Ancora intorno ai contorniati

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Francesco Gnecchi

1895 Indice:Rivista italiana di numismatica 1895.djvu Rivista italiana di numismatica 1895/Appunti di numismatica romana Ancora intorno ai contorniati Intestazione 5 aprile 2018 75% Da definire

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Questo testo fa parte della serie Appunti di numismatica romana
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APPUNTI


di


NUMISMATICA ROMANA



XXXV.

ANCORA INTORNO AI CONTORNIATI

CONTORNIATI INCUSI — MONETE AD ORLO RIBATTUTO – GENESI PROBABILE DEI CONTORNIATI — DESCRIZIONI




Tutte le questioni, grandi o piccine che siano, rimangono inconcludenti allo spettatore che le guardi da lontano; ma, una volta che si prendano ad osservare un po’ da vicino, incominciano a interessare, ci si presentano sotto aspetti nuovi e diversi, si collegano con altre, si ingrandiscono, si impongono; e non c’è più mezzo di liberarci dalla loro ossessione, finché non si siano sviscerate e finché non si sia comunicato a quelli che vi possono avere interesse, tutte le idee, le induzioni, le supposizioni che la nostra mente vi ha fabbricato intorno, almeno per aver la soddisfazione di vederle accettate, discusse o combattute.

Fino a pochi mesi sono io non avrei mai creduto di dovermi interessare e meno ancora di trovare alcunché da dire intorno all’argomento dei Contorniati, [p. 278 modifica]del quale non m’ero mai occupato e che anzi mi era sempre parso dei più aridi ed ingrati. Ne ero tanto lontano, che fino a poco tempo fa i Contorniati della mia collezione giacevano negletti e quasi dimenticati in un cassetto del medagliere, in attesa perfino della più elementare classificazione. Non avevo mai trovato il momento di occuparmene, e probabilmente non l’avrei ancora trovato al giorno d’oggi senza un gentile richiamo da parte del mio buon amico e maestro Sig. R. Mowat di Parigi.

"Pourquoi n’allez-vous pas vous occuper maintenant de faire connaitre vos Contorniates? „ mi scriveva nell’Aprile 1894. " Ce serait intéressant, car depuis des années cette série sommeille; il faut la réveiller„.

Queste poche parole d’invito bastarono perchè io non frapponessi più alcun indugio, e immediatamente mi occupassi della classificazione de’ miei Contorniati, sempre però colla semplice e modesta intenzione di far conoscere i pochi che vi potessero essere di inediti o varianti.

L’arida classificazione mi iniziò in un campo sconosciuto e per un passaggio naturale e dirci involontario mi fece nascere il desiderio di studiar un poco più da vicino queste curiose medaglie. Da ciò la necessità di conoscere quanto era stato scritto sull’argomento; e poi, riflettendovi pacatamente, discorrendone, trovando obbiezioni alle vecchie ipotesi e infine ripensando la cosa da capo, mi venne fatto di formarmi qualche concetto personale e d’esporre anche il mio modo di vedere circa la originaria loro destinazione, ciò che formò l’argomento di un primo studio pubblicato in questa Rivista nel I fascicolo dell’anno corrente.

La descrizione degli inediti o varianti rimase così in arretrato, ed ora, riprendendola in ossequio al [p. 279 modifica]desiderio dell’amico Mowat, il quale può essere soddisfatto che l’argomento sia risorto, me la trovo non più così semplice come dapprima me l’ero immaginata, ma concatenata con altre questioni e mutata essa stessa per le ragioni che in seguito dirò.

Esaminando i Contorniati della mia collezione e di parecchie altre, mi vennero sott’occhio alcuni pezzi, i quali, pure non essendo veri Contorniati, hanno con questi una più o meno stretta analogia, e mi parve che meritassero una certa attenzione. Così avvenne che, buttando sulla carta le idee che mano mano mi si affacciavano alla mente, mi accorgo di dovermi presentare non già con una semplice e breve descrizione di pochi pezzi, bensì con una descrizione discretamente lunga e per di più con una sequela di chiacchiere, che non oserei veramente chiamare scientifiche. Me le perdonino i cortesi lettori, pensando che probabilmente saranno le ultime.

Contorniati incusi.


Esiste una categoria speciale di Contorniati, molto rari in confronto dei Contorniati comuni ed è quella degli incusi, ai quali nessuno ha mai rivolto una speciale attenzione. Hanno generalmente uno spessore e un peso molto superiore agli altri e, invece della scanalatura circolare, hanno un orlo fortemente rialzato, che protegge completamente le superfici piane delle due faccie. Su ciascuna di queste e incisa una rappresentazione e talvolta una leggenda.

La rappresentazione poi non è semplicemente graffita come avviene talvolta di trovare sui rovesci lisci dei Contorniati comuni; ma incisa coi varii piani, precisamente come nel conio d’una medaglia, dimodochè potrebbero servire da conio per una materia [p. 280 modifica]meno dura del bronzo. — A dimostrare però che non erano in nessun modo destinati a servire da conio, per produrre altre medaglie, basta l’osservazione che le leggende sono diritte e non rovescie come dovrebbero essere in un conio per riuscire poi dritte sulla medaglia. E dove anche non ci sono leggende, le regole di destra e sinistra sono sempre osservate come in una incisione positiva e non negativa. L’auriga per esempio porta il frustino colla destra, la palma nella sinistra e così via, ciò che sarebbe al contrario, se si trattasse d’un conio.

Tanto il Sabatier quanto il Cohen descrivono i pochi esemplari conosciuti di questa categoria insieme agli altri, limitandosi ad accennare che sono incusi invece che essere in rilievo; ma a me pare che meritino d’essere considerati a parte, formando una serie affatto distinta, sia pel genere di fabbricazione, sia per la particolarità delle rappresentazioni, che ci appajono più strane o per lo meno differenti da quelle ordinarie degli altri Contorniati, sia infine perchè ogni singolo esemplare è una medaglia unica, come il lavoro individuale di un artista, che la fece a mano; mentre i Contorniati comuni, coniati o fusi, sono sempre il prodotto di un conio o d’una forma, e sono perciò più o meno numerosi per ogni tipo.

E del resto i conosciuti sono ben pochi. Sabatier ne dà cinque in tutto. Il primo a Tav. IV, n. 13, è appartenente al Gabinetto di Francia:

D/ — ASTVRI NIKA. Quadriga vincitrice, di fronte. All’esergo

CVPIDO.

