Breve trattato delle cause che possono far abbondare li regni d'oro e d'argento dove non sono miniere/Parte seconda/Capitolo VI

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Capitolo VI

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CAPITOLO VI

Della provisione consultata farsi per l’abbondanza di denari in Regno.

Stante la veritá delle cose predette, non occorre trattare se la provisione, che dice doversi fare per rimedio di questo male, di bassare il prezzo del cambio e che il scudo di quello sia minore dell’effettivo, dovesse produrre l’effetto predetto di fare venire tutti li denari in contanti per le robbe che si estraeno, senza farne uscire per quelle che si comprano da fuora; ché, essendo fondata sopra la detta massima, quale si è dimostrato essere fallace in ogni sua parte, non possea producere, né in tutto né in parte, l’effetto predetto. Cosí come ha declarato l’esperienza che, con essersi fatta la provisione conforme al suo pensiero, non solo non sono venuti li denari nelle quantitá grandi che promette, né la decima parte, ma sono mancate in parte quelli pochi che vi erano, come sanno quelli che vogliono informarsi per li banchi e mercanti con quanto interesse si sia procurato di far venire un poco di denari e argento in Regno da fuora per non fallire. E chi lo vuol sapere, veda la quantitá di denari che sono stati anno per anno, dopo detto bassamento, nelle casse maggiori di banchi, ché si chiarirá bene. E cosí consideri le pragmatiche nòve sopra la proibizione di spendere la moneta scarsa, quale dopo non si è esseguita secondo il suo tenore; e la pragmatica dell’apprezzo delle monete di Genoa, quale permette che si spendano, con essere forastiere, a carlini tredici e mezzo il scudo, pagandoli la manifattura di zecca e alcuna cosa di piú che non corre la moneta propria di Regno, contra [p. 194 modifica]l’instituto, ordine e procedere de tutti regni e prencipi, dimostrando penuria grande di denari, come esso dice, quando tratta di crescere la moneta forastiera, usando detto apprezzo e permissione di correre la moneta forastiera, per dare occasione, stante la causa predetta, di farne venire. Lo che se sia espediente e se sia vero, che, apprezzandosi piú la moneta forastiera, sia causa o occasione di farne venire, e se, venendo, giovi con altro, si dirrá nella terza parte.