologico.

  • ISTITUTO. VETERINARIO (a santa Francesca fuori di p. Orientale n. 587). Nell' anno 1807 fu trasferita al già convento di santa Francesca romana la scuola di veterinaria che, una ventina d'acni addietro, era stata isti-tuita da Giuseppe II nel locale del Lazzaretto. Nel 1854 ricevette un nuovo ordinamento, e fu dichiarato l'Istituto parte integrante dell'Università di Pavia. Da un corpo di professori vi è dato l' insegna, mento di tutte le scienze che hanno relazione all'arte veterinaria. Gli scolari vi son distinti in cinque diverse categorie. Ha una biblioteca, un gabinetto di fisica ed uno d'anatomia, e vaste infermerie per la cura degli animali domestici, che vi si ricevono contro un determinato giornaliero pagamento.
  • LAZZARETTO (fuori di p. Orientale). Fu principiato nel 1480 con fondi lasciati da un conte Bevilacqua all' ospedale, che ne è tuttora proprietario. È un gran recinto quasi quadrato, di m. 370 per 559,54, escluso il portico compiuto da soli tre lati: questo dà accesso a circa 288 stanzine destinate in origine al ricovero separato degli appestati. S. Carlo vi eresse nel centro, con disegno del Pellegrini, la cappella ottagona con otto archi aperti, perchè da tutti i lati si potesse vedere la celebrazione dei divini uffici. Ora le stanze servono ad uso di abitazioni private, e la cappella murata di fenile. LICEI. Sono destinati all'insegnamento filosofico preparatorio agli studii delle Università. Nel corso di due anni vi si insegna l'alta istruzione religiosa, la filosofia, la matematica pura elementare, la filologia latina, la fisica sperimentale e la meccanica. La storia naturale e la universale, come la lingua e letteratura tedesca sono studii liberi. I licei in Milano sono due.

LICEO DI SANT' ALESSANDRO (piazza di san Gio. in Conca n. 4129 A). Nel 1810 furon quivi trasferite le scuole speciali che erano nel palazzo di Brera. V' è imita anche una scuola di disegno con un gabinetto di modelli: e inoltre una biblioteca, un museo di storia naturale, un gabinetto di fisica ed un osservatorio meteorologico sulla vicina torre di san Gio. in Conca. Dipende da questo liceo anche l' orto botanico di Brera ( Vedi).

- DI PORTA NUOVA (strada ai Fate-bene-fratelli n. 1442). Istituito nel 1812, ha pure un gabinetto di fisica ed uno di storia naturale. È annesso al locale dell'I. R. Collegio Longone (Vedi) e fu recentemente ricostruito.

LOGGIA DEGLI OSII (Vedi Piazze). LOTTO ( DIREZIONE DEL) (corsia del Giardino n. 1484). È l' uffizio centrale del lotto nelle provincie lombarde. Ogni quindici giorni vi si fanno le estrazioni di cinque numeri, alle ore tre pomeridiane del giovedì. Nelle altre settimane le estrazioni hanno luogo alternativamente in Bergamo, Brescia e Mantova. Ad ogni estrazione si distribuiscono doti di lire 80 ciascuna a cinque povere fanciulle. Venticinque ricevitorie del lotto sono sparse nei diversi quartieri della città, e quattro altre nei sobborghi. LUOGHI PII ELEMOSINIERI (cont. della Signora n. 72). Le molte separate pie fondazioni esistenti in Milano nel 1784 furono in diversi tempi concentrate, ed infine nel 1784, allo scioglimento della Congregazione di Carità, riunite in una sola amministrazione col nome di Luoghi Pii Elemosinieri. Le sue rendite sono erogate da un'apposita direzione in elemosine a domicilio, doti, pensioni, sussidii in parte liberi in parte vincolati a norma della volontà espressa dai testatori. È pure a suo carico il mantenimento delle due Case d'industria e di ricovero (Vedi) ed il luogo pio degl'incurabili in Abbiategrasso. Sussistono però tuttora in Milano altre simili pie fondazioni con separate amministrazioni. MAGISTRATO CAMERALE (Vedi pag.15) MANICOMI[ PRIVATI. Non ve n'era in Milano prima del 1780. Per la sovrana risoluzione I6 luglio 1816 devono essere diretti da un medico approvato dal governo, e nessun ammalato può esservi accettato o dimesso senza l'approvazione dell'I. R. Direzione generale di Polizia. Tutti gli ammalati vi sono distinti con apposito numero, tenendosi rigorosamente segreto il loro nome. Il trattamento varia secondo il pagamento, di cui si distinguono tre classi. La cura però è la stessa per tutti: in ogni casa trovansi, oltre al completo servizio medico, gli altri sussidii tanto terapeutici che morali suggeriti dall'arte, e sono del tutto vietati i mezzi di repressione violenta. I direttori hanno l' obbligo di fare ogni mese rapporto alla superiorità sullo stato di ciascun ammalato. Attualmente vi sono in Milano i quattro seguenti privati manicomii: VILLA ANTONINI (borgo di san Celso n. 4401). Capace di 50 in 60 ammalati. OSPIZIO DI SANITÀ COLOMBO (borgo di san Vincenzo in Prato n. 3046). Capace di circa 50 ammalati. OSPIZIO SANITARIO DUFOUR (stradone di san Vittore n. 2709). Contiene circa 100 ammalati. STABILIMENTO LOMBARDI, detto LA SENAVRETTA (borgo della Fontana n. 137 e 138). È capace di più di 90 individui, in camere separate. MANICOMIO PUBBLICO (Vedi OSPEDALI). MONTE LOMBARDO-VENETO ( PREFETTURA DEL) (cont. del Monte n.891). Emette le cartelle, i certificati e le obbligazioni di Stato pel debito pubblico incombente al regno lombardo-veneto; è incaricata dei registri, ed esercita la relativa sorveglianza. Fa i pagamenti delle rendite inscritte e dei vaglia fruttiferi. Il locale in cui risiede era altre volte casa Marliani, costruita nel xv secolo con begli ornamenti di terra cotta, alla maniera dell' ospedal maggiore, e fu ridotta alla presente forma gretta e minuziosa dal Pier-marini verso la fine del secolo scorso. MONTE DI PIETÀ (cont. del Monte di pietà n. 1578). Istituito sul cadere del xv secolo, fu d'assai ampliato ed arricchito per le concessioni dell'imperatrice Maria Teresa e di Giuseppe II. Chiuso nel 1796 in conseguenza delle politiche vicende, fu riaperto nel 1604, e nuovamente sistemato nel 1810. Nel 1841 fu aperta una casa filiale nella cont. del Crocifisso n. 4326, a maggior comodo della popolazione stanziata in quella parte della città. Si fanno prestiti sovra pegno tra i limiti di 2 a 530 lire, all'interesse del 4 per 400, oltre 2 per 500 per le spese d'uffizio. Scorso l'anno senza che il pegno sia stato redento, è venduto all'incanto per conto del pignorante. I pegni si ricevono al Monte principale nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì, e si restituiscono in quelli di martedì, giovedì e sabato, nei quali invece si ricevono al Monte filiale per restituirsi negli altri suddetti tre giorni. L'edilizio nella contrada del Monte di pietà era un antico monastero, ridotto alla forma presente dal Piermarini. MUNICIPALITA' (vedi CONGREGAZIONE MUNICIPALE; pag. 17).

  • MUSEO CIVICO (vicolo della Maddalena al Cerchio n. 3430). Pervenuto al municipio nel 1838 per l'acquisto fatto delle raccolte d' oggetti naturali formate dal fu Giuseppe De Cristoforis e dal prof. Giorgio Jan. È provvisoriamente collocato nel locale civico del Cappuccio, e racchiude collezioni d'ogni ramo della zoologia, botanica, mineralogia e geologia. Dacchè è divenuto proprietà civica ha ricevuto importanti incrementi. V' è pure unita una cattedra di storia naturale.

NITRI E POLVERI ( ISPETTORATO DEI), (stradone di santa Teresa n. 1454). Fu istituito nel 1804, allorchè fu trasportata nel locale di santa Teresa la fabbrica erariale dei nitri già esistente alla zecca. Vi si eseguisce il raffinamento de' nitri greggi, e vi si fabbrica il carbone per le polveri che si fanno nell'I. R. polveriera posta in Lambrate, a tre miglia circa fuori della porta Orientale. Questa, d'antichissima istituzione, fu trasportata ove ora si trova nel 1714. E unica nel regno, e vi furono negli ultimi anni introdotti molti miglioramenti. Dipende dall'Ispettorato sud- detto, da cui si rilascia un permesso speciale a chi desideri visitarla. ORFANOTROFIO FEMMINILE (borgo delle Grazie n.2668 ). Fondato nel 1573 da s. Carlo presso il monastero della Stella, del quale anche oggidì conserva il nome. È un grandioso edifizio eretto dal card. Federico Borromeo, disegno di Fabio Mangone, con ampio cortile circondato da portici a colonne di granito. Non bastando al bisogno, l'imperatore Giuseppe II vi destinò anche una seconda casa, detta di s. Maria di Loreto, attualmente proprietà dei padri ospedalieri di s. Giovanni di Dio ( vedi OSPEDALI ). In questi ultimi anni la casa della Stella fu notabilmente ampliata colla giunta di due cortili di semplicità conveniente all'istituto, e in armonia col rimanente. Vi sono ricoverate da 430 povere orfane istruite nei lavori femminili, nelle faccende domestiche e nelle classi elementari. L' istituto si mantiene con fondi proprii e col prodotto del lavoro delle orfane, che in parte si tiene in serbo per le medesime. Uscendo dallo stabilimento ognuna riceve inoltre lire eo per farsi un corredo, ed una dote in occasione di matrimonio, la quale, secondo i casi, è di lire 873. 79, o di lire 483. 31. ORFANOTROFIO MASCHILE (piazza di san Pietro in Gessate n. 169). Fondato nel 1533 da s. Girolamo Miani che ne affidò la direzione ai padri Somaschi. L'imperatrice Maria Teresa ne ampliò le sostanze e donò all'ospizio il soppresso monastero di s. Pietro in Gessate, bell' edilizio con vasti chiostri di stile bramantesco, ampliato in questi anni dell'arch. Besia pel cospicuo lascito di G. B. Piatti. Dopo l'abolizione dei Somaschi avvenuta nel 1810, la cura dello stabilimento fu affidata a un direttore onorario. Vi sono presentemente ricoverati oltre 240 poveri orfani i quali possono rimanervi sino a 18 anni. Sono mandati in diverse officine della città per ammaestrarsi in varii mestieri, e ricevono inoltre un'istruzione elementare nell'ospizio. Parte del guadagno è riservato a loro. ORTO BOTANICO (cont. di Brera n. 1555). Fu fondato nel 1774, ed è ora una dipendenza dell'i. R. Liceo di sant' Alessandro. Fu riordinato nel 1830 col doppio sistema naturale e sessuale. Ne è libero l'accesso agli studiosi. OSPEDALI.

  • OSPEDALE MAGGIORE ( cont. dell' Ospedale n. 4810). Nell'anno 1456 il duca Francesco Sforza e Bianca sua moglie donarono un palazzo con orto, e un'antica rocca per l'erezione d'un grande ospedale concentrandovi i patrimonii dei diverSi piccoli ospedali sparsi per la città. L'arch. Antonio Averlino fiorentino, detto il Filarete, ideò un gran rettangolo di m. 237.9, per 95,18, diviso in nove cortili, ma allora non furono eseguiti che í quattro a destra con quello stile, che indica il passaggio tra il gotico e il greco-romano. Nel 4621 con un ingente lascito d'un Carcano venne eretto da Francesco Richini il cortile di mezza di ampiezza eguale a que' quattro , col porticato a due ordini già principiato dal Bramante, della misura di m. 72.88, per 68,44, oltre il portico di m. 8.63, ornato con regia sontuosità. Nella facciata egli conservò il partito originario, specialmente nelle bellissime finestre di terra cotta, ma ne guastò il carattere in alcune parti e massime nel corpo di mezzo. Nel 1797, il notaio Macchi lasciò una pinguissima eredità pel compimento dell' edifizio, che venne eseguito con disegno dell'arch. Castelli, troppo discordante dal resto. E capace di 2200 letti, divisi in 38 sale dette Crociere, e vi si ricevono i poveri dell'antico ducato di Milano affetti da malattia sanabile. Dipende dalla direzione medica dell'Ospedale anche il L. P. di santa Corona ( Vedi). L'Amministrazione patrimoniale ha a suo carico anche la pia Casa degli esposti e delle partorienti, e l'ospizio dei pazzi alla Senavra (vedi).