R/ — ASTVRI NIKA. Quadriga vincitrice, a sin., con un palafreniere davanti ai cavalli. All’esergo BOTROCALES1 [p. 281 modifica]Il secondo a tav. V, n. 11, appartiene al Museo Britannico:
D/ — SELEVCVS. Auriga col frustino e la palma fra due vasi contenenti tre palme ciascuno.
R/ — Auriga in biga veloce a sinistra.

Il terzo a tav. VII, n. 7 è del Gabinetto di Vienna:

D/ — COSMVS. Auriga col frustino e la palma.
R/ — SERACVSVS. Cavallo vincitore ornato d’una palma.

Il quarto a tav. XII, n. 5, è del Gabinetto di Francia:

D/ — Busto a destra di Mercurio.
R/ — Caduceo alatonota.

Il quinto a tav. XIII, n. 9 è pure del Gabinetto di Francia:

D/ — Testa di Nerone.
R/ — Le tre Furie raggruppate in un solo corpo. Nel campo due serpenti e sette stelle.

A questi ne posso aggiungere altri due, coi quali si chiude la piccola serie dei Contorniati incusi che sono a mia conoscenza. 11 primo di questi appartiene al Gabinetto di Brera:


2 [p. 282 modifica]
Gr. 33.50, mill. 39.
D/ — BVRNIVS. Cacciatore in corsa a sinistra con un laccio.
R/ — Un orso o cinghiale corrente a destra.

Il medaglione è molto consunto al rovescio, il quale si può appena intravvedere.

Il secondo appartiene alla mia Collezione ed è di eccellente conservazione:

D/ — Auriga vincitore che cammina a sinistra col frustino e una palma. Davanti a lui due canestri con delle palme.
R/ — Vincitore in biga di fronte.

Non è facile formarsi un concetto sull’essenza di queste strane medaglie, e neppure giudicare dell’epoca loro; ma forse, onde argomentare cosa [p. 283 modifica]fossero almeno per induzione, non sarà inutile prendere in considerazione un altro genere di medaglie, o per meglio dire una storpiatura d’antiche monete, a cui parmi nessuno abbia finora badato.


Monete ridotte ad uso di Contorniati.


Io credo che ad ogni raccoglitore di monete romane sia occorso una o più volte il caso di trovare qualche gran bronzo o qualche medaglione imperiale che, martellato regolarmente tutt’all’ingiro, venne ridotto a un diametro minore del primitivo, mentre l’eccedente metallo ha formato un orlo rilevato all’intorno. Sono pezzi che si dicono di curiosità e che nessuno sa spiegare. Mi sono chiesto molte volte il motivo di tale barbara operazione, e l’ho chiesta a molti; ma nessuno mi diede mai una spiegazione persuasiva.

Uno scherzo senza scopo non mi pare possibile; passerebbe per qualche esempio isolato; ma invece, per quanto non comuni, questi bronzi esistono in numero sufficiente perchè non si possa ammettere che siano stati fatti senza uno scopo.

Per incastonarli in mobili o in un cerchio più piccolo della moneta... meglio sarebbe valso prendere addirittura una moneta più piccola. In conclusione nessuna spiegazione plausibile.

L’osservazione del modo con cui sono fatti i medaglioni incusi e l’estrema somiglianza dell’orlo rilevato di questi coll’orlo ottenuto nei gran bronzi mediante la ribattitura del contorno mi fecero nascere l’idea che le monete venissero ridotte a quella forma per convertirle ad un uso identico o simile a quello dei Contorniati, vale a dire a medaglie da giuoco. Mi confermò poi in quest’idea il vedere certi Contorniati [p. 284 modifica]di Nerone, che lasciano il dubbio se siano veramente Contorniati o solo Gran Bronzi di quest’imperatore, coll’orlo ribattuto e che formano quasi direi il punto di transizione fra l’una e l’altra categoria. E più di tutto mi confermarono nella persuasione dell’identità dello scopo, due Gran Bronzi, i quali, oltre l’orlo ribattuto, portano gli emblemi caratteristici dei Contorniati, ageminati o incisi.

Il primo è di Nerone, appartenente al medagliere di Brera, ed è fregiato del monogramma PE ageminato in argento; l’altro appartiene alla mia collezione ed è di Caracalla, col rovescio d’Esculapio, nel quale venne graffita una palma, precisamente come la vediamo frequentemente sui Contorniati. Questi emblemi aggiunti indicano in modo indiscutibile che quei due bronzi erano stati così trasformati per servire all’uso dei Contorniati.

Genesi probabile dei Contorniati.


Sono anteriori i veri Contorniati, oppure i Bronzi ad orlo ribattuto? Crederei questi ultimi e crederei anzi che da essi debbano i Contorniati riconoscere la loro naturale derivazione.

Immagino che a un dato tempo si fosse introdotto nell’uso popolare un giuoco che si giuocava colle grosse monete di bronzo. Pare che allo scopo le monete potessero meglio servire con un orlo rilevato, e si trovò che il mezzo più semplice per ottenerlo era quello di battere col martello le monete tutt’all’ingiro. Si scelsero all’uopo fra le monete in corso quelle più grandi e più rotonde e quindi, fra le antiche, i gran bronzi di Nerone a preferenza d’ogni altro, poi quelle di Caracalla, romane o coloniali e, fra le contemporanee, i medaglioni dei [p. 285 modifica]Costantini o degli immediati suecessori. Ilo messo insieme una trentina di simili esemplari; ma non credo di alcuna utilità darne la descrizione. Dirò che in via generale pare si avesse cura di scegliere le monete più pesanti, ed è così che fra queste monete ad orlo ribattuto sono relativamente frequenti i doppi sesterzi sia imperatori! che senatorii.

In questo modo vennero sciupati molti pezzi, che al loro stato naturale farebbero bellissima figura nelle nostre collezioni. Posseggo fra gli altri un bellissimo medaglione di Faustina giovane. È inedito, ma ormai inclassificabile, tutta la leggenda essendo scomparsa sotto l’orlo artificialmente ottenuto.

Ma il giuoco, originariamente popolare, dal trivio salì più tardi nei palazzi, e allora si senti il bisogno di medaglie apposite. 11 volgo s’accontentava di giocare coi sassolini, coi cocci o colle monete ad orlo ribattuto, il patrizio voleva pedine d’avorio o medaglie di bronzo appositamente fabbricate. Si incominciò ad apprestarne in piccol numero, e furono forse i Contorniati incusi, di cui abbiamo più sopra discorso. La ragione d’essere questi primi attrezzi da giuoco incusi e non a rilievo può probabilmente trovarsi in ciò, che tale genere di lavoro era trovato più facile e più consentaneo alle abitudini dagli incisori di conii, cui presumibilmente era affidato. — Qualcheduno se ne fece, amano, anche in rilievo, ma sono casi rarissimi; io anzi non ne conosco che un unico esempio in un Contorniato appartenente al Medagliere di Brera3. [p. 286 modifica]

Porta da un lato una testa che, per quanto vaga e poco determinata, parrebbe potersi classificare per quella di Trajano, e al rovescio una figura di donna semplicemente graffita.

