Belle ninfe de' prati, e belle ninfe

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Gabriello Chiabrera

XVII secolo Indice:Opere (Chiabrera).djvu Epitaffi Letteratura Belle ninfe de’ prati, e belle ninfe Intestazione 12 giugno 2023 75% Da definire

Se lungamente di tua cara vita Non perchè poche pietre peregrine
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XVII

PER IL SIG. GIULIO ROMANO.

Belle ninfe de’ prati, e belle ninfe
     De’ chiari fiumi, omai torbidi gli occhi,
     E della chioma scapigliate l’oro,
     Battete il petto; e tu non meno, amore,
     Paventa, che tua face omai si spenga,
     E che si spezzi l’arco. Or tu, che leggi
     Queste note intagliate in questa pietra
     Non inarcar le ciglia, o vïandante.
     Giulio, dalla cui bocca alta armonia
     Usciva a rallegrar la mente altrui
     Ha qui chiuse le labbra eternamente.
     Non è dunque ragion, che de i bei prati
     Le belle ninfe, e che le belle ninfe
     De’ lucidi ruscelli aggiano il seno
     Pien de’ pensier dolenti? E chi giammai
     Farà loro sentir le care istorie,
     Che dettano le Muse in Elicona?
     Chi l’aure loro serenar? Chi l’acque
     Più rischiarare infra le rive erbose
     Possanza avrà con ammirabil cetra?
     Ma tu, lieve figliuol di Citerea,
     Con qual voce adornar le tue vittorie
     Speri oggimai? Chi le bramate piaghe
     Delle dolci ed acerbe tue ferite
     Celebrerà? Chi l’invisibil rete,
     Onde l’umana libertade è serva,
     Farà cantando desïare a i cori?
     O dalle Parche disarmato amore
     Scendi su questo sasso, e qui dogliose
     Dà segno co’ sospir, come t’incresce
     Mirar posto in silenzio il nobil canto
     Di questo incomparabil tuo Ministro.