- DEI FATE-BENE-FRATELLI (strada de'Fate-bene-fratelli n. 1441). Istituito nel 1588 ed affidato alle cure dei padri Ospedalieri di san Giovanni di Dio, fu da principio destinato a sollievo dei convalescenti, ed intitolato a san Giovanni evangelista. Cambiato in seguito quel nome col presente, fu nel 1634 destinato a ricevere i febbricitanti. Fu rifabbricato, e ampliato nel 1822 con disegno del Gilardoni: vi è un grandioso atrio, ed a piè dello scalone un gruppo di s. Giovanni di Dio in atto di sollevare un infermo, opera di Pompeo Marchesi. E capace di cento letti divisi in tre infermerie , una delle quali pei sacerdoti. Vi sono gratuitamente ricevuti tutti gli uomini infermi di qualsiasi paese , religione o condizione, esclusi i cronici, i sifilitici, i domenti, i tignosi e gli scabbiosi. I sacerdoti sono ammessi ancorchè cronici. L'assistenza medica e spirituale è per intiero prestata agli ammalati dalla comunità religiosa, col sussidio di cinque medici estranei. Ha una farmacia propria con vasto laboratorio. Quest'istituto provvede anche al mantenimento dell' ospedale dei Fate-bene-fratelli in Padova che ne è una dipendenza. Un'altra casa detta di s. Maria di Loreto in porta Vercellina fu acquistata dalla corporazione per formarvi un nuovo ospedale, dietro il recente lascito della march. Visconti Castelli. OSPEDALE DELLE FATE-BENE-SORELLE (strada al dazio di p. Nuova n. 1431). Fu istituito nel 1823 dalla contessa Laura Visconti Cìceri, a pro delle inferme affette da malattia che non sia contagiosa o chirurgica. Apertosi da prima nel già convento di sant' Ambrogio ad Nemus , fuori della porta Tenaglia, fu poi allogato all'arch. Aluisetti il disegno d'un apposito locale, e questo, per metà compiuto, fu messo in attività nel 1840. La facciata è ricca d'ornamenti architettonici di bello stile, e di buone scolture. V'è annesso un oratorio pubblico. Nello stato attuale è capace di 45 letti, e dei quali sono destinati per le inferme croniche. Da pochi mesi ne venne affidata la cura alle suore della Carità di san Vincenzo de Paoli. Risiedono inoltre nello stabilimento un medico direttore e due sacerdoti. ll rimanente del servizio vien procurato dal difuori. - DEI PAZZI ALLA SENAVRA. Nel 1780 venne dall' imperatrice Maria Teresa sostituito questo manicomio, situato a un buon miglio dalla porta Tosa, a quello che da prima esisteva a San Vincenzo in prato. Il fabbricato già appartenente ai Gesuiti è capace di 450 in 500 infermi, ma la disposizione in generale è poco conveniente, e il luogo umido e malsano. V' è unito un vasto orto che serve di passeggio ai ricoverati. Vi si ricevono anche ammalati paganti per modica pensione. Dipende dall'amministrazione dell'ospedale maggiore, ma con direzione medica separata. * OSSERVATORIO ASTRONOMICO (cont. di Brera n. 1883). La sua prima istituzione risale all' anno 1760, ed il carico ne fu assunto dai Gesuiti. Alla loro soppressione fu conservato dal governo, che nel 1802 lo dichiarò una dipendenza dell' università di Pavia. Ha due astronomi, tre allievi stipendiati ed un macchinista. Gli istromenti sono disposti in tre distinti edificii. Dall'anno 1778 al 1852 vi fiorì Barnaba Oriani. L'osservatorio si può visitare nei giorni non festivi dalle ore dieci ant. alle tre pom. PALAZZI. Pochi sono in Milano i palazzi di grandioso aspetto, ma la magnificenza si manifesta più comunemente nell'interna loro disposizione. Sono qui, più che altrove, frequenti gli atrii e i cortili circondati da portici con colonne di granito, delle quali si pretese contarne sino a 39,000 nella sola città. Noi indicheremo qui non solo i principali palazzi pubblici, ma anche i privati più meritevoli di osservazione. PALAZZO ANNONI (corso di p. Romana n. 4204). Fabbricato nel 1851 con disegno grandioso, ma forme troppo risentite di Francesco Richini. - ARCHINTO ( stradone della Passione n. 291 A). Eretto di recente con quattro fronti, disegno dell' arch. Besia. Ha vasti appartamenti ornati con magnificenza. V' è anche unito un bel giardino.

  • - ARCIVESCOVILE (piazza Fontana n. 2). Donato dai duchi Visconti agli arcivescovi fu ristorato dall' arciv. Arcimboldi sulla fine del secolo xv. Conserva ancora il carattere d'architettura di quel tempo nel cortile verso la piazza Fontana, fuorchè in un lato di esso rifabbricato dal cardinale Federico Borromeo con disegno di Fabio Mangone. Più grandioso è il cortile del capitolo, circondato di vasto porticato a pilastri bugnati di pietra, eretto per ordine di san Carlo dal Pellegrini, il quale vi fece pure in angusto spazio una bella scuderia di forma decagona. La facciata verso la piazza Fontana principiata dal medesimo Pellegrini fu terminata dal Piermarini. Da questo palazzo si passa nel Duomo per una via sotterranea.

PALAZZO ARESE (corso di p. Orientale n. 646). Vasta fronte di semplice disegno dell'ing. Giusti. - BECCARIA (cont. di Brera n. 1373). Era l'abitazione dell' autor del trattato Dei delitti e delle pene. La presente facciata ornata di medaglioni degli uomini illustri di Milano, è disegno dell'arch. Faroni del principio di questo secolo. Vi risiede la società d'Incoraggiamento delle scienze lettere ed arti (Fedi). - BELGIOIOSO (piazza Belgioioso n. 1174). Rifabbricato nel 1777 con facciata assai ornata dal Piermarini. Internamente è decorato con gran lusso di stucchi dell' Albertolli e del Gerli, e di affreschi di Martino Knoller. - BELLOTTI (cont. di Brera n. 1567). Fabbricato nel 1829 con gentile disegno dell' arch. Crivelli. - BESANA (piazza Belgioioso n. 1722 ). Di moderna costruzione, disegno dell' arch. Piuri. V' è unito il palazzo, detto degli Omenoni dalle otto colossali cariatidi lavorate da Leon Leoni, il quale lo fabbricò per sè nel secolo xvi. - BORGAZZI, già Soncino (borgo di p. Tosa n. 115). Fabbricato nel 1829 con disegno dell'arch. Chiappa. PALAZZO BORROMEO (piazza Borromeo n. 2852). Si riconosce la sua antichità alla porta, e al cortile gotico : sotto il portico conservansi vestigi di pregevoli pitture del XIV secolo. La statua di rame con testa e mani di bronzo rappresentante s. Carlo, sulla piazza, è lavoro del Bussola nel 1624.

  • - DI BRERA (cont. di Brera n. 1553 ). Fu qui in origine una casa degli Umiliati, che alla loro abolizione fu data da san Carlo ai Gesuiti, i quali nel 1566 vi fondarono il presente palazzo per le scuole con disegno di Francesco Richini. Esso fu finito poi a spese pubbliche dopo la loro abolizione, e la porta colle due grandiose colonne doriche di granito aggiunta dal Piermarini. E uno dei più magnifici palazzi e per la sua vastità, e per la sontuosità del cortile circondato da portici a due ordini, e per la grandiosità del doppio scalone , dei corritoi , delle gallerie , e delle aule per le scuole. E poi ornato di molti monumenti, fra i quali son da notare le statue del Beccaria e del Parini sui pianerottoli dello scalone, quelle del Verri e del Cavalieri al pian terreno, e il monumento di bronzo del Monti nel portico superiore. Si trovano in questo palazzo un Ginnasio, l'Accademia di belle arti, la Pinacoteca, l' Istituto di scienze lettere ed arti, la Biblioteca, il Gabinetto numismatico, l'Osservatorio astronomico e l'Orto botanico (vedi).

- BUSCA, già SERBELLONI (borgo di p. Orientale n. 663). Costrutto nel 1704 dall'arch. Cantoni. Maestosa è la facciata, grandioso l'atrio, e felice il partito preso pel passaggio da questo al gran cortile posto di fianco in isbieco. Ha grandi appartamenti con pitture a fresco di Traballesi, Sabatelli e Podesti. PALAZZO CAGNOLA, già BREBBIA (cont. Cusani n. 2279). Rifabbricato con ricca facciata e bel cortile, nel 1825 dall' arch. Pestagalli. - CAMOZZI, già BOVARA (borgo di p. Orientale n. 736). Costruito verso la fine del secolo passato con buone proporzioni dall' architetto Soave. - CASTELBARCO (cont. di Brera n. 1556). Di stile ricco, sebben bizzarro, è la parte della facciata principiata, a quanto pare, sulla fine del xvi secolo e rimasta incompiuta: il portico fregiato di sei belle colonne di marmo d'Arzo detto macchia vecchia : magnifici gli appartamenti e adorni di molte cose di pregio. Al giardino è unita una cavallerizza. - CASTIGLIONI (corso di p. Orientale n. 648). tenuto per opera del Bramante, di cui nella facciata rimangono vestigia di pitture. Fu rinnovato verso il naviglio con disegno dell' arch. Besia. La bella prospettiva del giardino è lavoro del cav. Sanquirico. - CIANI (borgo di p. Orientale n. 730). Costruito di recente con disegno riccamente decorato dell' arch. Casati. - Civico o BROLETTO (corsia del Broletto n. 1741). Broletto è il nome dato in Milano al palazzo del Comune, che fu prima, dove ora è la corte, e poi alla piazza dei mercanti. Il presente, fatto fabbricare dal duca Filippo Maria Visconti e da lui dato al conte di Carmagnola, conserva nei due vasti cortili vestigi dell'architettura di que' tempi conosciuta col nome di bramantesca. Oltre la congregazione municipale vi risiede l' I. R. Delegazione provinciale (Vedi). PALAZZO D' ADDA ( corso di p. Nuova n. 1470). Vasta fronte di semplice disegno dell'arch. Arganini. - DUGNANI (strada della Cavalchina n. 1423). Edilizio grandioso sebbene di semplice architettura: vi sono buoni affreschi del Tiepolo, e d' altri. - DURINI (cont. del Durino n. 452). Disegno maestoso, sebbene ammanierato di Francesco Richini. Nell'interno è un bel cortile circondato da vasto porticato , e grandiosi appartamenti. - GAVAZZI (cont. del Monte n. 1265 A ). Di recente costruzione, disegno ricco, e di bella esecuzione dell' arch. Clerichetti. - DI GIUSTIZIA (cont. del palazzo di Giustizia n. 13). Fu eretto nel 1605 sotto il governatore Fuentes con disegno severo di Simone Seregni, o secondo altri di Martin Bassi. Ha un bel cortile con due ordini di portici all'ingiro, e sopra la porta un terrazzo, da cui si pubblicano le sentenze. Il recinto che chiude le prigioni ora si sta ampliando. La via di contro alla porta, che ancora chiamasi Nuova, fu aperta quando venne eretto questo palazzo. - DI GOVERNO (cont. di Monforte n. 270). Fabbricato a spese, e con disegno di Gio. Battista Diotti verso la fine del secolo passato. Ha un gran cortile quadrato circondato da portici arcuati con colonne binate doriche, e due ordini superiori uno ionico, l'altro con cariatidi, soverchiamente ornati. La facciata di più semplice stile col corpo di mezzo ornato di quattro colonne doriche scanalate, che sostengono un terrazzo, fu compiuta nel 1818 con disegno dell'arch. Gilardoni. È unito al palazzo un elegante giardino. PALAZZO GREPPI (cont. di S. Antonio n. 4798). Fabbricato nel 1776 dal Piermarini. Ha un vasto cortile rettangolo con portici all'ingiro di colonne binate, begli appartamenti, e un ampio salone ornato di stucchi dorati dell'Albertolli, e di una gran medaglia a fresco del Knoller. - GROPALLO, già PERTUSAT1 (cont. della Spiga n. 1594). La facciata interna, elegante disegno del Cantoni, fa bel prospetto ai boschetti dei giardini pubblici. - LITTA (corso di p. Vercellina n.2612). Fu eretto dalla famiglia Arese con disegno grandioso di Francesco Richini. Ha un bel cortile a portici e vestiboli maestosi, un magnifico scalone, appartamenti vasti e ricchi, un bel giardino, e una cavallerizza. La facciata ricchissima di marmi e di ornamenti, ma di pessimo gusto, è d'un arch. Bolli del secolo passato.