Ma a lungo andare tale sistema non poteva convenire nella pratica; e allorché, aumentato il favore del giuoco, l’impiego di tale medaglie si fece più esteso, si addivenne per necessità alla fabbricazione del veri Contorniati, mediante la coniazione o la fusione.

Ciò avveniva intorno all’epoca di Costantino. Allora si fissarono meglio i tipi, si scelsero le teste preferite, e le diverse emissioni si succedettero, probabilmente modificandosi col tempo, fino al regno di Giustiniano, o giù di lì.

Ecco come, lavorando un po’ d’immaginazione, si può ricostituire la probabile genesi dei Contorniati, la quale è anche appoggiata dalla costante concordanza che troviamo tra i nomi delle monete ribattute e quelli dei Contorniati.

Le monete di Nerone per la loro bellezza e regolarità di forma vennero per le prime adibite all’uso di giuoco, ed è certamente di Nerone che ci rimase il maggior numero di monete ad orlo ribattuto. Ora ognuno sa come i Contorniati abbiano la più decisa preferenza per la testa di Nerone, tanto che la metà [p. 287 modifica]dei Contorniati conosciuti appartiene a questo imperatore, ed oltre a ciò vennero riprodotti sovente nei Contorniati tali e quali i rovesci di parecchie delle sue monete {Annona Augusti Ceres, Decursio, Roma, ecc.) senza neppure togliervi le lettere S. C.

Le belle monete di Trajano diedero pure un forte contingente alla serie delle ribattute, e il nome di Trajano figura pel secondo fra i Contorniati. Saltando i nomi che non troiamo che accidentalmente, un numero considerevole di monete ribattute non lo abbiamo che fra i bronzi di Caracalla; dopo il quale non figura più alcun nome dei successivi imperatori, i cui bronzi erano troppo leggeri o irregolari, fino ai Costantini, i cui medaglioni hanno a un dipresso la forma rotonda e le dimensioni dei gran bronzi dell’alto impero. Questa proporzione è ancora esattamente seguita dai Contorniati. In seguito a quelli di Nerone e di Trajano, che sono di gran lunga i più numerosi, vengono a grande distanza quelli di Caracalla, mentre le altre teste anteriori (Augusto, Galba, Vespasiano, Antonino, M. Aurelio), non compajono che eccezionalmente, e da Caracalla si scende senza trovare altro nome, fino ai Costantini. — Mi pare che tale concordanza sia molto significativa, e che per lo meno non sia temeraria l’induzione della discendenza dei Contorniati dai bronzi ribattuti.

E del resto è molto difficile l’andare più in là d’una semplice induzione, che m’e venuta per concatenazione d’idee e che sottopongo qual’è e per quello che può valere, ai cortesi lettori della Rivista.

Descrizioni di alcuni Contorniati.


Ed è tempo ormai che veniamo a ciò che doveva formare la materia dell’unico articolo, che m’ero [p. 288 modifica]proposto di scrivere intorno ai Contorniati, la parte descrittiva, la quale riesce pure amplificata assai di quanto me l’ero da principio proposta. Modificate le idee, ne seguì necessariamente la modificazione del modo e della misura di questa descrizione.

In relazione a quanto esposi nel primo articolo, parmi che l’interesse in tale argomento debba piuttosto trovarsi nella conoscenza dei Contorniati sotto l’aspetto delle serie, non accordando che un’importanza secondaria a qualche novità o varietà non peranco descritta.

Per ricostituire le varie serie ossia i varii giuochi, sarebbe necessario di conoscere tutti i Contorniati che stanno nelle diverse collezioni pubbliche e private e conoscerli in tutti i loro elementi, dimensioni, tipi di fabbricazione, con una esattezza che fin qui non fu mai usata, aggiungendo cioè alla descrizione di ciascun pezzo il diametro — importantissimo per determinare le diverse emissioni — e anche il peso, elemento meno importante in questa serie che in quelle delle monete, ma pure non trascurabile, distinguendo per di più i pezzi fusi dai coniati.

Certo io non vorrò qui esagerare l’importanza della cosa. L’interesse sarà sempre assai relativo, trattandosi di monumenti che non appartengono alla storia, se non indirettamente, ma piuttosto alla curiosità. Tuttavia, nulla è trascurabile di ciò che può in qualunque modo gettare un po’ pili di luce sulla vita intima della società romana. 11 carattere poi numismatico che rivestono almeno superficialmente questi piccoli monumenti, l’antichità che conferisce loro una certa dignità, di cui sicuramente non godevano al loro tempo, possono essere motivi sufficienti per farmi perdonare se, abbandonando la prima idea di dare la semplice lista dei pochi pezzi inediti o varianti, io ho creduto pili opportuno di dare la completa [p. 289 modifica]descrizione di quelli che stanno nella mia collezione e in qualche altra finora non descritta. — Mio scopo principale non è quello di far conoscere qualche tipo nuovo o variante, bensì di dare la descrizione completa di un certo numero di esemplari, augurandomi che altri, seguendo il mio esempio, faccia altrettanto, aumentando così il numero degli esemplari noti e facilitando il mezzo di stabilire le serie.

Oltre all’indicazione del diametro e del peso ho anche segnati quelli che sono certamente coniati. Quelli che non sono indicati come tali, si debbono ritener fusi, quantunque la distinzione fra la fusione e la coniazione non sia sempre facile. Le ossidazioni, le patine, le cattive conservazioni, le ritoccature a bulino sono altrettante difficoltà che si oppongono a un giudizio sicuro.

Il Signor Charles Robert volle introdurre una innovazione nel descrivere i Contorniati e diede il nome di dritto a quello che comunemente chiamasi rovescio e viceversa. Vide insomma il lato principale nella rappresentazione e il secondario nella testa. Forse non ha torto; ma siccome, arzigogolando, questa ragione potrebbe essere egualmente valida per molte monete, nelle quali noi siamo assai più interessati ai tipi dei rovesci che non alla testa — questione del punto di vista sotto il quale si considerano — per conto mio credo più opportuno e più regolare seguire l’antico sistema, il quale del resto è seguito da Sabatier, da Cohen e, possiamo dire, da tutti.

