Cetra, che Febo a dotta man gentile

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Gabriello Chiabrera

XVII secolo Indice:Opere (Chiabrera).djvu Letteratura Intestazione 21 gennaio 2024 75% Da definire

Suoi canti in mezzo a noi fama diffonde Febo sett'Albe ha rimenato appena
Questo testo fa parte della raccolta Canzoni morali di Gabriello Chiabrera
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XXVIII

AL SIG. CESARE MORANDO

Loda la Poesia.

Cetra, che Febo a dotta man gentile,
     Morando, fidi, è da chiamar tesoro:
     Taccia la plebe, che ignorante e vile
     Non mira altro tesor, che argento ed oro.
5Ecco, se morte ria d’amare pianto
     Tenero sen di Verginella asperge,
     Poeta sorge, e col soave canto
     La riconforta, e que’ begli occhi ei terge.
E s’egli avvien, che per lontani errori
     10Nojosi affanni il peregrin sostegna,
     Onde ha rimedio, che il suo mal ristori,
     Se Poeta quell’arte non gli insegna?
Reca talor di Cavaliero egregio
     Nemico stuol la cenere rinchiusa,
     15Ed ei fra’ vivi perderebbe il pregio,
     Se per lui non vegghiasse inclita Musa.
Inclita Musa ne distingue i modi,
     Onde di Lete rio l’onda si scherna;
     Ella ne detta varj vanti e lodi,
     20Onde umana virtù si renda eterna.
E pure ogni Cantor lungo il bell’Arno
     Sacra solo a Ciprigna i detti suoi,
     E par che lira oggi si tempri indarno,
     S’ella fa risonar palme d’Eroi.
25Scorno d’Italia! or non daransi i carmi
     Tanto dovuti all’immortal Farnese1,
     Che atro nel sangue, orribile nell’armi
     Gli Altar disgombra delle fiamme accese?
Io sulle corde di mia mano ancelle,
     30Che lungo Dirce di sonarle apprende,
     Porterò fino al ciel, fino alle stelle
     L’Asta real, che il Vatican difende.

Note

  1. Allude ad Alessandro Farnese, capitano delle armi Cattoliche nei Paesi Bassi contro l’Olanda. Morì nel 1592.