  • - DEL MARINO (cont. del Marino n. 1141). Tommaso Marino genovese, verso la metà del secolo xvi, arricchitosi in appalti di gabelle pubbliche fece erigere il presente palazzo dall'Alessi perugino, che vi sfoggiò con tutto il lusso dell'architettura non solo nell' esterno, ma anche nell'interno. Doveva aver quattro fronti: tre sole ne furono eseguite, e non del tutto compiute. Ora è di proprietà regia, e contiene il dazio grande (Vedi DOGANE), e altri pubblici uffizi. L'appartamento del primo piano è riservato per uso della Corte.

MELZI (corso di p. Nuova n. 1372). Fab- bricato nel 1803 con disegno gentile ed armonico di Giocondo Albertolli. PALAZZO MELZI (str. della Cavalchina n.1424). Si sta ora rifabbricando con lusso dall' arch. Moraglia. V' è annesso un vasto e bel giardino. - MELZI (cont. del Monte n. 1299). Disegno dell' ing. Lucini con bassorilievi di Gaetano Monti di Ravenna : nell' oratorio è un bel fresco del Luini trasportatovi col muro. - Mussi, già CICOGNA (cont. dei Nobili n. 3994). La facciata tutta di pietra di carattere robusto e armonico, è opera del XVII secolo dì cui non si conosce l'autore. - ORIGO, già Rossi (naviglio di p. Nuova n. 1444). V' è di notabile il bel giardino disegnato dall'Antolini ornato di lapidi e frammenti d'antichità. - PALLAVICINI (cont. di Borgo nuovo n. 1532), disegno del Piermarini. - PASSALACQUA (cont. del Monte di pietà n. 1377 Costrutto nel 1831 dall' arch. Crivelli con eleganza palladiana sì fuori che dentro. Il cortile è in parte coperto da vetriate, e unito ad un bellissimo giardino. - PENSA, già ERBA (cont. dei Nobili n. 3995). Disegno del Pellegrini: le finestre della facciata sono ornate di busti dei Cesari, quelle del cortile di busti di matrone romane. - PEREGO (cont. di Borgo nuovo n. 1521.Gran casamento con cavallerizza, e vasto e ben disposto giardino. - PIANCA (borgo delle Grazie n. 2678). La facciata con ritratti degli Sforza in medaglioni del Marchesi e dell' arch. Aspari. In una sala al pian terreno si conservano in ottimo stato 13 ritratti degli Sforza dipinti a fresco dal Luino. PALAZZO POLDI-PEZZOLI, già PORTA (corsia del Giardino n. 1205). Uno dei più grandiosi palazzi di Milano eretto nel XVII secolo, e terminato nell' interno ai giorni nostri dal Cantoni : maestosa facciata, bel cortile, sontuosi appartamenti, elegante giardino. RAIMONDI, già ARESE (cont. del Monte di Pietà n. 1378 B). Disegno pittoresco del Palagi con terrazzi e bellissimi cancelli: v'è unito un vasto e ben distribuito giardino. - ROCCA-SAPORITI (borgo di p. Orientale n. 722). Eretto nel 1812 con disegno maestoso e teatrale dall'ing. Giusti. Il bassorilievo della facciata, e alcune statue del soprornato sono di Pompeo Marchesi ; le altre di Grazioso Rusca. - SAMOYLOFF, già BIGLI (COnt. di Borgo nuovo n. 1351). V'è di notabile il bel scalone disegnato dal Vanvitelli, e gli appartamenti ornati con gusto e magnificenza. - SORMANI, già ANDREANI (strada dell'Ospedale n. 84 ). La facciata barocca verso strada è disegno del Croce del secolo passato; quella più ragionevole verso il giardino è dell' Alfieri. Vi sono grandiosi appartamenti e un bel giardino disegnato dal Polak. - STAMPA SONCINO (cont. di s. Giorgio al Palazzo n. 3358). Nel cortile sorge una torre di sei piani alta m. 42,24, con in cima le colonne col motto non plus ultra, stemma di Carlo V, a cui onore fu eretta. -TARSIS (cont. di s. Paolo n. 945). Elegante facciata di recente costruzione con loggia nel mezzo, e atrio di gusto palladiano, dell'arda, Clerichetti. PALAZZO TAVERNA ( cont. de' Bigli n. 1236). Ha il carattere della scuola bramantesca nella porta, e nel cortile ornato di pitture luinesche; la facciata si sta ora rinnovando in uno stile consonante a quello, con disegno del defunto arch. Bai. - TAVERNA (cont. del Monte n. 883). L' elegante facciata fu eseguita da pochi anni, con disegno del fu prof. d'ornamenti Ferdinando Albertolli. - TIRELLI, già Archinto (cont. dell'Olmetto n. 3851 ). Grandioso, massime nell'interno, con buone pitture del Lanzani, del Tiepolo ed altri. - TRAVERSI (corsia del Giardino n. 1164). La ricca facciata verso strada fu da pochi anni architettata dal Canonica, quella verso il giardino, nel secolo passato, dal Soave. Vi sono appartamenti addobbati con gran lusso, e un elegantissimo stanzone pei fiori, d' invenzione del Clerichetti, riscaldato coi tubi alla Perkins. - VISCONTI (cont. di s. Bernardino n. 2919). Fabbricato verso la fine del xvi secolo: ha un bel cortile e una facciata maestosa, ornata dei busti dei Visconti signori di Milano. - VISMARA, già Rossi (cont. dei Bossi n. 1774), Fu donato nel 1486 da Francesco Sforza a Cosimo de' Medici, il quale lo fece abbellire da Michelozzo. Rimane di quel tempo qualche vestigio nel cortile, ma specialmente la porta pregevolissima e per la ricchezza degli ornamenti, e per la squisitezza del lavoro, PARTORIENTI ( Pio ISTITUTO DELLE) (Strada dell'Ospedale n. 4627). È posto nel locale di s. Caterina alla Ruota, ed è mantenuto a carico dell' ospedale maggiore. Vi si ricevono le povere incinte scorso l'ottavo mese di gravidanza se maritate, ed anche prima se segrete. Le segrete possono essere anche paganti, e sono alloggiate in separate stanze. Esse non sono tenute a svelare il loro nome nè a confidare il loro segreto, e qualora lo vogliano, possono tenersi dí continuo velate. A nessuno è dato accesso nello stabilimento. Le gravide povere sono obbligate al lavoro, e possono lasciare il loro parto nella pia casa, il che è pure libero alle paganti, contro il pagamento d'una determinata tassa. E' unita a quest'ospizio l'I. R. scuola d' Ostetricia (Vedi). PASSEGGI PUBBLICI. BASTIONI. Il passeggio più frequentato, specialmente dalle carrozze, è quel tratto di bastione che si stende da porta Orientale a porta Nuova da cui godesi la veduta dei monti bergamaschi , e comaschi sino alle grandi Alpi. Esso fu ridotto all' ampiezza e forma presente, con viali ai due lati a doppia fila d'ippocastani, dal Piermarini nel 1777. Venne poi di mano in mano in diversi tempi continuato l'ordinamento di tutto il giro delle mura in modo, che oramai a piccola parte rimane a dare assetto. GIARDINI PUBBLICI. Stendonsi di fianco all'ampio corso di p. Orientale con un lungo cancello di ferro sostenuto da pilastri di granito. Son distribuiti in molti viali regolari, secondo l'antico gusto francese, e mettono da un lato per mezzo d'una gradinata semicircolare al bastione, dall'altro per mezzo di un folto boschetto al naviglio. Il disegno è del Piermarini. Il vecchio edilizio, già in parte consunto da un incendio, dev' essere fra poco demolito per far luogo ad un nuovo teatro diurno (vedi TEATRI). STRADONE DI LORETO. È un gran viale con marciapiedi ai lati, e due file di altissimi pioppi, che fa prospetto al corso di porta Orientale. PIAZZA DEL CASTELLO e PIAZZA D' ARMI. Tutto lo spazio già occupato dalle fortificazioni del castello venne nell' anno 1806 ridotto a pubblico passeggio con variati campi a zolle, boschetti, e viali ornati di diverse specie di piante, con disegno dell'arch. Canonica. La piazza d'armi per gli esercizii militari dal lato di tramontana del castello, circondata da triplice viale con quattro file d'alberi è lunga m. 594.93 larga m. 654.43. Ha di fronte al castello l'Arco della Pace, e di fianco l'Anfiteatro (vedi). STRADA DI CIRCONVALLAZIONE. Quest'ampia strada con doppia fila d'alberi gira tutto il circuito esteriore della città per miglia sei e due terzi. PERICOLANTI ( vedi RICOVERO DELLE). PERICOLATE (vedi RICOVERO DELLA B. V. ADDOLORATA, e ISTITUTO PATELLANI). PESI E MISURE (vedi ZECCA ). PIAZZE. Milano non ha piazze architettoniche. La PIAZZA DEL Duomo non è proporzionata a questo gran monumento, e assai irregolare. Il portico gotico, che ne occupa tutto un lato, fu eretto da un Figini in occasione delle nozze di Gio. Galeazzo Visconti, e ne conserva la memoria col nome volgare di Coperto de' Figini. La PIAZZA FONTANA e quella di s. FEDELE sono le sole di forma regolare. Quella venne così ridotta nel 1780 e ornata nel mezzo d'una fontana di granito rosso, disegno del Piermarini, con due Sirene di marmo di Carrara del prof. Franchi. La PIAZZA DI S. FEDELE era in gran parte occupata dal palazzo del Ministero delle Finanze, che nella sedizione del 20 aprile 1814 fu devastato, indi comperato e demolito dal Municipio. La PIAZZA DE'MERCANTI, vasto quadrato nel centro della città, fu principiata nel 1228 per radunarvi i principali uffizii. Il grande edifizio posto nel mezzo, sostenuto da pilastri arcuati, era il palazzo della Ragione eretto dal podestà Oldrado da Tresseno , di cui nella fronte meridionale si vede 1' effigie equestre ad alto rilievo : fu dallo stil gotico ridotto alla forma presente nel secolo passato per uso dell' Archivio notarile (Vedi). Di contro alla medesima fronte sorge il palazzo di marmo bianco e nero, detto la Loggia degli Osii, con portici ad arco tondo abbasso, e acuto sopra, e un terrazzo, da cui solevano promulgarsi le leggi. Vi sono scolpiti gli stemmi della città, e delle sei porte (Vedi STEMMI), ed altri dei Visconti e degli Sforza. Fu incominciato da Matteo Magno nel 1346. La maestosa fabbrica tutta di pietra dal lato settentrionale con portici di colonne binate di granito fu fatta costruire da Pio tv con disegno del Scregni pel collegio dei Giureconsulti. La torre di mezzo fu innalzata nel secolo XIII, e la statua di S. Ambrogio a piè di essa collocata da pochi anni a spese di un privato. Nel secolo passato crasi incominciata dal lato opposto una fabbrica del medesimo disegno per le scuole palatine, la quale doveva estendersi simmetricamente in tutto quel lato della piazza. Vi mettono molte vie per angusti archi, accanto ai quali furono da pochi anni aperti de' passaggi per comodo dei pedoni.

  • PINACOTECA (cont. di Brera n. 1555). Fu fondata dal governo italiano, parte coi quadri più pregevoli delle chiese e conventi soppressi, parte colla quadreria Sampieri di Bologna, ed altri acquisti fatti da privati. Nell'atrio le pareti sono ornate di affreschi dei migliori nostri antichi qui trasportati da diversi luoghi. Parecchie sale di bella forma, la maggior parte illuminate da aperture nella volta contengono una copiosa, sebbene non completa, collezione di quadri di tutte le scuole, fra i quali molti dei primi tempi della pittura. In una son raccolte le opere della scuola lombarda, e vi primeggia una gran tavola di Gaudenzio Ferrari rappresentante il martirio di s. Caterina. Sono poi rinomatissimi lo sposalizio di M. V. di Rafaello , l'Abramo ed Agar del Guercino, i santi Pietro e Paolo del Guido, e la Dania degli amori dell'Albano. Alle sale della pinacoteca segue una lunga galleria, in cui son raccolti i gessi delle migliori scolture antiche e moderne e alcuni cartoni dell'Appiani e del Rossi: alla quale fa prospettiva il ricco monumento d'Appiani colle tre Grazie in bassorilievo di Thorwaldsen. In altre sale si conservano i capi d'arte premiati nei grandi concorsi, e la copia della Cena di Leonardo fatta dal Dossi.