Aggiungerò poi che pei Contorniati trovo più opportuna la divisione per teste, non perchè a queste si debba attribuire maggiore importanza che non ai rovesci, ma |)el motivo che l’esperienza dei molti ormai esaminati mi ha convinto che le serie si formano per ogni testa, ed anzi per ogni tipo di ciascuna di esse. Credo cioè che a ciascun tipo di testa (perchè [p. 290 modifica]di alcune come per esempio di Nerone, Trajano, Alessandro Magno ci sono parecchi tipi con leggende diverse) corrispondono tutti o pressocchè tutti i rovesci. E venni in questa convinzione per aver trovato che le diverse grandezze e i diversi tipi di fabbrica concordano e si raggruppano assai meglio per le teste che non pei rovesci, anzi precisamente per quelle e non per questi.

In altre parole, i pezzi di una medesima emissione e di un medesimo giuoco sono indicati dall’identità delle teste e non da quella dei rovesci. Il che risulterà certo più chiaramente quando al centinaio di Contorniati da me descritti altri ne venissero aggiunti coi medesimi elementi di descrizione e specialmente coll’indicazione del diametro4.

Incomincio la mia descrizione dai nomi imperiali, tacendo poi seguire quelli che pel minore loro numero pare avessero anche importanza minore, o per lo meno fossero emessi in assai minore quantità.


AUGUSTO.


1. — Mia Collezione, gr. 22.50, mill. 38.

D. — divvs avgvstvs pater. Testa laureata a destra.
R. — Caccia in luogo cinto da un muro turrito (Sabatier, IX, 3)5.


AGRIPPINA.


2. — Coll. E. Gnecchi, gr. 24, mill. 36 (coniato).

D. — agrippina mat c caesaris avgvsti. Busto a destra. Davanti monogramma pe inciso.
R. — spqr memoriae agrippinae. Carpento tirato da due mule a sinistra (Sab. XVIII, 3).

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NERONE.


3. — Coll. E. Gnecchi, gr. 20, mill. 36.

D. — nero clavdivs caesar avg. Testa laureata a destra.
R. — Atleta ignudo colla fascia e un lungo stocco (Sab. VIII, i).

   Questo rovescio presenta una combinazione nuova colla testa di Nerone. Sabatier non lo dà che con quella d’Omero.


4. — Mia Coll. gr. 20, mill. 38.

D. — nero caesar avg germ imp. Testa laureata, a destra. Davanti monogramma pe inciso.
R. — stefanas. Vincitore in quadriga lenta a destra. (Sab. V, 10).


5. — Coll. Brera, gr. 21.50, mill. 37.

D. e R. — Come il precedente collo stesso monogramma.


6. — Coll. E. Gnecchi, gr. 24, mill. 38.

D. – Medesima testa e leggenda senza monogramma.
R. — Cibele e Ati in quadriga di leoni a d. (Sab. XI, 61.


7. — Coll. Brera, gr. 21, mill. 37.

D. — imp nero caesar avg p m. Testa laureata a destra. Davanti un globetto inciso.
R. — Un organo fra due personaggi (Sab. X, 7).


8. — Coll. E. Gnecchi, gr. 18, mill. 35.

D. — imp nero caesar avg p max. Testa laureata a destra.
R. — evtvmivs. Auriga vincitore in quadriga di fronte (Sab. IV, 9).


9. — Mia Coll., gr. 22, mill. 38.

D. — Testa e leggenda come il prec. n. 8. Davanti un ramo inciso.
R. — gerontivs. Auriga vincitore in quadriga veloce a destra (Sab. IV, 11).

   Sabatier dà questo rovescio colla testa di Trajano e di Caracalla, ma non con quella di Nerone.

[p. 292 modifica]10. — Mia Coll., gr. 22, mill. 38.

D. — Testa e leggenda del n. 8. Davanti alla testa una foglia incisa, che anticamente doveva essere ageminata.
R. — Auriga vincitore in quadriga di fronte. All’esergo una leggenda indistinta (Sab. III, 13).

Questo rovescio è simile a quello disegnato al n. 13 della Tav. III di Sabatier e descritto colla testa di Caracalla al dritto; ma non identico. Le lettere all’esergo non sono decifrabili essendo per metà tagliate dall’orlo, ma sono certamente diverse di quelle date dal Sabatier.


11. — Coll. Brera, gr. 16 (molto consunto), mill. 38.

D. — Testa e leggenda del n. 8. Davanti pe inciso.
R. — Vincitore in quadriga a destra. Sotto i cavalli due gladiatori combattenti (Sab. IV, 12).


12. — Mia Coll., gr. 18, mill. 37.

D. — Testa e leggenda del n. 8. Davanti alla testa palma incisa.
R. — L’imperatore a cavallo, a destra in atto di colpire un nemico che giace a terra e alza la destra (Sabatier, XVI, 13).

Nel mio esemplare di perfetta conservazione non si vede alcuna traccia del secondo nemico che Cohen accenna, e che è pure accennato da Sabatier, quantunque non esista nel suo disegno.


13. — Mia Coll., gr. 24, mill. 37.

Lo Stesso descritto al num. preced., senza la palma.


14. — Mia Coll., gr. 24, mill. 38.

D. — Testa e leggenda del n. 8, davanti palma incisa.
R. — L’estrazione del numero. Due aunghi fanno girar l’urna, mentre un terzo personaggio mostra il numero estratto.

Sabatier dà questo rovescio colla testa di Traiano; ma, possedendo un esemplare poco chiaro, ne fa una descrizione inesattissima. Sto volontieri con quella datane da Charles Robert, che possedeva un esemplare come il mio, al cui dritto stava la testa di Nerone.


15. — Mia Coll., gr. 23, mill. 37.

Esemplare simile al precedente, ma d’altro conio, anzi probabilmente coniato, mentre il n. 14 è certamente fuso.

[p. 293 modifica]16. — Mia Coll., gr. 22, niill. 38 (coniato).

D. — Testa e leggenda del n. 8.
R. — Tavola da giuoco, intorno alla quale tre romani togati stanno giuocando coi Contorniati. Il tutto sotto a un portico (Sab. XIX, 3).

Vedi Appunto XXXIII.


17. — Coll. E. Gnecchi, gr. 24, mill. 40 (coniato).

Come il precedente, conio diverso.


18. — Mia Coll., gr. 27, mill. 40.

D. — Testa e leggenda del n. 8. Davanti alla testa monogramma

pe inciso.

R. — Il mostro Scilla (Sab. XIII, 13).


19. — Mia Coll., gr. 27. mill. 40.

