Corano/Capitolo XXIX

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Capitolo XXIX

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Maometto - Corano (650)
Traduzione dall'arabo di Vincenzo Calza (1847)
Capitolo XXIX
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CAPITOLO XXIX.

il ragno.1

Dato alla Mecca.— 69 Versetti.

In nome di Dio clemente, e misericordioso.

1.  A. L. M. Gli uomini credono forse d’esser lasciati tranquilli, purchè dicano: Crediamo; e di non esser messi alla prova?

2.  Noi abbiamo messo alla prova coloro che li han preceduti, e certamente Dio conosce perfettamente quei che dicono il vero, e quei che mentiscono.

3.  Quei che commettono l’iniquità credono forse di prendere il disopra (sul nostro gastigo, e che lo sfuggiranno)? Quanto pensano male!

4.  L’epoca fissata verrà per quei che sperano comparire un giorno dinanzi a Dio. Egli sa, e sente tutto.

5.  Chi combatte per la fede, combatte per suo proprio bene, giacchè Dio non ha bisogno di veruno.

6.  Cancelleremo i peccati di coloro che avran creduto e praticate le buone opere, e li retribuiremo secondo il merito.

7.  Abbiamo raccomandato all’uomo di avere una buona condotta verso il padre e la madre. Se ti tentano ad associarmi quegli esseri di cui non sai nul[p. 200 modifica] la2, non li obbedire. Voi tornerete tutti dinanzi a me, ed allora vi narreró ciò che avrete fatto.

8.  Collocheremo nel numero de’ giusti quei ch’avranno creduto e praticate le opere buone.

9.  Vi sono uomini che dicono: Crediamo; e quando provano qualche sofferenza per la causa di Dio, pongono la persecuzione degli uomini a livello del gastigo di Dio. Se Dio fa conoscere che li protegga, dicono: Noi eravamo con voi; ma Dio conosce meglio di chiunque ciò ch’essi nascondono in cuore.

10.  Dio conosce i credenti; conosce anche gl’ipocriti.

41.  Gl’increduli dicono a’ credenti: Seguite la nostra strada, e noi porteremo i vostri peccati. Essi non potranno sopportare checcessia de’ lor peccati, ma mentono.

12.  Porteranno i loro propri pesi, ed altri ancora oltre i loro. Il giorno della resurrezione si chiederà conto delle loro bugiarde invenzioni.

13.  Mandammo Noè al suo popolo: egli restò fra loro novecento cinquant’anni. Il diluvio li sorprese immersi nelle loro iniquità.

14.  Salvammo lui e quei ch’erano con lui nell’arca; abbiamo fatto di quest’arca un segno per gli uomini.

15.  Mandammo quindi Abramo, che disse al suo popolo: Adorate Dio e temetelo. Ciò vi sarà più utile, se avete qualche intelligenza.

16.  Voi adorate gl’idoli a fianco di Dio, e commettete una bugia, poichè i Dii che adorate a fianco di Dio unico non potranno fornirvi il nutrimento del giorno. Domandatelo piuttosto a Dio, adoratelo, e ringraziatelo; ritornerete a lui.

17.  Se ti trattano da bugiardo, i popoli che v’han preceduto hanno fatto altrettanto. L’apostolo non deve che predicare apertamente.

18.  Non hanno essi considerato come Dio produce la creazione, e come la farà rientrare in sè stesso? Ciò è facile a Dio.

19.  Di’: Percorrete la terra, e riflettete come Dio ha prodotto gli esseri creati. Li farà rinascere per una seconda creazione; poich’è onnipotente.

20.  Punisce chi vuole, ed esercita la sua misericordia verso chi vuole. Voi ritornerete ad esso.

21.  Non potrete indebolire la sua potenza nè nel cielo, nè sulla terra. Non avrete altro protettore fuorchè Dio.

22.  Coloro che non credono ai segni di Dio, ed all’apparizione dinanzi a lui disperano della sua misericordia. È riservato a costoro un supplizio doloroso.

23.  E qual’è stata la risposta del popolo ad Abramo? Gli uni dicevano agli altri Uccidetelo, o abbruciatelo vivo. Dio l’ha salvato dal fuoco. Certo, vi sono in ciò de’ segni per chi crede.

24.  Avete adorato gl’idoli a fianco di Dio, affine di consolidare in voi l’amore di questo mondo; ma il giorno della resurrezione una parte di voi rinegherà l’altra, gli uni malediranno gli altri; il fuoco sarà la vostr’abitazione, e non avrete alcun protettore.