La pinacoteca è aperta al pubblico ogni giovedi dalle 11 ant. alle 3 pom.; i forestieri vi sono ammessi ogni giorno. POLIZIA ( Vedi pag. 15). PORTE. La città ha sette porte principali e quattro subalterne o pusterle. Sono pressochè tutte di pregevole architettura, ed alcune distinguonsi per la grandiosità loro monumentale: onde poche città possono per tale oggetto reggere al confronto di Milano. Giungendo dal lato di ponente, e volgendo a destra, esse presentansi nell' ordine seguente : PORTA VERCELLINA. Fu eretta nel 1805 con disegno dell'arch. Canonica. Conduce a Novara e Torino.

  • - TICINESE. Mirabile pel monumento colossale d'ordine ionico tutto di granito rosso, disegno del marchese Luigi Cagnola. Destinato da prima a ricordare la battaglia di Marengo, fu nel 1818 intitolato alla Pace dei popoli. Conduce a Pavia e Genova.

- LODOVICA (subalterna). Conduce alle vicine terre del contado. - VICENTINA (subalterna). Conduce anch' essa a Pavia per istrade comunali. - ROMANA. Eretta nel 1898 con disegno di Martino Bassi pel ricevimento di Margherita d'Austria sposa di Filippo III di Spagna. E' di stile robusto, ornata di quattro mezze colonne doriche a bugne. Conduce a Lodi e Piacenza. - TOSA ( subalterna). Conduce alle terre costeggianti l'Adda al disopra di Lodi. - ORIENTALE. Ricostrutta nel 1828 con disegno dell'arch. Vantini di Brescia. É chiusa da grandi cancelli amovibili in occasione di solenni Ingressi od altre simili circostanze. Ha due corpi laterali di fabbricato di pietra di Viggiù con colonne di granito rosso d'ordine dorico; ornati, statue e bassorilievi di marmo di Carrara. La strada a 14 miglia da questa porta, si divide a sinistra per Bergamo, a destra per Brescia. Vi fapur capo la nuova strada militare che per Monza e Lecco mette allo Stelvio. PORTA NUOVA. È di elegante disegno dell'arch. Zanoia eretta nel 1809. Conduceva a Monza prima della costruzione del tronco di strada che da Sesto s. Giovanni mette a Loreto. Ora non conduce più che alla strada ferrata. - COMASINA. Eretta con disegno dell'arch. Moraglia dai negozianti milanesi per ricordare la venuta a Milano dell'Imperatore Francesco I nel 1829. Conduce a Como ed al confine Svizzero. A poca distanza dalla città se ne dirama la strada postale Valassina, che termina a Bellagio sul lago di Como. - TENAGLIA (subalterna ). Mette al popoloso sobborgo detto degli Ortolani, e di là a Varese.

  • - DELL'ARCO. Conduce al confine Sardo di Sesto Calende, e di là ad Arona ed al Sempione. Considerata artisticamente, è la più importante di tutte pel magnifico Arco della Pare che le sta dinanzi. La prima pietra di esso fu posta per decreto di Napoleone nel 1807 dove fa capo la grande strada del Sempione. Condotto quasi ad un terzo nel 1814, rimase per molti anni sospeso, poi ripreso e terminato nel 1838, venne solennemente dedicato alla Pace dall'imperatore Ferdinando I. Il disegno è del marchese Cagnola, imitato dagli archi trionfali romani, mirabile per la profusione degli ornamenti, e per la squisitezza del lavoro. Le statue allegoriche e i bassorilievi rappresentanti fatti delle guerre degli alleati contro Napoleone sono dei migliori nostri scultori: gli ornati d'invenzione del prof. Domenico Moglia. E decorato da otto grandi colonne corintie monoliti di marmo bianco di Crevola. Anche tutto il resto dell'edifizio è dello stesso marmo, e di quello d'Olgiasca. La sestiga colossale collocata sull' attico fu modellata da Abbondio Sangiorgio, fusa in bronzo nell'officina già Manfredini, ora Viscardi alla Fontana: come pure le quattro Fame poste sugli angoli modellate da Giovanni Putti bolognese. Per una scaletta interna si sale sulla cima. I due casini laterali di maestosa semplicità dorica sono fabbricati di granito rosso.

POSTA DEI CAVALLI (cont. di Borgo nuovo n. 1512). Il mastro di posta non può somministrare cavalli che alle persone munite d'un apposito biglietto che si rilascia dall'I. R. Direzione generale di Polizia. La tariffa per le corse è la seguente: Per ogni posta e per cavallo . . lire 3,16. Mancia al postiglione per ogni posta e cavallo " 1,00. Nolo d'una carrozza coperta a quattro ruote, per posta " - 92. Mancia allo stalliere " - 30 POSTE (DIREZIONE DELLE) (cont. dei Rastrelli n. 4916 A). 11 regolamento per l'arrivo e partenza delle lettere vedasi a pag. 104. PRETURA URBANA (Vedi TRIBUNALI). PRIGIONI. Oltre la casa di correzione (Vedi), sono in Milano altre carceri annesse al tribunale criminale, alla pretura urbana ed alla direzione generale di polizia. Le prime, di recente ampliate, e capaci di oltre 500 carcerati, son destinate agli inquisiti per delitti, e ai condannati per non più d'un anno. Quelle della pretura urbana, capaci di 160 individui, sono per gli inquisiti per gravi trasgressioni politiche, o condannati per non più di tre mesi. Per le trasgressioni minori e per quelle il cui giudizio è riservato all'autorità politica, son destinate le carceri della direzione generale di polizia. I condannati per maggiori delitti son trasferiti alla casa di pena hjlIlantova. PUBBLICHE COSTRUZIONI ( DIREZIONE GENERALE DELLE) (piazza di santa Marta n. 3427). affidata a quest'uffizio, per la parte tecnica, la sorveglianza e la cura delle strade, fiumi, canali, argini, ponti, fabbricati, ec., che sono a carico dello Stato nelle provincie lombarde, come anche i progetti e l'esecuzione delle nuove opere. E pure consultato dall'I. R. Governo per simili titoli nell'interesse dei corpi tutelati. RACCOLTE PRIVATE. Oltre le pubbliche gallerie di quadri, e i pubblici musei scientifici vi sono presso i privati molte collezioni degne d' esser visitate dal forestiero. Indicheremo qui solamente quelle di maggiore importanza, tanto in fatto d'arte, quanto in fatto di scienze. RACCOLTA ALA PONZONI (strada ai Fate-bene-fratelli n. 1575), di minerali, conchiglie, e altri oggetti naturali: e di stoffe, utensili, armi ec. dei selvaggi d'America. APPIANI (borgo di Monforte n. 251 ), collezione di disegni, cartoni, quadri, affreschi di Andrea Appiani. ARCHINTO (stradone della Passione n. 291 A) quadri di diverse scuole, preziosi arazzi, incisioni scelte, biblioteca, antichità diverse. BECCARIA (cont. di Brera n. 1575), collezione di monete, e medaglie dal principio della rivoluzion francese sino ai giorni nostri. RACCOLTA BORDINI (corso di p. Vercellina n. 2633), molti quadri di diverse scuole. - BORROMEO (piazza Borromeo n. 2852) , galleria di quadri, specialmente della scuola milanese: biblioteca, raccolta mineralogica. - BROCCA (corso Francesco n. 603), collezione di quadri, dei quali uno di Rafaello, e molti spagnuoli. - CASTELBARCO (cont. di Brera n.1668), copiosa collezione di quadri, fra i quali un Rafaello ottimamente conservato: biblioteca, e molte altre rarità. - CAVEZZALI ( cont. dei Nobili, n. 3994), quadri dei migliori contemporanei. - CURIONI (stradone di s. Teresa n. 1427), collezione mineralogica e geologica. - GAGGI (piazza di s. Gio. alle 4 facce, n. 1854) , collezione di pitture dei migliori contemporanei. - LAMBERTINI (cont. di s. Pietro all'orto n. 907), quadri di diverse scuole antichi e moderni: disegni di Bossi. - LITTA (corso di p. Vercellina n. 2652), quadri, specialmente dell' antica scuola, affreschi del Luino, un Leonardo, un Correggio: biblioteca. - MELZI (strada della Cavalchina n.1424), galleria di quadri di diverse scuole, varii di Cesare da Sesto, un Perugino, un Correggio, ec. - MULAZZANI (corso di p. Nuova n. 1468), collezione di monete milanesi. - PALAGI (cont. di s. Vincenzino n. 2349), museo di antichità egizie, etrusche, greche e romane. RACCOLTA PATRIZIO (corso di p. Vercellina n. 2633), pitture e disegni dei migliori contemporanei.. - PIROLA (cont. di s. Silvestro n. 1608), molti quadri di diverse scuole, dei quali uno del Correggio. - PORRO (cont. di s. Gio. alle 4 faccie n. 1808), collezione di conchiglie terrestri e fluviatili. - TAVERNA (cont. de' Bigli n. 1236 A), collezione di monete e medaglie specialmente milanesi. - TrivuLzio ( piazza di s. Alessandro n. 3965), biblioteca, manoscritti, medaglie, quadri, ed altre preziosità. - UBOLDO (cont. di Pantano n. 4690), molti quadri e scolture dei migliori moderni raccolta di armature e armi antiche e moderne, - VALLARDI (cont. di s. Margherita n. sola), copioso collezione di quadri e disegni di tutte le scuole, antichità, e altre rarità. - VERRI (cont. del Monte n. 872), collezione di monete, e medaglie milanesi. - VILLA (cont. della Sala n. 5558 ) , collezione di oggetti di storia naturale. RICOVERO DELLA B. V. ADDOLORATA (cont. della Guastalla n. 100). Vi si raccolgono circa 25 povere figlie ravvedute che dimostrano la risoluzione di perseverare nel bene. Esse devono essere nubili, non maggiori di 2o anni, e possono rimanervi sino ai 26. Ricevono un'educazione adattata alla condizione loro, ed uscendo per maritarsi , lo stabilimento accorda loro una dote. Prima di ammetterle, si esige che una persona benevisa si obblighi a riceverle alla loro uscita. RICOVERO DELLE PERICOLANTI (borgo della Fontana n. 129). E destinato a ricever le figlie povera e pericolanti che non abbiano oltrepassata l'età di 12 anni, nè siano minori di 3. Vi sono gratuitamente mantenute ed educate in modo che al lasciare lo stabilimento, nel quale possonò rimanere sino ai 20 anni, possano impiegarsi come serventi, od anche come maestre. Collocandosi in matrimonio ricevono una dote di 100 o 200 lire secondo i casi. Le ricoverate sono circa 80. SANTA CORONA (PIO ISTITUTO DI) (nell'ospedale maggiore - cont. dell'Ospedale n. 4812). Istituito nel 1499 da Gregorio Spanzotta dell'ordine di san Domenico dell' osservanza per sussidio di medici e medicinali ai poveri nel loro domicilio, ricevette dopo pochi anni stabile esistenza per la donazione di diversi beni immobili da privati benefattori, ampliati in appresso per molti successivi lasciti. Nel 1584 le sostanze del luogo pio vennero poste sotto la tutela del governo, e nel 1780 l'amministrazione ne fu concentrata in quella dell' ospedale maggiore, però con separati registri. Vi si trovano addetti dodici medici, ed otto altri supplementarii, sei chirurghi, dodici vice-chirurghi e sei levatrici. I medicinali sono distribuiti alla spezieria dell'ospedale maggiore, ma a carico dell' istituto, SCUOLA DI BALLO. Fu istituita nel 1814 presso gli II. RR. teatri per ammaestrare nel ballo e nell'arte mimica so fanciulle e 14 maschi, obbligati al servizio teatrale nel tempo in cui sono addetti alla scuola. l'ossono rimanervi per otto anni: nei primi tre ricevono una mercede soltanto allora che agiscono in teatro. Negli altri 0cinque ricevono anche un separato pagamento. La scuola è sotto la dipendenza della direzione degli II. RR. Teatri. SCUOLA DI CHIMICA (piazza de' Mercanti n.3207). Fu aperta in quest'anno presso la Società d'incoraggiamento delle arti e dei mestieri (Vedi) per la fondazione del consigliere Enrico Mylius il quale donò un capitale per l'acquisto delle necessarie suppellettili, e una rendita perpetua pel successivo mantenimento. La rimanente spesa è sostenuta dalla società suddetta e dalla camera di commercio (Vedi), e la città accorda il locale. Tre volte alla settimana nelle ore vespertine vi è dato un corso di chimica pratico-industriale allo scopo di propagarne la cognizione nelle persone dedicate alle arti industriali. SCUOLA DI NUOTO ( Vedi BAGNO DI DIANA). SCUOLA D'OSTETRICIA (strada dell' Ospedale n. 4627). E' annessa al luogo pio delle partorienti in santa Caterina alla ruota (Vedi), e serve all'istruzione delle levatrici. Lo stabilimento è capace di 70 allieve, le quali possono convivervi pagando una pensione. Le altre intervengono come estere alle lezioni che durano sei mesi, oltre due di pratica, scorsi i quali ricevono l' abilitazione al libero esercizio. SCUOLA DI PALEOGRAFIA E DIPLOMATICA (piazza de'Mercanti n. 3091). Fu istituita nel 1845, ed e diretta a far conoscere tutto ciò che può riferirsi alla sicura interpretazione degli atti e delle scritture antiche, a vantaggio di chi si dedica agli studii storici e critici, o di coloro che sono impiegati presso gli archivii. Il corso delle lezioni è pubblico e gratuito. SCUOLA TECNICA (cont. del Cappuccio n. 5448). Fu aperta nel 1842 a vantaggio di quei giovani che si dedicano alla carriera commerciale od industriale, e che abbiano compiuto il corso delle scuole elementari maggiori. L'insegnamento dura tre anni e verte sull'istruzione religiosa, la lingua italiana, la calligrafia, la matematica elementare, la storia naturale, la geografia, la fisica, la chimica tecnica, il disegno, la scienza contabile ed il commercio. SCUOLE ELEMENTARI. Per l' istruzione elementare gratuita sono in Milano diverse scuole divise in elementari maggiori e minori. Le prime sono tre per i maschi e due per le femmine: le altre sono 7 pei maschi e e per le femmine. Sono tutte a carico civico, tranne una scuola maggiore pei maschi ed una per le femmine mantenute dal governo, ed aventi il titolo di scuole normali. Dipendono dall' Ispettorato generale delle scuole elementari posto in piazza de'Mercanti n. 4091. SEMINARII ARCIVESCOVILI. L'educazione ecclesiastica nella diocesi milanese è affidata ai diversi seminarii sotto la diretta sorveglianza dell'arcivescovo. Il corso ginnasiale si compie nel seminario di s. Pietro Martire presso Barlassina, e pei diocesani delle Tre Valli elvetiche in quello di Poleggio nella valle Leventina. Pel corso filosofico passano i chierici al seminario di Monza. All'insegnamento teologico sono destinati i semi-natii di Milano. Sono i due seguenti.

