Alchimia Spirituale/VI - Amor et affetto, principal principio dell'Alchimia Spirituale

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VI - Amor et affetto, principal principio dell'Alchimia Spirituale

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VI - Amor et affetto, principal principio dell'Alchimia Spirituale
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Amor & affetto, principal principio dell’Alchimia Spirituale. Cap. VI.


Q
Uello, che è il fuoco nella terrena alchimia, è l’amore nella Spirituale e Divina. Tutto riuscirà felicemente ogni volta, che di questo amore, di questo fuoco vi sarà copia. Con l’amore le cose picciole diventano grandi, singolari le communi, sante le ordinarie, eccellenti le vili.

Per piacer dunque à Dio, e per inalzar la bassezza delle nostre [p. 35 modifica]stre operationi, procureremo, che tutte habbiano l’impronta dell’amore, tutte siano fatte per amore. E così spesso andremo esaminando le nostre opere, considerando, se hebbero per motivo l’amor di Dio: e, ritrovando, che non l’hebbero, le metteremo di nuovo in questa fucina con proponimento di esser più diligenti in ciò per l’avvenire.

Di quanto gran merito sia il cercar di mescolare l’amor di Dio in qual si sia attione, così lo raccoglie il devotissimo San Bernardo: Si quisdiem ita [p. 36 modifica]consummat, ut in omnibus attionibus Dei odium mi sceat; peracto die, quot gehennas promeruerint toties reperita flagiatia? Contrà verò, si quis diem sic transigat, ut in cunctis actibus sincerum Dei amore excerceat, quàm in caelo fedem hic obtinuerit? est enim Deus pronior ad danda praemia, quam ad irroganda supplicia, che trasportano nella nostra lingua fà questo senso: Se alcuno spendesse così il giorno, che in ogni attione mescolasse l’odio di Dio: finito il giorno, quanti inferni si haverebbono guadagnato tante replicate colpe? Al [p. 37 modifica]contrario, se uno passa in questa guisa il giorno, che eserciti in ogni suo atto il puro amor di Dio, che gran mercede s’acquisterà egli nel Cielo? essendo Dio più pronto à conceder premi, che a mandar castighi e pene.

Sia pur l’attione picciola di sua natura; che, fatta con grande amore, subito diventa grande: così come la grande senz’amore diventa picciola, anzi nulla. Alla misura dell’amore crescerà la perfettione, la bellezza dell’opre: onde tutto il nostro studio ha da essere, che, quanto da noi si sa, [p. 38 modifica]si sa, tutto habbia l’impronta et il carattere dell’amore. Spesso domanderemo a Dio l’amor suo, per essere più atti ad operar per sua gloria. E, perché il desiderio ha d’haver sempre più largo il campo, che l’effetto, desidereremo d’haver l’amore, che hanno i Santi in Paradiso, li Serafini, la Vergine stessa; anzi amor infinito, per poter far opra con perfettione proportionata all’amore: prostandoci spesso a Dio, che, se havessimo amor infinito, vorremmo far l’opre con quell’amore; che in questo concorre- remo [p. 39 modifica]remo col sentimento di Giesù, che à Santa Caterina di Siena (come riferisce ella nei Dial. cap II.) disse queste parole: Ego, qui sum infinitus, a vobis infinitas operationes exigo: videlicet cum infinito amore factas. Io, che son’infinito, desidero da voi operationi, che habbiano dell’infinito : cioè fatte con amor’infinito. e perche questo non può essere in effetto, si deve far almeno col desiderio.