D. — Testa e leggenda del n. 8.
R. — Supplizio di Marsia (?) (Sab. XIX, 9).

Lascio a questo rovescio, che, per quanto sia uno dei comuni, rimane pur nondimeno inesplicato, il titolo dubitativo di supplizio di Marsia, non trovandone uno migliore. Rappresenta una donna seduta in atto di tristezza, e davanti ad essa un uomo nudo in piedi. Dietro a questi un altro uomo legato sta accovacciato e rivolge il capo a guardarlo.


20. — Coll. E. Gnecchi, gr. 28, mill. 39.

Come il precedente.


21. — Coll. Montagu a Londra, gr. 26.700, mill. 40.

Come i due precedenti, ma col monogramma pe inciso davanti

alla testa di Nerone.


22. — Mia Coll., gr. 26, mill. 38 (coniato).

D. — Testa e leggenda del n. 8.
R. — Apollo, a sinistra con un ramo, appoggiato a un

tripode su cui sta la lira (Sab. XI, 11).


23. — Coll. di Brera, gr. 26,50, mill. 39 coniato.

Come il precedente, ma davanti alla testa una pantera

corrente ageminata in argento.


24. — Mia Coll., gr. 21.50, mill. 36.

D. — Testa e leggenda del n. 8. [p. 294 modifica]
R. — olvmpias (all’ingiro) regina (all’esergo). Olimpia giacente nel lettisternio, a sinistra, il gomito sinistro appoggiato a un delfino, in atto di nutrire un serpente (Variante Sab. XIV, 13).

Sabatier dà al n. 13 della tav. XIV un simile rovescio di diametro assai più piccolo che l’ordinario, appartenente a un Contorniato colla testa d’Alessandro.


25. — Mia Coll., gr, 24, mill. 37 (coniato).

D. — Testa e leggenda del n. 8.
R. — Olimpia giacente sul lettisternio, a sinistra in atto di nutrire un serpente (Sab. XIV, 15).


26. — Coll. Brera, gr. 27.50, mill. 38.

Simile al precedente.


37. — Coll. Brera, gr. 27, mill. 38.

Simile ai precedenti.


28. — Mia Coll., gr. 24.50, mill. 39.

D. — Testa e leggenda del n. 8. Davanti fallo inciso.
R. — Il circo coi giuochi (Simile a Sab. III, 4).


29. — Mia Coll., gr. 24, mill. 39 (coniato).

D. — Testa e leggenda del n. 8.
R. — Bacco fra una pantera, una baccante e due fanciulli (Sab. XI, 7).


30. — Coll. E. Gnecchi, gr. 23, mill. 37.

D. — Testa e leggenda del n. 8. Davanti alla testa monogramma

pe inciso.

R. — filinvs. Atleta fra due personaggi togati (Sab. X, 3).


31. — Mia Coll., gr. 21, mill. 39.

D. — Testa e leggenda del n. 8. Davanti alla testa un grappolo d’uva inciso.
R. — Liscio.


32. — Coll. Montagu a Londra, gr. 20,50, mill. 39.

Come il precedente senza incisione.

[p. 295 modifica]33. — Mia Coll., gr. 21, mill. 35 (coniato).

D. — nero clavd avg ger p m tr p imp p p. Testa laureata, a destra.
R. — Ati e Cibele in quadriga di leoni (Sab. XI, 6j.


34. — Mia Coll., gr. 21, mill. 36 (coniato).

D. — Come il precedente. Davanti il monogramma pe

inciso.

R. — stefanas. vincitore in quadriga lenta, a destra (Sab. V, IO).


35. - Mia Coll., gr. 24, mill. 37.

D. — Come il precedente collo stesso monogramma.
R. — olympi nika. Auriga in quadriga veloce a destra (Sab. V, 2).


36. — Mia Coll., gr. 18, mill. 37 (coniato).

Come il precedente senza il monogramma.


37. — Mia Coll., gr. 24.50, mill. 37.

D. — Testa e leggenda del n. 33. Davanti palma incisa.
R. — Supplizio di Marsia (Sab. XIX, 9).


38. — Mia Coll., gr. 24, mill. 37.

Come il precedente, pure colla palma incisa.


39. — Coll. E. Gnecchi, gr. 22, mill. 36.

D. — nero clavdivs caesar avg ger p m tr p imp p p. Testa laureata a destra.
R. - Il mostro Scilla (Sab. XIII, 13).


40. — Mia Coll., gr. 23, mill. 36.

D. — Come il precedente. Davanti palma incisa.
R. — Il serpente d’Esculapio (Sab. XIII, 15).


41. — Coll. Montagli a Londra, gr. 22, mill. 33.

Identico al precedente, pure colla palma incisa.


42. — Mia Coll., gr. 22.50, mill. 38.

D. — Testa e leggenda del n. 39. Dietro alla testa una foglia (oppure una fiamma?) ageminata in argento. [p. 296 modifica]
R. — Vittoria che vola a sinistra con uno scudo, su cui le lettere SPQR (Sab. XVII, 3).


43. — Coll. E. Gnecchi, gr. 26, mill. 37.

D. — Testa e leggenda del n. 39. Dietro monogramma pe inciso.
R. — Quattro bestie di mare (Sab. XIX, 4).


41. — Mia Coll., gr. 25, mill. 37.

D. — Testa e leggenda del n. 39.
R. — Donna turrita fra quattro sfingi, un armeno e una donna che la incorona (Sab. XIX, 6).

Nel mio esemplare, quantunque di discreta conservazione, non vedo traccia delle due are ai lati, e neppure dei due fiumi sdraiati all’esergo, quali risulterebbero dalla descrizione e dal disegno di Sabatier.


45. — Mia Coll., gr 25, mill. 37.

D. — Testa e leggenda del n. 39.
R. — Liscio.


VESPASIANO.



46. — Mia Coll., gr. 24.50, mill. 37 (coniato).

D. — imp caes vespasian avg cos iii. Testa laureata a destra.
R. — Cacciatore in atto di colpire un cinghiale (Sab. IX 9).


47. — Coll. Brera, gr. 28.50, mill. 38 (coniato).

Come il precedente.


TRAIANO.



43. — Coll. E. Gnecchi, gr. 22. mill. 38.

D. — traianvs avg cos iiii p p. Testa laureata, a destra.
R. — Bacco fra un suonatore di flauto, una baccante e due ragazzi (Sab. XI, 7).


49. — Coll. E. Gnecchi, gr. 22, mill. 39 (coniato).