  • SEMINARIO MAGGIORE (corso di p. Orientale n. 647). Capace di 220 chierici e più. Fu eretto da s. Carlo nel 1570. Il magnifico cortile a doppio giro di portici architravati e colonne binate di granito, è disegno del Meda. La porta esteriore fu fatta più tardi dal Richini. Le scuole sono tutte riunite entro questo locale.

SEMINARIO DELLA CANONICA (piazza della Canonica n. 750). Casa anticamente degli Umiliati, rifabbricata da s. Carlo ad uso di seminario con disegno del Richini, il quale vi fece due vasti Cortili circondati da portici a due ordini, rimasti incompiuti. La facciata fu eseguita dall'arch. Peitagalli sotto il regno d' Italia , quando quest' edilizio serviva a diversi pubblici ufiìzii. Fu restituito al seminario nel 1840 per ricevere a convitto anche que' chierici che prima intervenivano come esteri alle scuole teologiche, e gli elvetici. E capace di circa 50 convittori, i quali giornalmente si recano alle scuole del seminario Maggiore. SENAVRA (Vedi OSPEDALI). SOCIETÀ D'INCORAGGIAMENTO DELLE ARTI, DEI MESTIERI E DELL'AGRICOLTURA (piazza de' Mercanti n. 3086). Fu istituita nel 1858 ed ha per Oggetto di promuovere 1' incremento delle arti utili, delle manifatture e dell' agricoltura nella provincia di Milano, mediante premii o sovvenzioni. Sono questi distribuiti sopra proposizione di quattro commissioni tecniche che vi sono unite pci diversi rami d'industria dipendenti dalla chimica, dalla meccanica, dal commercio e dall' agricoltura. V' è pure annessa una scuola di chimica industriale (Vedi). I pesi della società sono sostenuti mediante un fondo formatosi colle volontarie offerte di molti privati e coll'annuo contributo dei soci promotori. SOCIETÀ 'D'INCORAGGIAMENTO DELLE SCIENZE, LETTERE ED ARTI (cont. di Brera n. 1573). Fu isti- tuita nel 1807 allo scopo d'incoraggiare gli utili studii. Pubblicò per alcuni anni le proprie memorie, ma poi per lungo tempo si ridusse ad un semplice gabinetto di lettura. Riprese in quest'anno nuova vita essendosi divisa in tre sezioni; l'una economica e letteraria; l'altra tecnica e la terza medica. Ha un ricco corredo di giornali ed una buona biblioteca. SOCIETÀ DI RICREAZIONE. NOBILE SOCIETÀ (cont. di s. Giuseppe n. 1602). Fu costituita nel 1813 nel palazzo già Fiorenza, che conserva nel cortile il carattere dell' architettura bramantcsca. Gli appartamenti e il salone da ballo riccamente decorato furono abbelliti dal march. Cagnola. Nel 1857 fu rifatta la volta con medaglia a fresco del Bellosio: ora si sta disponendo nna nuova decorosa facciata. I soci devono esser nobili, e vi si ricevono colla presentazione d'un socio i forestieri ammessi alle rispettive corti. Vi sono unite trattoria, pasticceria e bottega da caffè. SOCIETÀ DEL GIARDINO (cont. di s. Paolo n. 935). Istituita nel 1818, composta di soci eletti in adunanza generale. Il palazzo, già Cusani, è di bella architettura del XVI secolo, massime nel cortile. Le sale sono riccamente addobbate, e specialmente il salone da ballo rinnovato nel 1858 con una medaglia a fresco del Sogni. V' è unito un giardino, che si suole vagamente illuminare in occasione di feste. I forestieri vi sono ammessi colla presentazione d' un socio. SOCIETÀ DELL' UNIONE (corsia del Giardino n. 1682). Istituita nel 1841 ad imitazione dei clubs inglesi, oltre i soliti ricreamenti e comodi, ha la tavola cotidiana : i forestieri devono esservi presentati da tre soci. Nel seno di questa società se ne formò un' altra per dar delle corse di cavalli nostrali e forestieri con premii in piazza d' armi. SOCIETÀ DEL COMMERCIO (cont. del Marino n. 1136). Istituita nel 1842, dev' esser composta almeno per un terzo di negozianti, e non oltrepassare il numero di 100 soci. SORDO-MUTI (ISTITUTO DEI) (borgo di s. Calocero n. 3057). Mantenuto dall'I. R. governo per l' istruzione gratuita di 24 sordo-muti del regno lombardo veneto , di cui 16 maschi e 8 femmine. Un altro posto gratuito per una sordo-muta è di privata fondazione. Vi si ricevono anche alunni paganti in numero di 50 e più. Oltre l' insegnamento elementare e grammaticale, gli alunni sono ammaestrati nel disegno, nei lavori al tornio, o nell'intaglio in legno : le alunne, in ogni sorta di lavori femminili. STAMPERIA ( I. R.) (cont. di santa Marta n. 3426). E d'istituzione antichissima; fu soppressa nella rivoluzione, e ripristinata nel 18o5. E' incaricata della stampa degli atti uffiziali del governo, e dei libri di testo per le scuole. Serve anche ai privati. Ha 36 torchi ed un ricchissimo corredo di caratteri. STELLA (Vedi Orfanatrofio FEMMINILE). STEMMI. Da tempo immemorabile la città ha per stemma la croce rossa in campo bianco. Anche ciascuna delle sei porte principali aveva il proprio stemma : la porta Orientale, un Lione nero in campo bianco; la Romana, il drappo color vermiglio; la Ticinese, una sedia rossa m campo bianco; la Vercellina, il campo diviso in mezzo, di sopra rosso, di sotto bianco; la Comasina, lo scaccato bianco e rosso; la Nuova, il campo diviso in quattro parti diagonalmente, due in bianco e due in nero. Queste insegne veggonsi scolpite in marmo nella loggia degli Osii ( Vedi PIAZZA DEI MERCANTI), e ricamate in piccoli scudi a colori nel Gonfalone della città, detto volgarmente lo stendardo di a. Ambrogio. TABACCHI (FABBRICA DEI) (stradone di s. Teresa n. 1432). Era un convento di Carmelitani scalzi ridotto alla forma presente dall'arch. Canonica. La fabbrica provvede a tutte le provincie lombarde, e fu molto ampliata negli ultimi anni per l'aumentato consumo, lavorandovi poco meno di 500 operai. I soli zigari, che vi si fanno, ascendono annualmente a ben 22 milioni. Lo stabilimento si può visitare in ogni giorno, però nelle sole ore di lavoro ed ottenutane licenza dall' ispettore. TEATRI.

  • TEATRO (I. R.) ALLA SCALA (piazza del Teatro n. 1147). Costrutto a spese parte del governo, e parte dei proprietarii dei palchi, nell' area della soppressa chiesa di santa Maria della Scala con disegno del Piermarini, fu aperto nell'autunno del. 1779. Il palco scenico venne poi notabilmente

