Commedia (Neumeister)/Inferno/Canto XXVII

Da Wikisource.
Canto XXVII

../Canto XXVI ../Canto XXVIII IncludiIntestazione 29 marzo 2021 100% Da definire

Inferno - Canto XXVI Inferno - Canto XXVIII
[p. 63v modifica]


CANTO. XXVII. Tracta diquelli medeſimi aguatatori et mali conſiglieri din ganni īpſona delconte guido dimõte feltro

GG
Ia era dritta inſulafiamma et cheta

pernon dir piu et gia dannoi ſengia
conlalicenza deldolce poeta

[p. 64r modifica]

Quando unaltra che dietro annoi uenia
     ne fece uogler liocchi alaſua cima5
     perun confuſo ſuon che fuornuſcia
Comelbue cicilian che mugghio prima
     colpianto dicolui et cio fu dritto
     che lauea temperato conſua lima
Mughiaua conlauoce della flicto10
     ſi che contatto che foſſe dirame
     pur elpareua daldolor trafitto
Coſi pernonauer uia ne forame
     dalprincipio nelfocho inſuo linguaggio
     ſi conuertian leparole grame15
Ma poſcia chebber colto lor viaggio
     ſu perlapunta dandole quel guizzo
     che dato auea lalingua inlor paſſagio
V dimo dire o tu acui drizzo
     lauoce et che parlaui mo lombardo20
     dicendo iſtra tenua piu non tadizzo
Perchio ſia giunto forſe alquanto tardo
     non tincreſca reſtar aparlar meco
     uedi che non increſce ame et ardo
Se tu pur mo inqueſto mondo cieco25
     caduto ſe diquella dolce terra
     latina Ondio mia colpa tutta reco
Dimmi ſe romagnuoli ampace oguerra
     chio fui dimonti laintra orbino
     elgiogo diche' teuer ſi diſerta30
Io era ingiuſo anchorā attento et chino
     quandol mio duca mitento diſcoſta
     dicendo parla tu queſti e latino

[p. 64v modifica]

Etio cauea gia pronta lariſpoſta
     ſazandugio aparlar incominciai35
     o anima che ſe lagiu naſcoſtar
Romagna tua none et non fu mai lot
     ſanza guerra nequor deſuo tiranni
     man paleſe neſſuna oruilaſciai
Rauenna ſta come ſtate moltanni40
     lagugla dapolenta la ſicoua
     ſi che ceruia ricuopre coſuo uanni
Laterra che fe gia lalunga proua
     et difranceſchi ſanguinoſo mucchio
     ſotto lebranche uerdi ſi ritroua45
Elmaſtin uecchio elnuouo dauerucchio
     che fecer dimontagna ilmal gouerno
     ladoue ſoglion fan deidenti ſucchio
Lecipta dilamone et diſanterno al
     conduce inlioncel dalnido biancho50
     che muta parte dalaſtate aluerno
Et quella cui ilſauio bagnia elfiancho
     comella ſie tralpiano elmonte
     tratirannia ſiuiue et ſtato francho
Ora chi ſe tipriego chenne conte55
     non eſſer duro piu caltri ſia ſtato
     ſel nome tuo nelmondo tegna fronte
Poſcia chel fuocho alquanto ebbe rughiato
     almodo ſuo laguta punta moſſe
     diqua dila et poi die cotal fiato60
Sio credeſſi che mia riſpoſta foſſe
     perſona che mai tornaſſe almondo
     queſta fiamma ſtaria ſanza pia ſcoſſe

[p. 65r modifica]

Ma pero che giamai diqueſto fondo
     non torno uiuo alcun ſiodol uero65
     ſenza thema dimfamia tiriſpondo
Io fui buom darme et poi fui cordigliero
     credendomi cinto far amenda sunt
     et certo il creder mio uenia intero
Se non foſſe ilgran prete acui malprenda70
     chemi rimiſle nelle prime colpe
     et come et quare uoglio che mintenda
Mentre chi forma fui doſſa et dipolpe
     chelamadre midie lopere mie
     non furon leonine ma diuolpe 75
Liaccorgimenti et lecoperte uie
     io ſeppi tutte et ſimenai lor arte
     calfine della terra ilſuono uſcie
Quandio miuidi giunto inquella parte
     dimia etade oue ciaſchun dourebbe80
     calar leuele et raccogler leſarte
Clo che pria mipiacea allor mincrebbe
     et pentutto et comfeſſo mirendei
     ai miſer laſſo et giouato ſarebbe
Loprencipe denuoui fariſei85
     auendo guerra preſſo alaterano
     et non conſaracini ne congiudei
Che ciaſchun ſuo nimico era criſtiano
     et neſſun era ſtato auincer acri
     ne mercatante interra diſoldano90
Ne ſommo offitio në ordini ſacri
     guardo inſe ne inme quel capeſtro
     che ſolea fare iſuo cinti piu macri

[p. 65v modifica]

Ma come conſtantin chieſe ſilueſtro
     dentro ſiratti aguarir delalebbre 95
     coſi mi chieſe queſti permaeſtro
Aguarir della ſua ſuperba febbre
     domandomi conſiglio et io tacetti
     perche leſue parole paruer ebbre
Et poi ridiſſe tuo cuor non ſoſpetti100
     finor taſoluo et tu min ſegna fare
     ſi come peneſtrino interra getti
Lociel poſſio ſerrare et diſerrare
     come tu ſai ſon due lechiaui
     chel mio anticeſſor non ebbe care105
Allor mipinſer liargomenti graui
     i laoue tacer mifu auiſol peggio
     et diſſi padre dache tuo milaui
Diquel peccato ouio mo cader deggio
     lunga promeſſa collattender corto 110
     tifara triumfare nelalto ſeggio
Franceſco uenne poi comio fu morto
     osperme ma un dineri cherubini
     lidiſſe non portar non mifar torto
Venir ſe ne dee giu tramie miſchini lango115
     perche die delconſiglio frodolenteng
     dalqual inqua ſtato liſono acrinimo
Caſoluer non ſipuo chi non ſipente
     ne pentere et uclere inſieme puoſſi
     perla contradiction che nol conſente120
Ome dolente come miriſcoſſio
     quando mipreſe dicendomi forſe
     tu non penſaui chi logico foſſi

[p. 66r modifica]

Adminos miporto et quelli atorſe
     otto uolte lacoda aldoſſo duro125
     et poi che pergran rabbia larimorſe
Diſſe queſti e direi dalfuocho furo
     perchio ladoue uedi ſon perduto
     et ſi ueſtito andando mirancuro
Quandelli ebbe illuo dir coſi conpiuto130
     lafiamma dolorando ſi partio
     torcendo et dibattendo ilcorno aguto
Noi paſſamo oltre et io elduca mio
     ſu perlo ſcoglio infin inſu laltrarco
     che cuoprel foſſo inche ſipagalfio135
Aquei che ſcomettendo aquiſtan carco