Wikisource:Progetto Letteratura/Discussioni/Formattazione testo/Prova 1

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Al valente segnore,

di cui non so migliore

sulla terra trovare:

ché non avete pare

né 'n pace né in guerra;

sì ch'a voi tutta terra

che 'l sole gira il giorno

e 'l mar batte d'intorno

san' faglia si convene,

ponendo mente al bene

che fate per usaggio,

ed a l'alto legnaggio

donde voi sete nato;

e poi da l'altro lato

potén tanto vedere

in voi senno e savere

a ogne condizione,

un altro Salamone

pare in voi rivenuto;

e bene avén veduto

in duro convenente,

ove ogn'altro semente,

che voi pur migliorate

e tuttora afinate;

il vostro cuor valente

poggia sì altamente

in ogne benananza

che tutta la sembianza

d'Alesandro tenete,

ché per neente avete

terra, oro ed argento;

sì alto intendimento

avete d'ogne canto,

che voi corona e manto

portate di franchezza

e di fina prodezza,

sì ch'Achilès lo prode,

ch'aquistò tante lode,

e 'l buono Ettòr troiano,

Lancelotto e Tristano

non valse me' di voe,

quando bisogno fue;

e poi, quando venite

che voi parole dite

o 'n consiglio o 'n aringa,

par ch'aggiate la lingua

del buon Tulio romano

che fu in dir sovrano:

sì buon cominciamento

e mezzo e finimento

sapete ognora fare,

e parole acordare

secondo la matera,

ciascuna in sua manera;

apresso tutta fiata

avete acompagnata

l'adorna costumanza,

che 'n voi fa per usanza

sì ricco portamento

e sì bel reggimento

ch'avanzate a ragione

e Senica e Catone;

e posso dire insomma

che 'n voi, segnor, s'asomma

e compie ogne bontate,

e 'n voi solo asembiate

son sì compiutamente

che non falla neente,

se non com' auro fino:

io Burnetto Latino,

che vostro in ogne guisa

mi son sanza divisa,

a voi mi racomando.

Poi vi presento e mando

questo ricco Tesoro,

che vale argento ed oro:

sì ch'io non ho trovato

omo di carne nato

che sia degno d'avere,

né quasi di vedere,

lo scritto ch'io vi mostro

i·llettere d'inchiostro.

Ad ogn'altro lo nego,

ed a voi faccio priego

che lo tegnate caro,

e che ne siate avaro:

ch'i' ho visto sovente

viltenere a la gente

molto valente cose;

e pietre prezïose

son già cadute i·lloco

che son grandite poco.

Ben conosco che 'l bene

assai val men, chi 'l tene

del tutto in sé celato,

che quel ch'è palesato,

sì come la candela

luce men, chi la cela.

Ma i' ho già trovato

in prosa ed in rimato

cose di grande assetto,

e poi per gran sagretto

l'ho date a caro amico:

poi, con dolor lo dico,

lu' vidi in man d'i fanti,

e rasemprati tanti

che si ruppe la bolla

e rimase per nulla.

S'aven così di questo,

si dico che sia pesto,

e di carta in quaderno

sia gittato in inferno.