prolungato nel 1814 colla demolizione di un monastero verso s. Giuseppe. La forma della platea è semicircolare coi lati prolungati, e restringentisi: il suo maggior diametro m. 22,01; la lunghezza m. 24.59, e compreso il proscenio in. 29,5; il palco scenico è lungo m. 45,81. Ha cinque ordini di palchi, oltre la piccionaia, forniti ciascuno di uno stanzino di servizio: in. tutto palchi 195, tutti di proprietà privata, tranne il quint' ordine riservato all'impresario. E provveduto inoltre di ampie sale per ridotto, di due grandi stanze per la dipintura delle scene, di una per la scuola di ballo, di trattoria, pasticceria, bottega da caffè, e molti altri servigi. Può contenere sino a 3600 spettatori. Si affittano palchi ai caffè dei Virtuosi di contro al teatro, del Gandini di fianco, e dell'Accademia sull'angolo della contr. di s. Margherita, a prezzi diversi secondo le stagioni e gli spettacoli. TEATRO ( I. R.) ALLA CANOBBIANA (cont. Larga n. 4769). Fu eretto sull'arca delle antiche scuole dette Canobbiane dal nome dell'istitutore Canobbio, nel 1779, sul disegno della Scala in minori dimensioni con quattro ordini di palchi oltre la piccionaia. Tre ordini sono di proprietà privata, il quarto riservato all' impresario : può contenere sino a 2200 spettatori. Per mezzo d' un cavalcavia comunica col palazzo di corte. Serve per la commedia con ballo in carnevale, e talvolta Per 1' opera con ballo in primavera. Si affittano palchi nei medesimi caffè che per la Scala. CARCANO (borgo di p. Romana n. 4608 A). Cosi chiamito dal nome della famiglia Carcano, che lo fabbricò nel fuori con disegnò dell'arch. Canonica. È di bella forma ed armonico: vi si danno opere, commedie ed altri spettacoli. -- RE (cont. di s. Salvatore n. 1057). Elegante teatrino fabbricato nel 1812 da Carlo Re con disegno dell' arch. Canonica sull' area della chiesa di S. Salvatore: vi si rappresentano tanto opere in musica, che commedie. I palchi si affittano seralmente al camerino del medesimo teatro. TEATRO FILODRAMMATICO (piazza de' Filodrammatici n. 1810). Fu istituito l' anno 1798 da una società di dilettanti sull' area della soppressa chiesa di san Damiano alla Scala, con disegno del Polak e del Canonica. Ha quattro ordini di loggie aperte coi posti numerati, e contiene in tutto 875 persone sedute. Vi si recitan commedie ogni venerdì, a cui s' interviene con biglietto gratuito distribuito da' soci. E ben fornito di guardaroba e dí decorazioni dipinte dai nostri migliori, fra le quali di un sipario d'Appiani. - LENTASIO (piazza del Lentasio n. 4240 E). II refettorio del monastero del Lentasio fu nel 1805 convertito in un teatro di legno: da parecchi anni erasi principiato a ricostruirlo di pietra con bel disegno, come vedesi dalla facciata, ma rimase sospeso. Vi si recitano per lo più commedie. - FIANDO (cont. del palazzo di Giustizia n. 5431). Una volta oratorio del Bellarmino ridotto a teatro di marionette con bella facciata dal Canonica nel 1800, comunemente chiamato Girolamo dal nome del protagonista monferrino. Vi si contraffanno gli spettacoli grandiosi con belle decorazioni. - FRATTINI (cont. di s. Simone). È un teatrino di marionette. - DIURNO DEI GIARDINI PUBBLICI (borgo di p. Orientale n. 743). È di legno, ma già fu decretato dal consiglio comunale di erigerne uno nuovo di pietra con decoroso disegno. Serve nell'estate per commedie e spettacoli equestri e ginnastici. - DIURNO DELLA STADERA (borgo di p.Orientale). È di legno: vi si recitan commedie in estate. TEATRO DIURNO DELLA COMMENDA (borgo di p. Romana n. 4591). E collocato nell' interno della locanda della Commenda : serve nell' estate per commedie e giuochi ginnastici ed equestri. - DIURNO CIRCO BELLATI (ripa di p. Ticinese). Vi si recitano per lo più commedie. TRIBUNALI. Dipendono dal Senato lombardo-veneto del supremo tribunale di giustizia sedente in Verona, nel quale è riposta la suprema autorità giudiziaria del regno. Sono i seguenti : TRIBUNALE GENERALE D' APPELLO E SUPERIORE GIUDIZIO CRIMINALE (cont. dei Clerici n. 1761). Rivede e decide in seconda istanza le cause civili e criminali, ha presso di s'e anche un superiore giudizio di finanza, ed estende la sua giurisdizione a tutta la Lombardia. Ne dipende direttamente nei capi-luoghi delle provincie un tribunale di prima istanza, il quale ha giurisdizione nelle cause civili, criminali e mercantili. Questi tribunali in Milano esistono separatamente. - DI PRIMA ISTANZA CIVILE (cont. dei Clerici n. 1761). Sono a questo sottoposte tutte le cause civili, ed è suo speciale attributo la tutela dei minori e degli interdetti. - DI PRIMA ISTANZA CRIMINALE (cont. del Palazzo di Giustizia. n. 12). Sono rimandate allo scrutinio ed al giudizio di questo tribunale tutte le azioni qualificate dalle leggi come delitto. - MERCANTILE E DI CAMBIO (cont. dei Clerici n. 1761). Pronuncia in prima istanza nelle cause de' commercianti. Due assessori e quattro sostituti presi nei ceto mercantile hanno parte ai giudizii resi da questo tribunale. PRETURA URBANA (cont. di s. Antonio n. 5435). Le preture nei distretti forensi esercitano entro certi limiti l'autorità giUdiziaria. Le preture urbane giudicano le cause civili d'un' entità non maggiore di lire 250, quelle per crediti di pigioni, per disdette di finita locazione, ecc. La loro giustizia punitiva si circoscrive a quelle gravi trasgressioni di Polizia le quali non sono riservate all'autorità politica. Hanno inoltre le attribuzioni dei giudici di pace per esperimentare la conciliazione nelle cause. TRIVULZIO (PIO ALBERGO) (cont. della Signora n. 73). Istituito dal principe Tolommeo Trivulzio, fu aperto nel 1771, e riunitovi il piccolo gerontocomio, detto ospedale di porta remellina. Vi hanno ricovero, vitto e vestiario gratuito oltre 800 poveri settuagenarii d' ambo i sessi, nativi di Milano o che vi siano domiciliati almeno da dieci anni. Sonovi però alcune eccezioni a favore di diverse particolari istituzioni colle quali fu ampliato lo stabilimento. Si impiegano al lavoro gli individui che ne sono capaci, ed a questi è accordata la metà del guadagno. La celebre Maria Gaetana Agnesi quivi volontariamente ritirossi a finire i suoi giorni. UFFIZIO FISCALE (Bocchetto n. 2466). È il patrocinatore dello Stato nelle cause patrimoniali, ed il consulente del governo in materia legale. E diretto da un procuratore camerale con quattro aggiunti fiscali.

  • VILLA (I. R.) (strada Isara n. 745). Fabbricata nel 1790 dal conte Lodovico di Belgioioso con disegno elegante e sontuoso dell'arch. Polak. Venuta in possesso della corte sotto il regno d'Italia fu abbellita, e il giardino assai ampliato. La bella medaglia a fresco del Parnaso è uno degli ultimi lavori di Andrea Appiani. Serve di residenza d' estate all'I. R. Corte.

ZAPPATORI POMPIERI ( COMPAGNIA DEI) (piazza di s. Maria delle Grazie n. 2682 ). E' composta di 84 uomini a carico del municipio, e fornita di numerose macchine ed attrezzi sparsi in diversi punti della città per provvedere alla pronta estinzione degl' incendii.

  • ZECCA (DIREZIONE DELLA ) (stradone di S. Angelo n. 1426). Oltre tutte le officine occorrenti per la fabbricazione ed il conio delle monete, v'è stabilito l' uffizio centrale di garanzia in cui sono riconosciute e marchiate le manifatture d'oreficeria, nonche la macchina per la fabbricazione dei bolli per le dogane. Tutti i diversi meccanismi, sono posti in movimento da ruote idrauliche. In un locale sussidiario sullo stradone di santa Teresa n. 5447, sono poste altre officine con macchine messe del pari ia movimento dall' acqua, ed ivi trovasi pure l' l. R. uffizio dei pesi e delle misure. Il numerario che coniasi annualmente in Milano ammonta per adeguato alla somma di circa lire 5,725,000. Da quest' uffizio si spaccia ai privati l'ottone e l'argento fino in grana. Si può vedere lo stabilimento m ogni giorno feriale, mediante permesso del direttore. REGOLAMENTO POSTALE