25.  Loth credette ad Abramo, e disse: Io lascio i miei, e mi refugio presso il Signore; egli è potente, e savio.

26.  Demmo ad Abramo Isacco e Giacobbe; Stabilimmo nella sua posterità il dono profetico ed il Libro; gli accordammo una ricompensa in questo mondo, ed è nel numero de’ giusti nell’altro.

27.  Mandammo anche Loth che disse al suo popolo: Voi commettete un’azione infame che niun popolo commetteva pria di voi. [p. 201 modifica]

28.  Avrete commercio cogli uomini? Li attaccherete sulle strade pubbliche? Commetterete iniquità nelle vostre riunioni? E quale fu la risposta di questo popolo? Dissero: Se sei sincero, attira su noi il gastigo di Dio.

29.  Signore, gridò Loth, ajutami contro il popolo malvagio.

30.  Quando i nostr’inviati, che recavano una buona nuova, andarono a trovare Abramo, gli dissero: Annienteremo gli abitanti di questa città, poichè sono empj.

31.  Loth è fra questi, disse Abramo; sappiamo, replicarono, che si trova fra loro. Noi salveremo lui, e la sua famiglia, meno però sua moglie, che resterà indietro.

32.  Allorchè i nostr’inviati vennero da Loth, egli si afflisse a cagion loro, ed il suo braccio fu impotente per proteggerli. Gli dissero: Non temer nulla, e non t’affliggere. Ti salveremo insieme alla tua famiglia, ad eccezione di tua moglie che resterà indietro.

33.  Faremo scendere dal cielo un gastigo sugli abitanti di questa città per prezzo dei loro delitti.

34.  Abbiam fatto di queste ruine un segno d’avvertimento per gli uomini dotati d’intelligenza.

35.  Mandammo ai Madianiti il loro fratello Choaib, che disse loro: Popolo mio! adorate Dio, ed aspettate l’arrivo del giorno ultimo; non camminate sulla terra per commettervi eccessi.

36.  Ma lo trattarono d’impostore: una commozione violenta li colpi: l’indomani furono trovati giacenti (morti) nelle loro case.

37.  Distruggemmo Ad, e Themud. Lo vedete chiaramente dagli avanzi delle loro case. Satana aveva loro fatto apparir belle le proprie azioni, e malgrado la lor penetrazione li aveva allontanati dalla via retta.

38.  Abbiam fatto perire Karun e Faraone, ed Haman, e pure Mosè era comparso fra loro con prove evidenti (della sua missione). Sí credevano potenti sulla terra; ma non han potuto prendere il disopra (sul gastigo che lor sovrastava).

39.  Tutti furono gastigati de’ loro peccati: contro taluno di loro mandammo un vento che scagliava sassi; tal altro fu arrestato improvvisamente da un grido terribile (dell’angelo Gabriele); ordinammo alla terra d’ingojare gli uni, ed annegammo gli altri. Non è Dio ch’ha voluto trattarli con tirannia, essi sono i tiranni di loro medesimi.

40.  Coloro che cercano protettori al di fuori di Dio rassomigliano al ragno che si forma una casa; evvi forse una casa più fragile di quella del ragno? Se lo sapessero!

41.  Dio conosce tutto ciò ch’essi invocano (nelle loro preghiere) fuori di lui. Egli è il Possente, il Savio.

42.  Ecco le parabole che proponiamo agli uomini, ma solamente gli uomini sensati le intendono.

43.  Dio ha creato i cieli, e la terra, senz’alcun dubbio. Vi è in ciò un segno d’istruzione per quei che credono.

44.  Racconta dunque le parti del Libro che sono state rivelate; adempisci la preghjera, poich’essa preserva dall’azioni impure, e biasimevoli. Rammentarsi di Dio è un dovere grave. Dio conosce le vostre azioni.

45.  Non v’impegnate in controversie cogli uomini delle Scritture, se non che nel modo il più cortese, a meno che non siano uomini cattivi. Dite: Crediamo ai libri che ci sono stati mandati, come pure a quei che sono stati mandati a voi. Il nostro Dio ed il vostro è lo stesso. Ci rassegniamo intieramente alla sua volontà.

46.  Così noi t’abbiamo mandato il Libro. Coloro a cui abbiamo date le scrit[p. 202 modifica]

ture vi credono, anche molti Arabi vi credono, e non sono che gl’infedeli che negano i nostri segni.