D. — Come il precedente.
R. — Cacciatore a cavallo in atto di ferire un leone (Sabatier, XI, 13).

[p. 297 modifica]50. — Mia Coll., gr. 21, mill. 36.

D. — Testa e leggenda del n. 48. Davanti palma incisa.
R. — Ati e Cibele in una quadriga veloce di leoni (Sabatier, XI, 6).


51. — Coll. Brera, gr. 23.50, mill. 36.

D. — Testa e leggenda del n. 48. Davanti palma ageminata in argento.
R. — Roma seduta a sinistra. All’esergo roma. Nel campo

s c (Sab. XVII, IO).

È nuova la combinazione di questo rovescio colla testa di Traiano. Sabatier la dà con Nerone e Vespasiano.


52. — Mia Coll., gr. 26, mill. 38 (coniato).

D. — Testa e leggenda del n. 48. Davanti monogramma inciso.
R. — Grande edificio quadrato, nel quale si stanno eseguendo i giuochi (Sab. Ili, 6).

Un secondo esemplare della mia Collezione pesa gr. 24.50, uno del Museo di Trento gr. 24.80. Tutti hanno Io stesso diametro e sembrano provenienti dallo stesso conio.


53. - Mia Coll., gr. 25, mill. 37.

Simile al precedente, ma fuso e con palma incisa in luogo del monogramma.



54. — Mia Coll., gr. 24.50, min. 37.

D. — Testa e leggenda del n. 48. Davanti palma incisa.
R. — L’Addio d’Andromaca. Andromaca a destra stringe [p. 298 modifica]la mano ad Ettore e gli posa la mano sinistra sulla spalla (Inedito).

Questo rovescio non mi pare descritto da alcuno. Che l’interpretazione da me data sia la giusta o l’unica possibile non potrei assicurare; ma non trovo di meglio e me ne accontento quindi almeno provvisoriamente, in attesa che altri ne dia una più soddisfacente.


55. — Coll. Mowat a Parigi, gr. 17.40, mill. 33.

D. — Testa e leggenda del n. 48. Davanti monogramma pe ageminato in argento.
R. — Liscio.


56. - Coll. Mowat a Parigi, gr. 23,50, mill. 35,50.

D/ — Tutto come il precedente, ma invece del monogramma, palma incisa.
R/ — Liscio.


57. - Coll. Brera, gr. 25.50, mill. 37.

D. — traianvs avg cos iiii p p. Busto laureato, a destra, col paludamento e la corazza.
R. — Campo diviso in due scomparti. Sopra l’imperatore fra Giove e Cerere. Sotto, l’Oceano ed il Tevere (Sabatier, XII, 6).


58. — Mia Coll., gr. 19, mill. 37.

D. — Come il precedente. Davanti palma incisa.
R. — Il supplizio di Marsia? (Sabatier, XIX, 9).


59. — Coll. E. Gnecchi, gr. 23, mill. 36.

D. — traianvs p p avg. Testa laureata a destra.
R. — evtymvs. Auriga vincitore in quadriga di fronte (Sab. IV, 9).

Un esemplare simile nel medagliere di Brera pesa soli 20 grammi ma è molto consunto.


60. — Coll. E. Gnecchi, gr. 22, mill. 36.

D. Come il precedente, ma davanti tre fori rotondi disposti a triangolo.
R. — . . . . omn . n . (la prima parte della leggenda è indecifrabile). Auriga vincitore in quadriga di fronte (Ined.).

[p. 299 modifica]61. — Coll. E. Gnecchi, gr. 30.50, mill. 39.

D. — divo traiano. Busto laureato, a destra, col paludamento e la corazza.
R. — Anfione e Zeto col toro (Sab. XIV, 9).


62. — Coll. E. Gnecchi, gr. 20.50, mill. 38.

D. — divo traiano. Testa laureata, a destra. Davanti, palma incisa.
R. — Corse nel circo (Sab. III, 4).


63. — Coll. Brera, gr. 21, mill. 38.

D. — divo traiano avgvsto. Busto laureato, a destra, col paludamento e la corazza.
R. — port ost (in basso) avgvsti (in alto). Il porto di Ostia (Sab. XVIII, 11).
Tipo barbaro e di bassissima arte.


64. — Coll. Brera, gr. 22.50, mill. 40.

D. — divo traiano avgvsto. Busto a destra col paludamento e la corazza. Davanti lepre corrente incisa.
R. — Apollo, a sinistra, con un ramo, appoggiato a un tripode su cui sta la lira (Sab. XXI, 11).
Questo Contorniate conserva le tracce d’una doratura.


65. — Mia Coll., gr. 21.50, mill. 38 (coniato|.

D. — divo traiano avgvsto. Busto laureato, a destra, col paludamento.
R. — polistefanvs. Vincitore in quadriga veloce, a destra. (Sab. V, 4).


66. — Col!. Brera, gr. 22.50, mill. 40.

D. — Come il precedente.
R. — kvtime nika tvrificator as (tvtvs). Vincitore di fronte con due cavalli che tiene al freno (Sab. V, 15).


67. — Mia Coll., gr. 23, mill. 38 (coniato).

D. — divo nervae traiano. Testa laureata, a destra, con un lembo di paludamento. Davanti monogramma pe ageminato in argento.
R. — Il circo coi giuochi (Sab. Ili, 51.
Tipo descritto da Sabatier con Nerone ed Alessandro. [p. 300 modifica]63. — Mia Coll., gr. 27, mill. 37.
D. — Testa e leggenda come il preced., senza monogr.
R. — Il mostro Scilla (Sab. XIII, 11).


69. — Coll. Brera, gr. 26.50, mill. 40.

D. — Testa e leggenda come il n. 67.
R. — evtyme nika tvrificator as(tvtvs). Vincitore di fronte con due cavalli che tiene al freno (Sab. V, 15).


70. — Mia Coll., gr. 21.50, mill. 38.

D. — Testa e leggenda come il n. 67. Davanti monogramma

pe. Il monogramma, la corona d’alloro e il lembo del paludamento sono ageminati in argento.

R. — Liscio.


71. — Coll. Brera, gr. 29,50, mill. 40.

D. — Busto laureato, a destra, col paludamento e la corazza.
R. — Diana seduta, a destra, davanti a Endimione addormentato. Al disopra Cupido (Sab. XI, 14).


72. — Coll. Brera, gr. 21, mill. 37.

D. — imp caes nervae traiano avg ger dac p m tr p cos iii. Busto laureato, a destra, col paludamento e la corazza.
R. — Achille in atto di rialzare il corpo di Pentesilea. Dietro, il cavallo dell’amazzone (Sab. XIV, 6).