ORARIO dell'uffizio per l'impostazione e distribuzione delle lettere presso l' I. R. Direzione delle Poste (coni. de' Rastrelli n. 5275). APRIMENTO Tutti i giorni alle ore 9 antimeridiane CHIUDIMENTO per l'impostazione La Domenica alle ore 5 pom. Gli altri giorni " 4 1/2 per la distribuzione La Domenica alle ore 5 pom. Gli altri giorni " 6 " ORARIO dell'uffizio per l'impostazione e distribuzione dei gruppi ed eretti. IMPOSTAZIONE APRIMENTO Tutti i giorni alle ore 9 ant. CHIUDIMENTO La Domenica, Mercoledì e Sabato alle ore 2 pom. Gli altri giorni " 4 " DISTRIBUZIONE APRIMENTO Tutti i giorni alle ore 10 ant. CHIUDINIENTO La Domenica alle ore 2 pom. Gli altri giorni " 4 " Segue la Tabella delle spedizioni ed arrivi delle lettere, pieghi, ecc, da e per Milano. TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE OSSERVAZIONI I. Le lettere per 1' interno della Monarchia o dirette per paesi esteri per i quali l'affrancazione delle lettere è volontaria giusta le pubblicate convenzioni, verranno gettate nella bussola a ciò appositamente destinata: quelle che si vorranno raccomandare od affrancare volontariamente e quelle soggette all'affrancazione obbligatoria, dovranno essere impostate all' apposito fmestrone dell'affrancatura nell'orario sopra stabilito pel ricevimento. II. Le lettere che si vorranno impostare con apposita raccomandazione, dovranno essere consegnate all'Eflizio sempre una mezz'ora prima dell'orario sopra indicato. III. Le lettere contenenti danaro, banco-note, carta monetata od effetti preziosi, dovranno essere impostate all' uflizio delle diligenze, e chi mancherà a questa disciplina non potrà reclamare per qualunque smarrimento. IV. Chiunque scrive ad autorità o funzionari pubblici che godono franchigia, dovrà affrancare le proprie lettere o pieghi, mediante il pagamento della metà tassa, se siano indirizzate alla persona, e della tassa intiera, se dirette a dicasteri. V. Le stampe e le mostre sotto fascia in croce devono venir affrancate all'atto dell'impostazione. VI. E lecito a chicchessia di rifiutare una o più lettere, attergando però alle medesime la causa del rifiuto, e quando non siano state aperte o che non siano lettere d'uffizio. In causa del rifiuto di una o più lettere, non potrà V impiegato della posta negare di rimettere le altre che il privato acconsentisse di ricevere. ORARIO per la prenotazione dei viaggiatori all'uffizio delle Diligenze erariali presso l' 1. R. Direzione delle Poste. APRIMENTO IN TUTTI I GIORNI Nell'estate alle ore 9 ant. Nell'inv. alle ore 10 ant. CHIUDIMENTO ARRIVO E PARTENZA DEI CORRIERI MALLEPOSTE, VELOCIFERI E FORGONI Corriere di Vienna Parte Mercoledì, Domenica. Ore 6 pom. Arriva Sabato, Martedì . . . " 6 ant. Corriere di Trieste Parte Martedì, Sabato . . " 6 pom Arriva - Venerdì, Domenica. . " 6 ant. Corriere di Venezia Parte - Lunedì, Giovedì, Venerdì " 4 pom. Arriva - Mercoledì, Giovedì, Lunedì'" 6 ant. Velocifero di Venezia Parte - Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì; Venerdì, Domenica . . . . 4 pom. Arriva - Sabato, Domenica, Lunedì, Martedì, Mercole- dì, Giovedì . . . Ore 8 ant. Velocifero di Udine Parte - Sabato 4 pom Arriva - Venerdì 8 ant. Malleposte di Mantova Parte - Giornalmente . . 6 pom. Arriva n  » 8 1/2 pom. Malleposte di Lindau Parte - Giornalmente . . . . 5 pom. Arriva 7 1/2 ant. Malleposte di Arona Parte - Giornalmente . . . 5 ant. Arriva „ 7 1/2 pom. Malleposte di Chiasso Parte - Giornalmente . . . 12 merid. Arriva " 1 pom. Malleposte di Novara Parte - Giornalmente . . . . 2 pom. Arriva " 9 aant. Velocifero di Como Parte - Giornalmente nell' estate o 1 ant. Arriva " 8 1/2 pom. Nell' inverno viene regolato l'orario a seconda del movimento dei Battelli a Vapore. Velocifiro di Varese Parte - Giornalmente nell' estate " 4 ant. Arriva " 8 pom. L'orario di partenza da Milano varia dalle ore 4 alle 6 ant. secondo le stagioni. Forgone di Trieste Parte - Mercoledì, Sabato . . 4 pom. Arriva - Venerdì, Lunedì. . 8 ant. IMPRESA GENERALE DELLE DILIGENZE E MESSAGGERIE Contrada del Monte n. 5499 Sotto la sorveglianza dell'I. R. direzione generale delle poste essa serve con diligenza in posta pei seguenti stradali ed ai seguenti prezzi nei quali e compresa la mancia ai postiglioni. 1 A Bergamo; tutti i giorni di buon mattino e al dopo pranzo : lir. 5. 2 A Brescia (via di Bergamo); tutti i giorni di buon mattino : lir. 10. 3 A Cremona; Martedì e Venerdì mattina, Mercoledì e Domenica notte: per Lodi lir. 4 - Cremona lir. 11. 4 A Verona (via di Mantova); Mercoledì e Domenica sera: - Cremona lir. 11 Mantova lir. 20 - Verona lir. 24. 5 A Venezia ed Udine ; Martedì e Sabato sera: Brescia lir. 14- Verona lir. 24 Vicenza lir. 30. 50 -Padova lir. 35 - Venezia lir. 40 - Treviso lir. 45 - Udine lir. 56. 6 A Pavia; tutti i giorni di buon mattino : lir. 3. 7 A Genova; tutte le mattine escluso il Lunedì: le merci si spediscono al Martedì, Giovedì e Sabato : fr. 27. 8 A Bologna; Lunedì, Mercoledì e Venerdì mattina: Piacenza fr. 12 - Parma fr. 23 - Reggio fr. 28.50-Modena fr.33.50 - Bologna fr. 40. La diligenza di Bologna è in immediata corrispondenza con altra diretta per gli Stati pontificii, pel Gran Ducato di Toscana e pel Regno delle due Sicilie, e può essere anche in Milano assicurato il posto, cioè per Ferrara e FAnza fr.46. 60 - Forlì fr. 48. 50 Cesena fr. 51 80 Rimini fr. 55 Pesaro fr. 59. 80 - Sinigaglia fr. 65. 40 - Ancona fr. 70 - Roma (via delle Marche) fr. 118. 50 - (Via di Firenze) fr. 157 Firenze fr. 63 - Pisa fr. 72 - Livorno fr. - Siena fr. 76 - Viterbo fr. 119. 50 - Terracina fr. 158 - Napoli (via delle Marche) fr. 178. 60 - (via di Firenze) fr. 199. 9 A Torino; Martedì, Giovedì e Sabato mattina. Le merci sono spedite il Lunedì e Venerdì mattina. Novara fr. 7. 60 - Vercelli fr. 12 - Torino fr. 20. La diligenza di Torino è in corrispondenza colle successive per la Savoia, Svizzera, Francia ed Inghilterra, e può essere in pesi' uflizio assicurato il posto, cioè per Chambery fr. 72 - Grenoble fr. 84 - Lione fr. 88 - Parigi 142 - Calais fr. 185 -Londra fr. 216 - Marsiglia fr. 114 - Bordeaux 160 - Ginevra fr. 86. N.B. I prezzi esposti ai num. 7, 8 e O si esigono in franchi effettivi. IMPRESA PRIVATA DEI VELOCIFERI Corsia del Duomo n. 980 Velocifero per Como austr. lir. 4. 50. - Bergamo, lir. 5 - Pavia, lir. 2. 75 - Lodi, lir. 3 Crema, lir. 4. 30 - Sesto Calende lir. 5 - Gallarate, lir. 3. 50 Varese, lir. a6 Queste corse sono giornaliere, ma l' orario varia secondo le stagioni. CORRIERA PRIVATA PER GENOVA Contrada del Marino n. 1156 Parte tutti i giorni ad un'ora pom. e compie il viaggio in ore 18 senza cambiare di carrozza. Per Voghera fr. 16 - Tortona fr. 20 - Novi fr. 24 - Genova fr. 36. I prezzi si esigono in franchi effettivi. I posti intermedii si fissano due ore prima della partenza, ed ha la preferenza il punto più distante. Ogni viaggiatore ha diritto ad un bagaglio di 20 chilog. L'impresa s'incarica anche del trasporto delle merci e gruppi. Agli alberghi del Pozzo, dei Tre Re, del Cappello, del Falcone, della Croce bianca, delle due Spade ed altri, si trovano giornalmente vetture per Como, Pavia, Lodi, Bergamo, Cremona, Mantova, Piacenza, Lugano, Piemonte e Genovesato, e specialmente al primo si trovano vetture di ritorno per la Toscana, Stati Pontificii, Piemonte e Francia, specialmente pel trasporto di famiglie viaggianti. BARCHE CORRIERE Sul naviglio Grande, e su quelli di Pavia e della Marteiana alcUne barche; dette Corriere, fanno ogni giorno corse periodiche, sul primo per Corsico, Gaggiano, Abbiategrasso, Robecco, Boffalora e Turbigo; sul secondo per Binasco e Pavia; e su quello della Martesana per Gorgonzola. Inzago, Cassano e Vaprio. L'orario delle par- tenze varia secondo i luoghi e le stagioni. Da Milano e Pavia partono giornalmente tre Corriere, di cui la prima all'aurora, e l'ultima in ora da poter giungere verso sera a destinazione. Sugli altri navigli le corse si fanno anche di notte. Il viaggio è in generale assai lento, specialmente quello di ritorno da Milano a Turbigo. Sul naviglio della Martesana la stazione è di solito alla Cascina de' Pomi, e su quello di Pavia alla Conchetta. I. R. PRIVILEGIATA STRADA FERRATA DA MILANO A MONZA L'uffizio è posto alla stazione fuori di P. Nuova Le corse sono giornaliere e ripetute ad intervalli. Si fanno quattro corse d' andata e ritorno nell' inverno, ed otto nell' estate; oltre alcune straordinarie in tempo di fiera o in ricorrenza di festa. Primi posti austr. hr 1.25, secondi lir. 1, terzi cent. 65, e cent. 73 nei dì festivi. I biglietti si dispensano alla stazione. Diciotto Omnibus stanziati in varii punti della città conducono i viaggiatori alla stazione o ne' suoi dintorni ad ogni partenza. Partendo col primo treno della mattina trovasi pronta a Monza una Diligenza conducente a Como, e altra a Lecco, che ripartono, con un orario coincidente col ritorno a Milano dell'ultimo treno della sera. Per questo viaggio s' inscrive in Milano al caffè della Borsa alla piazza de' Mercanti, e pel ritorno, in Como nell'apposito uffizio in riva al lago, ed a Lecco all' albergo del Leon d' oro. Prezzo per Como : primi posti austr. lir. 8; secondi lir. 4. Per Lecco: primi posti austr. lir. 4; secondi lir. 5. Nel prezzo è compreso quello della corsa sulla strada ferrata: A Monza nei diversi alberghi si trovano in coincidenza col primo treno della strada ferrata vetture per la Brianza: cioè, Carate, Besana, Monticello, Merate ec., al prezzo di austr. lir. 1 a lir. 1. 50 per ciascun posto. Ad ogni ora poi si trovano vetture a libera disposizione ed a prezzi da convenirsi. Per Monza si trovano anche vetture giornaliere all' albergo della Corona al prezzo di austr. lir. I a lir. l. 25 per posto. VETTURE PRIVATE Per la città e suoi contorni trovansi vetture private, specialmente presso i seguenti: Cipolla Luigi, contr. Larga n. 4772. Foglia Antonio, contr. de' Meravigli n. 2399, Foglia Giovanni, corso di p. Nuova n. 1475. Vimercati Francesco detto il Cornaggino,cont. di Rugabella n. 5595. Viganò Angelo detto il Tentino, cont. delle Verze n. 4143. Giussani Antonio, vicolo de' Cappuccini n. 696. Per la città il prezzo sta di solito tra le 10 e le 12 lire austr. al giorno. Pei contorni varia secondo lo stradale, ma in vía ordinaria si può calcolare da lir. 10 a lir. 20 al giorno compresa la mancia ed il mantenimento del vetturale e dei cavalli. FIACRES Cinque stazioni di Fiacres sono a pubblica disposizione, cioè: in piazza di san Sepolcro, di san Dalmazio, piazza Fontana, al Leone di p. Orientale ed al Bottonuto. 11 Vetturale, sia di giorno sia di notte, buono o cattivo tempo, deve prestarsi senza eccezione ai seguenti prezzi. Per una corsa per meno di un' ora austr. lir. 1, 77: per la prim' ora intiera di servizio lir. 2. 21: per ciascuna delle ore successive lir. 1. 77. Di notte il prezzo è aumentato di cent. 88 per ciascun ora. Il tempo di servizio si misura dalla partenza dalla stazione in avanti, e si calcola il tempo del ritorno alla medesima. I Fiacres non sono obbligati a servire che nell' interno della città. OMNIBUS Percorrono la città in varie direzioni dalla mattina alla sera, e su linee determinate dalle quali non possono deviare. Chiunque ha diritto d'entrarvi o d'uscirne in qualsiasi punto dello stradale, pel prezzo indistintamente stabilito per tutti di cent. 50: però quelli che percorrono la linea del corso, non possono nelle ore di maggior affluenza di carrozze trattenersi per alcun titolo su quella linea, ma devono continuare il cammino. Ogni carrozza ha un numero speciale che giova a far conoscere la linea che percorre. Sono queste le seguenti. Dalla piazza de' Mercanti alla strada ferrata di Monza. - Il num. 1. Per le contr. di Pescheria vecchia, de' Borsinari, corso Francesco, contr. del Monte, corso di p. Nuova, strada della Cavalchina, stradone di s. Angelo e strada al dazio di p. Nuova. Idem. - Il num. 2. Per le contr. di Pescheria vecchia , de' Borsinari, corso Francesco, corso, bOrgo e bastioni di p. Orientale e dazio di p. Nuova (1). Idem - Il num. 6. Per la contr. dei Fustagnari, Cordusio, corsia del Broletto, di s. Marcellino, Ponte Vetro, corso, borgo e dazio di p. Comasina. Dal dazio di p. Ticinese alla strada ferrata di Monza. - I num. 3 - 8 - 10 e 13. Per borgo di Cittadella; corso di p. Ticinese, Carrobbio, corsia di s. Giorgio, della Palla, conte. della Lupa, dei Pennacchiari, dei Mercanti d' oro, piazza del Duomo, Pescheria vecchia, piazza dei Mercanti, contr. de' Fustagnari, Cordusio, corsia del Broletto, di s. Marcellino, Ponte Vetro, corso e borgo di p. Comasina. (1) Nelle ore di maggior concorso di carrozze al corso di p. Orientale percorre invece le strade di s. Pietro Celestino, dei Fate-bene-fratelli, borgo di S. Angelo, e strada al dazio di p. Nuova. Dalla ripa di p. Ticinese alla strada ferrata di Monza. -I num. 4 e 16 (1). Pel borgo di Cittadella alla piazza de' Mercanti come sopra, contr. di s. Margherita, piazza del Teatro, contr. di s. Giuseppe, di Brera , de'Fiori oscuri, strada dei Fate-bene-fratelli, borgo di s. Angelo, e strada al dazio di p. Nuova. Idem.- Il num. 9. Pel borgo di Cittadella alla piazza del Duomo come sopra, corsia del Duomo, corso Francesco, corso e borgo di p. Orientale, e strada di Circonvallazione. Dal teatro Carcano alla strada ferrata di Monza. - Il num. 5. Pel borgo e corso di p. Romana, contr. Velasca, di s. Gio. in guggirolo, Bottonuto, contr. Larga, de' Rastrelli, dei Cappellari, piazza del Duomo, corso Francesco, contr. del Monte, Croce rossa, Borgo nuovo, strada dei Fate-bene-fratelli, borgo di s. Angelo, e strada al dazio di p. Nuova. Idem. - Il num. 15. Per la stessa linea sino alla contr. Larga, poi per le contr. di s. Clemente, dell'Arcivescovado, piazza del Duomo, corso Francesco, corso di p. Orientale, strada di s. Pietro Celestino, dei Fate- (1) Nelle sere in cui' sta aperto il teatro alla Scala, dalla piazza de' Mercanti percorrono la contr. de' Fustagnari, Cordusio, corsia del Broletto, di a. Marcellino, Ponte Vetro, corso e borgo di p. Comasina. bene-fratelli, borgo di s. Angelo e strada al dazio di p. Nuova. Dalla piazza del Duomo alla strada ferrata di Monza. - Il num. 11. Per la corsia del Duomo, corso Francesco, contr. del Monte, corso di p. Nuova, strada dei Fate-bene-fratelli, borgo di s. Angelo, e strada al dazio di p. Nuova. Idem. - Il n. 12. Per la corsia del Duomo, corso Francesco, corso di p. Orientale, contr. della Spiga, strada della Cavalchina, stradone di s. Angelo e strada al dazio di p. Nuova. Dalla piazza di s. Ulderico alla strada ferrata di Monza. - Il num. 7. Per la contr. del Pantano, contr. Larga, dei Rastrelli, Cappellari, piazza del Duomo, corso Francesco, contr. del Monte, corso di p. Nuova, strada dei Fate-bene-fratelli, borgo di s. Angelo, e strada al dazio di p. Nuova. Dalla piazza di Campo Santo alla strada ferrata di Monza - Il num. 14. Pel corso Francesco, corso, borgo e bastioni di p. Orientale. Dal dazio di p. Ticinese al bagno di Diana. I num. 17 - 20 c 24. Pel borgo di Cittadella alla piazza del Duomo ed al dazio di p. Orientale come il n.5 indi al bagno di Diana. Dal borgo di s. Croce al dazio di p. Comasina. Il num. 18. Pel borgo di Cittadella alla piazza del Duomo come sopra, contr. di s. Radegonda, del Marino, piazza del Teatro, contr. di s. Giuseppe, di s. Silvestro, dell' Orso-Olmetto, Ponte Vetro, corso e borgo di p. Comasina. Dal Nirone di s. Francesco alla strada Rivoltana fuori di p. Tosa. - Il num. 19. Pel corso di p. Vercellina, contr. di s. Gio. sul muro, Cusani, del Baggio, corsia di s. Marcellino, del Broletto, Cordusio, contr. de'Fustagnari, piazza de'Mercanti, l'escheria vecchia, Borsinari, corsia del Duomo, corso Francesco, corso e borgo di p. Orientale, e strada di Circonvallazione sino alla strada Rivoltana. Dal Carrobbio al dazio di p. Tosa-Il n. 23 (1). Per la corsia di s. Giorgio, della Palla, contr. della Lupa, (lei Pennacchiari, dei Mercanti d'oro, piazza del Duomo, corso Francesco, corso e borgo di p. Orientale, e strada di Circonvallazione lino a p. Tosa. Dal dazio di p. Tosa alla contr. di s. Radegonda - Il num. 21 (2). Pel borgo di p. Tosa, strada dell'Ospedale, corso di p. Tosa, contr. del Durino, corso Francesco, contr. di s. Radegonda: e di là ritornando per il (1) Nei giorni festivi gli e' vietata la linea del corso dopo le ore 5 pom. (2) Nun fu ancora posto in attività. corso Francesco, corso e borgo di p. Orientale, e strada di Circonvallazione fino alla stazione. Dal teatro Carcano al dazio di p. Nuova. Il num. 22 (soltanto la sera). Pel borgo e corso di porta Romana, contr. di s. Gio. in Conca, dei Nobili, Malcantone, contr. della Lupa, dei Mercanti d' oro, piazza del Duomo, Pescheria vecchia, piazza de' Mercanti, contr. de' Fustagnari, Cordusio, corsia del Broletto, di s. Marcellino, Ponte Vetro, corso di p. Comasina, contr. del Pontaccio, strada dei Fate-bene-fratelli e borgo di s. Angelo. Dal Nirone di s. Francesco alla strada ferrata Ferdinandea - Il num. 25. Pel corso di p. Vercellina , contr. di s. Gio. sul Muro, Cusani , Ponte Vetro, corsia di s. Marcellino, del Broletto, Cordusio, contr. de' Fustagnari, piazza de' Mercanti, Pescheria vecchia, piazza del Duomo, corso Francesco, corso e borgo di p. Orientale, e strada di circonvallazione sino alla strada ferrata. Dalla piazza del Duomo all'osteria di Loreto fuori di p. Orientale. - Il num. 26. Pel corso Francesco, corso e borgo di p. Orientale, e stradone di Loreto. STUDII DI PITTORI Bellosio Carlo, di storia, corso di p. Vercellina n. 2682. Bisi Giuseppe, prof. di paesaggio nell'I. R. Accademia, strada Isara n. 747. Bisi Luigi, di prospettiva, cont. di Brera n. 1567. Canella Giuseppe, paesista, corso di p. Tosa n. 38. Darif Antonio, ritrattista, cont. dell' Olmetto n. 3951. D'Azeglio cav. Massimo, paesista, piazza di s. Fedele n.1139 . Hayez Francesco, di storia, cont. del Monte di Pietà n. 1578 A. Induno Domenico, di storia, piazza di s. Gio. in Era n. 412. Inganni Angelo, di genere, strada di s. Damiano n. 988. Mellini Napoleone, di storia, borgo di p. Orientale n. 729. Moia Federico, di prospettiva, vicolo de' Ponzi n. 1407. Molteni cav. Giuseppe , di ritratti e genere, cont. del Monte di Pietà 1578 A. Poggi Cesare, di storia, borgo di p. Tosa n. 118. Sabatelli cav. Luigi, prof. di pittura nell'I. R. Accademia, di storia, nel palazzo di Brera. Sala Eliseo, di storia e ritratti, cont. di s. Spirito n. 1305. Sanquirico cav. Alessandro , di prospettiva, cont. del Bocchetto n. 2463. Servi Giovanni , aggiunto al prof. d' elementi di figura nell'I. R. Accademia, di storia, corso di p. Nuova n. 1470 Sogni Giuseppe, prof. degli elementi di figura, di storia, vicolo de' Ponzi n. 1407. STUDII DI SCULTORI Benzoni Gaetano, cont. della Cervetta n. 386. Cacciatori Benedetto, cont. di s. Agnese n. 2787. Croff Giuseppe, strada della Cavalchino n. 1413. Fraccaroli Innocenzo, strada del Ponte nuovo n. 1982. Gandollì Democrito, cont. di Ciovasso n. 16511. Labus Gio. Antonio, borgo di s. Calocero n. 3029. Manfredini Gaetano, terraggio di p. Fermilina n. 8586. Marchesi Luigi, cont. de' Borromei n. 2841. Marchesi cav. Pompeo, strada a s. Primo n. 776. Monti Gaetano, cont. di s. 21gnese n. 55111. Motelli Gaetano, terraggio di p. Vercellina n. 8586. Nesti Vittorio, coni. di s. Simone n. 3001. Puttinati Alessandro, strada del Ponte nuovo n. 1982. Sangiorgio Abbondio, coni. di s. I gnesen.8301. Somaini Francesco, cont. del Gesù n. 1281. BANCHIERI Balabio, Besana e Comp., cont. del. Lauro n.1804. Carlo Besana del fu Ignazio, cont. del Marino n. 1140. Luigi Bonola e Comp., cont. di s. Vittore e 40 Martiri n. 1189. Giuseppe Cagnola , cont. Cusani n. 2279. Calli di Tommaso e Comp., cont. di s. Giovanni in Conca n. 4127. Giuseppe Antonio Celesia q. Domenico, piazza Belgioioso n. 1174. Vincenzo Delachi e Figlio, cont. de' Meravigli n. 2578. Antonio Gargantini, corsia del Giardino n. 4182. Gavazzi Pietro e fratelli, cont. de' Bossi n. 1774. Ignazio Lainati e Comp., cont. del Marino n.1140. Pasquale De Vecchi e Comp., cont. del Marino n. 1140. Warchex, Noseda e Comp., cont. di s. Nazaro Pietrasanta n. 2517. Innocente Mangili, cont. di s. Dalmazio n. 1820. S. L. Mondolfo , borgo di p. Orientale n. 798. Enrico Mylius e Comp., cont. de' Clerici n. 1788. Enea Negri, cont. de' Bossi n. 1756. Giovanni Battista Negri, borgo di p. Romana n. 4604. Tealdi Reymond e Comp., cont. di s. Paolo n. 957. Antonio Petinati e Comp., cont. delle Orsole n. 2499. Felice Petracchi e Comp., coni. del Lauro n. 845. Giuseppe Maria Poggi, cont. de' Filo-drammatici n. 1809. Giuseppe Porta, cont. de' Bigli n. 1257. Giovanni Battista Ravasco, cont. de' Meravigli n.. 2380. Luigi Seufferheld, cont. del Morone n. 1170. Gaetano Taccioli, cont. del Laghetto n. 4836. Antonio Tagliaferri e Comp., cont. de' Nobili n. 2994 A. Uboldi Ambrogio e Brunati, cont. di Pantano n. 4890. Ulrich e Comp., piazza de' ss. Pietro e Lino n. 9591. CONSOLATI ESTERI Belgio cont. di s. Prospero n. 966. Due Sicilie, corso di p. Orientale n. 646. Francia , cont. di s. Antonio n. 5398. Inghilterra, corso di p. Orientale n. 651. Sardegna, piazza di s. Alessandro n. 3985. Olanda , corsia di s. Marcellino n. 1794. Stato Pontificio, cont. della Cervetta n. 366. Svizzera, cont. di s. Paolo n. 937. ALBERGHI PRINCIPALI E TRATTORIE Della Città, corso Francesco n. 607. Con bagni pubblici e tavola rotonda alle 5 pom. a fr. 4. Reale, cont. dei Tre Re n. 4107. Con tavola rotonda alle 4 1/2, e bagni pei soli alloggiati: Gran Brettagna, corsia di s. Giorgio al Palazzo n. 3323. Tavola rotonda e bagni pei soli alloggiati. Reichmann, corso di p. Romana n. 4205. Con tavola rotonda alle 4 1/2 a lire 3 austr. libera a chicchessia. Marino , cont. del Marino n. 1157. Con bagni pubblici, e tavola rotonda alle 4 1/2, a fr. a libera a chiunque. Croce di Malta, piazza di s. Sepolcro n. 5293. Con bagni pubblici. Bella Venezia, piazza di s. Fedele n. 1912, a pasto a lire 4 austr. a chiunque ed in qualunque ora. S. Marco, cont. del Pesce n. 4986. Con bagni pubblici e tavola rotonda ad ore 4 a fr. 4 pei soli alloggiati. Agnello, cont. dell'Agnello n. 578. Ancora , cont. dell'Agnello n. 971. Angioli, cont. di s. Protaso ad Monacos n. 1716. Aquila, vicolo dell'Aquila n. 1101. Bissone, piazza Fontana n. 5. Cappello, cont. del Cappello n. 4025. Cervetta, cont. del Rebecchino n. 4052. Corona, cont. di s. Rafaele n. 1009. Cova, cont. di s. Giuseppe n. 5145. Serve a lista ed a pasto a lire 4 austr., con tavola rotonda alle 4 1/2, pom. a lire 3 aust. Duomo, corsia del Duomo n. 1024. Europa, corso Francesco n. 590. Falcone, cont. del Falcone n. 4006. Gran Parigi (alias Ponzone), cont. di Valpetrosa n. 3297. Italia (alias s. Ambrogio alla Palla) cont.di s. Ambrogio alla Palla n. 3311, 3512. Leone, corso Francesco n. 625. Michele (s.) cont. de' Pattari n. 566. Passarella, cont. della Passarella n. 493. Pensione svizzera, cont. de' Visconti n. 4925. Porto di Genova, Cont. della Palla n. 3325. Pozzo, corsia della Palla n. 3281. Rebecchino, cont. del Rebecchino n. 409. Torre di Londra, cont. del Rovello n. 2294. CAFFÈ CON SERVIZIO DI CUCINA Accademia, cont. di s. Margherita n. 1134. Calcaterra, corso di s. Celso n. 5434. Carlo (s.), corso Francesco n. 596. Cova, corsia del Giardino n. 5464. Dujardin, alias Martini, piazza del Teatro n. 1149. Gandini, piazza del Teatro n. 1823. Sanquirico, Rocchetto n. 2463. Servi, corso Francesco n. 523. PESI, MISURE, MONETE MISURE DI CAPACITÀ PEI GRANI, ECC. SOMA equivale ad ettolitri 1,6451. Si divide in staia 9, di mine 2, di quartari 2, di metà 4, di quartini 4. Serve solo per l'avena. MOGGIO equivale ad ettolitri 1,4825. Si divide in staia 8, divise come sopra. Serve per tutti gli altri grani, legumi, ec. MOGGIO DA CARBONE equivale ad ettolitri 2,2510, compresovi il colmo. MISURE DI CAPACITÀ PEI LIQUIDI BOCCALE equivale a litri 0,7870. Si divide in zaine 4. BRENTA equivale a litri 75,5544. ,, a boccali 96. Si divide in staia 3, di quartari 4, di pinte 4, di boccali 2. MISURE DI PESO LIBBRA PICCOLA equivale a chilogrammi 0,3268. Si divide in oncie 12, divise c. s. LIBBRA GROSSA equivale a chilogrammi 0,7628. Si divide in oncia 28, di denari 24, di grani 24. PESO equivale a chilogrammi 7,6281. a libbre grosse 10. RUBBO " a chilogrammi 8,1698. a libbre piccole 28. FASCIO " a chilogrammi 76,2517.

