Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio (1824)/Libro primo/Capitolo 3

Da Wikisource.
../Capitolo 4

IncludiIntestazione 9 aprile 2017 75% Storia

Libro primo - Capitolo 4


[p. 24 modifica]

CAPITOLO III


Quali accidenti facessero creare in Roma i Tribuni
della plebe, il che fece la Repubblica più perfetta
.


Come dimostrano tutti coloro che ragionano del vivere civile, e come ne è piena di esempj ogni Istoria, è necessario a chi dispone una Repubblica, ed ordina leggi in quella, presupporre tutti gli uomini essere cattivi, e che gli abbiano sempre ad usare la malignità dell'animo loro, qualunque volta ne abbiano libera occasione; e quando alcuna malignità sta occulta un tempo, procede da una occulta cagione, che, per non si essere veduta esperienza del contrario, non si conosce; ma la fa poi scuoprire il tempo, il quale dicono essere padre d’ogni verità. Pareva che fusse in Roma intra la Plebe ed il Senato, cacciati i Tarquinj, una unione grandissima, e che i Nobili avessero deposta quella loro superbia, e fussero diventati di animo popolare, e sopportabili da qualunque ancora che infimo. Stette nascoso questo inganno, nè se ne vide la cagione, infino che i Tarquinj vissono; de’ quali temendo la Nobiltà, e avendo paura che la Plebe mal trattata non si accostasse loro, si portava umanamente con quella; ma come prima furono morti i Tarquinj, e che a’ Nobili fu la paura fuggita, cominciarono a sputare [p. 25 modifica]contro alla Plebe quel veleno che si avevano tenuto nel petto, ed in tutt’i modi che potevano l’offendevano: la qual cosa fa testimonianza a quello che di sopra ho detto, che gli uomini non operano mai nulla bene, se non per necessità; ma dove la elezione abbonda, e che vi si può usare licenza, si riempie subito ogni cosa di confusione e di disordine. Però si dice, che la fame e la povertà fanno gli uomini industriosi, e le leggi gli fanno buoni. E dove una cosa per sè medesima senza la legge opera bene, non è necessaria la legge; ma quando quella buona consuetudine manca, è subito la legge necessaria. Però mancati i Tarquinj, che con la paura di loro tenevano la Nobiltà a freno, convenne pensare a uno nuovo ordine, che facesse quel medesimo effetto che facevano i Tarquinj quando erano vivi. E però dopo molte confusioni, romori e pericoli di scandali, che nacquero intra la Plebe e la Nobiltà, si venne per sicurtà della Plebe alla creazione dei Tribuni; e quelli ordinarono con tante preeminenze e tanta riputazione, che potessero essere sempre di poi mezzi tra la Plebe e il Senato, e ovviare alla insolenza de’ Nobili.