Alchimia Spirituale/I

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Indice II - Quanto sia necessario à ciascheduno l'uso dell'Alchimia Spirituale
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ALCHIMIA

SPIRITUALE.

Che cosa s’intenda per Alchimia Spirituale, Cap. I.


D
A molti è stato scritto dell’Alchimia, ch’insegna à convertir il vil metallo nell’argento e nell’oro: e, benche quest’arte sia così dubbiosa ne’ suoi principj, e così fallace ne’ suoi effetti; hà trovato nondimeno gran numero di quel[p. 2 modifica]li, che, volendo e sequir i secreti e documenti da lei dati, hanno piàù presto perduto, quanto havevano, che guadagnato ciò, che bramavano. Dell’Alchimia Spirituale (almeno in questa nostra forma) niuno fin’hora hà trattato: e pure, per esser più sicura nelle sue operationi, più ricca ne’ suoi acquisti, più eccellente nella sua perfettione, più nobile nella sua origine, più santa ne’ suoi fini, dovea tirar le penne, le lingue e (quello, che più importa) i cuori di tutti ad impiegarsi in insegnarla, & à metterla in esercitio. [p. 3 modifica]

Il vedere, che un’arte così importante, sia così poco esposta alla notitia de’ fedeli, e molto meno pratticata, è stato pungentissimo stimolo alla nostra mente & alla nostra penna (inclinate per altro à procurar il ben comune) acciò abbracciassero ancora questa fatica, e raccogliessero quei secreti & industrie, co’ quali quest’arte Divina insegna à far tali acquisti de’ tesori del Paradiso, che ne prometter può, ne può dare l’alchimia, la quale dà precetti di trammutar in pretioso metallo il vile. [p. 4 modifica]

Per Alchimia Spirituale adunque s’intende quì un’arte piena de spirituali e Divine industrie, ricca di secreti del Paradiso, con i quali si possono mirabilmente perfettionar tutte le nostre operationi, render di pregio le vili, sollevar le basse, migliorar le buone, ingrandir le picciole e le grandi render maggiori: convertir in molte le poche, e le molte in più: far capaci di merito le naturali & indifferenti, e nobilitar le ordinarie: in fine inalzar tutte à quel grado di bontà, e perfettione, del quale, senza i docu[p. 5 modifica]menti di quest’Alchimia, erano privi.

I secreti & industrie, che qui dannosi, hanno tal certezza & infallibilità ne’ suoi principj, e sono in guisa sicuri ne’ suoi effetti; che quello, che molto dubbioso riesce nell’alchimia terrena, nella spirituale (supposta la Divina gratia) camina molto certo, molto sicuro.

Doverà per ciò ogn’uno tanto più volentieri valersi di quest’arte, e metter in pratica le sue regole; quanto più sicuro sia, che la sua fatica non verrà espo[p. 6 modifica]sta à quei pregiudicj, alli quali suol soggiacere quella di coloro, che nell’altra alchimia con poco honore e con gran danno e di tempo e di robba e spesso ancora di sanità e d’anima infelicemente s’impiegano.

L’avaritia, et il desiderio di havere (che per altro hà la nota del diffettoso) quì acquista il titolo di bontà: e tanto più ogn’uno sarà lontano da qualunque sordidezza, quanto più correrà carico di desiderj agl’acquisti di questi tesori.

A tutti si espone l’arte, à tutti si insegna: resta, che con [p. 7 modifica]ogni diligenza si mettano in opra quei documenti & industrie, de’ quali essendo essa ricca, fà, che ricchi diventino quei, che gl’esercitano.