73. — Mia Coll., gr. 26, mill. 36.

D. — Medesima leggenda. Busto laureato, a sinistra, col paludamento e la corazza.
R. — matri devm salvtari. Cibcle seduta all’ingresso di un tempio (Sab. XI, 4-5).

Sabatier dà questo rovescio con Agrippina e con Faustina. La combinazione con Traiano è nuova.


74. — Mia Coll., gr. 26, mill. 36.

D. — Testa e leggenda come il precedente. Davanti dieci punti incisi formanti un triangolo.
R. — annona avgvsti ceres e all’esergo s c. Cerere seduta e davanti a lei l’Abbondanza (Sab. XII, 9).

[p. 301 modifica]75. — Coll. E. Gnecchi, gr. 26.50, mill. 40 (coniato).

D. — imp caes traianvs avg p m p p procons. Busto laureato, a destra, col paludamento e la corazza.
R. — filinvs. Atleta tra due personaggi togati (Sab. X, 3).


76. — Coll. Brera, gr. 23.50, mill. 38.

D. — Come il precedente. Davanti monogramma pe inciso.
R. — ΥΨΙΠΥΛΗ Issipile che cammina con un bambino in collo, guardando ad un altro che abbandonò a terra (non pubblicato da Sabatier, ma da Charles Robert).


77. — Mia Coll., gr. 26.50, mill. 39.

D. — Testa e leggenda come il n. 75.
R. — Liscio.


ADRIANO.



78. — Coll. Brera, gr. 25.50, mill.

D. — hadrianvs avg cos iii p p. Testa nuda a destra. Davanti stella incisa. Dietro il monogramma pe.
R. — vrbs roma aeterna s c. Vestali sacrificanti davanti a un tempio (Sab. XIII, 3).

Di questo Contorniato è impossibile dare il diametro, l’esemplare di Brera essendo ribattuto tutt’all’intorno.


ANTONINO PIO.



79. — Coll. Brera, gr. 18,50, mill. 38 (consunto).

D. — antoninvs avg pivs p p tr p cos iii. Testa laureata, a destra.
R. — L’Oceano sdraiato, a sinistra (Sab. XII, 7).

Combinazione nuova. Sabatier dà questo rovescio con Traiano.


CARACALLA



80. — Mia Coll., gr. 25, mill. 38 (coniato).

D. — antoninvs pivs avg. Busto laureato e corazzato, a destra, visto per di dietro.
R. — Vincitore in quadriga di fronte. All’esergo rvf (in monogramma) pak (?) (Sab. Ili, 13).

[p. 302 modifica]81. - Mia Coll. gr. 26, mill. 38.

D. — Come il precedente.
R. — regina. La Regina Olimpia sdraiata sul lettisternio (Sab. XIV, 15).


82. — Coll. Brera, gr. 22.50, mill. 38.

D. — Come i precedenti. Davanti palma incisa.
R. — Bacco intorno al quale un suonatore di flauto, una baccante e due ragazzi (Sab. XI, 7).


ONORIO.


83. — Coll. Brera, gr. 29.50, mill. 40.

D. — honorio avgvsto. Busto diademato, a destra, col paludamento e la corazza.
R. — evtimi vincas. Quadriga di fronte (Sab. III, 15).


TEODOSIO.


84. — Mia Coll., gr. 44.50, mill. 44.

D. — d n theodosivs p f avg. Busto diademato, a destra, col paludamento e la corazza. Davanti palma incisa.
R. — iohanes nicas. Atleta di fronte e alla sua destra un ragazzo corrente con un disco (Sab. VIII, 5).

Questo rovescio nuovo colla testa di Teodosio è dato da Sabatier con quella di Valentiniano III.


85. — Coll. Brera, gr. 37, mill. 44.

D. — Come il precedente.
R. — bonifativs. Quadriga di fronte, e all’esergo un lungo e complicato monogramma che Sabatier interpreta per astor vstor carvs castor, i nomi dei quattro cavalli.

Combinazione nuova. Sabatier dà questo rovescio con Valentiniano III.


VALENTINIANO III.


86. — Mia Coll., gr. 38.50, mill. 24.

D. — d n pla valentinianvs p f avg. Busto diademato, a destra, col paludamento e la corazza. Davanti palma ageminata in argento.
R. — Liscio.
Cohen dà un Contorniato di Valentiniano III a rovescio liscio ma con differente leggenda [p. 303 modifica]

ALESSANDRO MAGNO.


87. Mia Coll., gr. 22.50, mill. 38 (coniato).

D. — alexander. Busto, a destra, ornato della pelle del leone.
R. — Il Circo coi giuochi (Sab. Ili, 5).


88. — Coll. Montagli a Londra, gr. 28.50, mill. 38 (coniato).

D. — Come il precedente. Davanti palma incisa.
R. — Il Circo coi giuochi (Sab. III, 3).


89. — Coll. E. Gnecchi. gr. 27.50, mill. 38 (coniato).

Identico al precedente.


90. — Coll. Brera, gr. 28, mill. 40 (coniato).

D. — Testa e leggenda del n. 87.
R. — Bellerofonte sul Pegaso combattente la Chimera,

(Sab. IX, 15). Combinazione nuova. Sabatier dà questo rovescio colla testa di Traiano.


91. — Mia Coll., gr. 24, mill. 39.

D. — alexander mag. Busto, a destra, colla testa ornata

della pelle del leone.

R. — nvsmaccon moninvs. Personaggio seduto, colla

testa rivolta all’indietro (Sab. XVI, 2I.


92. — Mia Coll., gr. 27, mill. 36,50.

D. — alexander magnvs macedon. Busto, a destra, colla

testa ornata della pelle del leone.

R. — regina. La regina Olimpia sul lettisternio (Sabatier,

XIV, 15).


93. — Coll. Brera, gr. 38.50, mill. 38.

D. — Come il precedente.
R. — soli invicto. Il Sole in quadriga, di fronte (Sabatier,

XI, 12).


94. — Coll. E. Gnocchi, gr. 25, mill. 36.50.

Lo Stesso Contorniato.


95. — Mia Coll., gr. 27, mill. 36.50.

Lo stesso, con palma ageminata in argento dietro la testa.

[p. 304 modifica]96. — Coll. Brera, gr. 21, mill. 25.

D. — Anepigrafo. Testa diademata di Alessandro Magno,

a destra.

R. — dominvs. Vincitore in quadriga, di fronte. All’esergo in veneto (Sab. III, 10).


OMERO.


97. — Mia Coll., gr. 18.50, mill. 37.