       "	a libbre grosse too.

MISURE DI LUNGHEZZA BRACCIO equivale a metri 0,5949. Si divide in oncie 12, di punti 12. TRABUCCO equivale a metri 2,6111. a braccia 4, onc. 4. punti 8. Si divide in piedi 6, di oncie 19, di punti 12. MIGLIO equivale a metri 1784,8095. " a braccia 5000. MISURE DI SUPERFICIE BRACCIO QUADRATO (o quadretto) equivale a metri quadrati 0,5359. BRACCIO D'ASSE (per legnami d'opera) equivale a metri quadrati 1,4187. a braccia quadrate 4. PERTICA " a metri quadrati 684,8179. a braccia quad. 1849,1831. a trabucchi quadrati 96. Si divide in tavole 24, di trabucchi quadrati 4. MISURE DI SOLIDITÀ BRACCIO cubico equivale a metri cubici 0,2106. CARRO equivale a metri cubici 3,3692. " a braccia cubiche 16. Consiste in un parallelepipedo alto e largo br. 4, e lungo br. 1. che serve di misura per la legna da fuoco, e chiamasi anche braccio. TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE ELENCO DELLE STRADE DI MILANO CORSI, PIAZZE, PONTI, VICOLI CROCICCHI Ecc. TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE CTESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE lTESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE lTESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE TESTO NON DISPONIBILE. V. IMMAGINE CORRISPONDENTE