47.  Vi fu un tempo in cui non avevi alcun Libro (divino) da raccontare, in cui non avresti saputo tracciarne una sola linea colla tua mano dritta. Oh! allora quei che negano la verità potevano dubitarne.

48.  Sì, (il Corano è una raccolta di) segni evidenti nel cuore di coloro ch’hanno ricevuta la scienza: non vi sono che i cattivi che negano i vostri segni.

49.  Dicono: Se il suo Signore gli avesse almeno dato il potere dei miracoli, (crederemmo). Rispondi loro: I miracoli sono in potere di Dio, ed io non sono che un inviato ad avvertire chiaramente.

50.  Non basta loro forse che noi t’abbiamo mandato il Libro di cui lor racconti i versetti? Certamente vi è in ciò una prova della misericordia di Dio, ed un avvertimento per tutti gli uomini che credono.

51.  Di’ loro: Basta che Dio sia testimonio fra me e voi.

52.  Ei conosce tutto ciò ch’è ne’ cieli, e sulla terra. Coloro che credono in ciò ch’è falso3, e non credono in Dio, sono quelli gl’infelici.

53.  Ti domanderanno di affrettare il supplizio. Se un’epoca fissa non fosse stata stabilita precedentemente, questo supplizio li avrebbe già colpiti sul momento quando se lo aspettavano meno.

54.  Ti domanderanno d’affrettare il supplizio. Già l’inferno riceve gl’infedeli.

55.  Un giorno il supplizio avvilupperà gl’infedeli per disopra le teste, e sotto i piedi. Dio lor griderà allora: Gustate (il frutto delle) vostre opere.

56.  O servi miei! la terra è vasta4 e son io quel che dovete adorare.

57.  Ogn’anima gusterà la bevanda della morte, quindi ritornerete tutti a me.

58.  Daremo a quei ch’avran creduto, e fatte buone opere, palazzi e glardini bagnati da acque correnti. Vi resteranno eternamente. Quanto è bella la ricompensa di quei che fanno il bene,

59.  Che sopportano con pazienza le pene, e che mettono la loro fiducia in Dio!

60.  Quanti esseri creati (nel mondo) non prendono alcuna cura del lor nutrimento! Dio li nudrisce tutti, egli che sente, e vede tutto.

61.  Se tu domandi loro chi è colui che ha creato i cieli, e la terra, ti risponderanno: È Dio. Perchè dunque mentiscono (adorando altre divinità)?

62.  Dio prodiga a larga mano i doni su quello de’ suoi servi che gli piace, ovvero li compartisce in una tal qual misura. Dio conosce ogni cosa.

63.  Se domandi loro: Chi è che fa piovere l’acqua dal cielo, che rianima la terra testè morta? Ti risponderanno: È Dio. Di: Lodi dunque a Dio! Ma la maggior parte di essi non comprende nulla.

64.  La vita di questo mondo non è ch’un giuoco, ed una frivolezza; ma quella dell’altro mondo è la (vera) vita. Ah! se lo sapessero!

65.  Quando sono montati sopra una nave invocano il nome di Dio, e gli promettono un culto puro, e sincero; ma quando ei li ha resi sani e salvi sulla terra ferma, allora gli associano altri Dii.

66.  Godano pure dei beni di questo mondo, e non credano ai libri rivelati; un giorno conosceranno la verità.

67.  Non vedono forse come abbiamo stabilita la sicurezza nel sagro recinto [p. 203 modifica] (della Mecca), mentre che al di fuori si è attaccati, e spogliati? Crederanno dunque alle bugie, e non vorran riconoscere i benefizj di Dio?

68.  E chi più malvagio di colui che inventa qualche discorso sul conto di Dio, o accusa la verità d’impostura? L’inferno è l’abitazione destinata per gl’infedeli.

69.  Dirigeremo ne’ nostri sentieri tutti quei che si sforzeranno di propagare il nostro culto; e certamente Dio è con quei che fanno il bene.

Note

  1. Il titolo di questo capitolo è la parola ragno che si trova nel vers. 40.
  2. Le divinità sul culto delle quali tu non hai ricevuto alcuna rivelazione che ti autorizzi ad adorarle.
  3. Cioè, le divinità degl’idolatri.
  4. Il senso di questa parola è: Se vi si proibirà di adorarmi in un paese, abbandonatelo per andare ad adorarmi in un altro.