D. — ΩΜΗΡοϹ. Busto paludato, a destra. Testa nuda.
R. — L’addio di Andromaca come è descritto e riprodotto al n. 54 di Traiano (Inedito).


98. — Coll. Brera, gr. 25, mill. 37.

D. — Come il precedente. Davanti monogr. pe in rilievo.
R. — Ati e Cibele in quadriga di leoni (Sab. XI, 6).


99. — Mia Coll., gr. 25.50, mill. 37.

D. — Come i precedenti. Dietro palma incisa.
R. — Campo diviso in due comparti. Al disopra l’imperatore

fra Giove e Cerere. Sotto, l’Oceano e il Tevere (Sab. XII, 6).


SALLUSTIO.


100. — Mia Coll., gr. 22.50, mill. 40.

D. — sallvstivs avtor. Busto paludato, a destra. Te.sta

nuda. Davanti palma incisa.

R. — petroni placeas. Tre personaggi in toga (Sab. X, 41.


101. — Coll. E. Gnecchi, gr. 25, mill. 39.

Lo Stesso Contorniato; ma dietro alla testa il monogramma

pe inciso.


102. — Mia Coll., gr. 25, mill. 38.

D. — Come i precedenti. Dietro, foglia a forma di cuore,

incisa.

R. — nvsmaccon moninvs. Personaggio seduto colla testa

rivolta all’indietro (Sab. XVI, 2).


103. — Mia Coll., gr. 26. mill. 39.

D. — Come il precedente, ma davanti alla testa foglia

formata da piccoli punti. Questo Contorniato conserva le traccie di un’antica doratura.

[p. 305 modifica]

ORAZIO.


104. — Mia Coll., gr. 24, mill. 36 (coniato).

D. — horativs. Busto a sinistra col paludamento ornato di una corona sul petto. Davanti palma ageminata in argento.
R. — accivs. Il poeta Accio seduto (Sab. XV, 6).

Questo Contorniato è di bellissimo stile, di buona esecuzione e di spessore superiore al comune.


105. — Mia Coll., gr. 21, mill. 37.

D. — Come il precedente. Dietro palma incisa.
R. — balsam. Vincitore che conduce il cavallo, a destra (Sab. VI, 5).


106. — Coll. Brera, gr. 24, mill. 37.

Lo stesso Contorniato, pure colla palma incisa dietro la testa.


AURIGA.


107. — Mia Coll., gr. 25, mill. 38.

D. — Busto a mezza figura d’un auriga che tiene pel freno il cavallo (Sab. V, 6).
R. — nvsmaccon monimvs. Personaggio seduto, a destra, rivolto all’indietro (Sab. XVI, 2).


108. — Coll. E. Gnecchi, gr. 25.50, mill. 40.

Lo stesso Contorniato con palma incisa dietro la testa.


109. — Coll. Brera, gr. 21, mill. 40.

D. — evtimi vincas. Auriga a mezza figura col cavallo pel freno (Sab. IX, 11).
R. — Liscio. (Inedito).


MINERVA.


110. — Mia Coll., gr. 28, mill. 36.

D. — Busto galeato e corazzato di Minerva, a sinistra, armata d’asta e di scudo. Dietro, palma incisa.
R. — Ercole e Roma seduti sull’Aventino. A terra, in mezzo a loro, un piccolo porco, ai lati due buoi [p. 306 modifica]accovacciati. Nel secondo piano, a destra, una rupe su cui si vedono l’arco e la faretra (Tav. VIII, 5).

Alla descrizione e al disegno di Sahatier va aggiunta la rupe coll’arco e la faretra. Probabilmente questa non fu una dimenticanza del Sabatier, il quale descrive un esemplare a fior di conio, e si tratta quindi di una variante.


LIVIA?



111. — Coll. Brera, gr. 22.50, mill. 37.

D. — Busto di donna, diademato e velato, a sinistra. Tiene nella destra uno scettro che si divide in due punte. 11 diadema è ageminato in argento.
R. — Bestiario, a destra, con una lancia traversale (Sabatier, V, 6).

Il dritto non è pubblicato da Sabatier, ma lo è da Ch. Robert nel suo articolo più volte citato (Revue Belge de Numismatique, p. 375, tav. VI, n. 4) con altro rovescio. — Io ho classificato dubitamente Livia il busto di donna velata che figura al dritto; ma ci ho messo quel nome per metterne uno, senza alcuna presunzione che l’interpretazione possa essere la giusta, tanto più che non riesco a capire se l’oggetto, che tiene in mano sia veramente uno scettro, anzi non mi pare. Vedo che il Sig. Ch. Robert, dall’aspetto severo di quella testa sarebbe inclinato ad attribuirla a Demetria. — Chi dei due ha ragione? Probabilmente né l’uno ne l’altro.

Francesco Gnecchi.               





Note

  1. Charles Robert nel suo articolo sui Contorniati pubblicato sulla Revue Belge de Numismatique del 1832 ne pubblica (pag. 382 e tav. VIII, n. 1) uno pure incuso e molto simile a questo, appartenente già alla Coll. Galy di Periguex, il quale però ofrre la curiosa eccezione delle iscrizioni a rovescio:
        Dr. — astvri nika. Auriga col frustino e una palma fra due cesti in vasi, da ciascuno dei quali escono tre palme.
        Rov. — Quadriga vincitrice di fronte e all’esergo botrocales.
        Oltre le leggende a rovescio, anche gli aurighi portano il frustino colla sinistra, il che dimostra che si volle precisamente fare un negativo. — Una spiegazione riesce estremamente difficile.
  2. Sabatier dà anche un Contorniato di M. Aurelio (Tav. XIV, i), sul rovescio del quale figura un albero e una iscrizione inciisa; ma questo però non è da considerarsi come vero Contorniato incuso, sibbene come un Contorniato a rovescio liscio, su cui venne eseguita una incisione ed esce quindi da questa categoria speciale.
  3. Un Contorniato descritto da Ch. Robert (Revue Belge de Numismatique, 1882, p. 385; e tav. VIII, n. 5) potrebbe forse riunirsi a questa categoria, essendo semplicemente inciso.
        Dr. — Un uomo che cammina, a sin. con una corona e una palma, e la leggenda astvr n....
        Rov. — Cavallo, a destra, colla leggenda fpfpn. ..
  4. Come per esempio sono descritti i Contorniati nel Catalogo del Museo Nazionale di Napoli.
  5. Il richiamo alle tavole di Sabatier. - Description generale des Médaillons Contorniates. Parigi, 1860 — si riferisce sempre esclusivamente al rovescio.