Favole per i Re d'oggi/Rinomate virtù, Beni desiderati, Certezze incerte/Il Quietismo

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Il Quietismo

../La Furberia ../L'Anarchia IncludiIntestazione 25 novembre 2013 100% Letteratura

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XL.


IL QUIETISMO


Ero in una città.... come le altre, seduto alla tavola d’una trattoria qualunque: e mangiavo un gran piatto di ostriche.

A un tratto, ecco odo una voce, un po’ fioca, ma vicinissima.... Indovinate chi era?!... Era un’ostrica che vedendomi, s’era lasciata vincere dall’impeto lirico, e predicava:

«O instancabili cercatori di Gloria, d’Oro, di Felicità, d’Amore, di Piacere, insanabili pazzi! vedete in me l’esempio d’una esistenza felice!»

Potete figurarvi, com’io tendessi l’orecchio e come l’anima esopiana ch’io trascino mestamente per il taciturno mondo d’oggi, sorgesse in me, felice per quella straordinaria parlata. E la illustre ostrica, sporgendosi dal suo mezzo guscio, alto su tre dita mie, come da un pulpito, continuava a dire: «Io non so chi m’abbia messo al mondo; e non me ne importa nulla. La prima cosa che ho trovato sul mio cammino è stata un palo: e a quel palo mi sono attaccata!... e starei ancora là, se non m’avessero strappata via.

«Con un po’ di pazienza, mi sono fabbricata [p. 79 modifica]questa casa, grande tanto che basta per me sola: tutta bella e pulita dentro, per me: brutta di fuori e ispida, per gli altri.

«Qualche pesce, grosso e pazzo come voi, passandomi vicino, m’ha raccontato che il mare è tanto grande, che ci son tante cose da vedere: ma io mi son chiusa in fretta, senza nemmeno rispondergli. Che cosa volete ch’io vada cercando? Quando ho sete apro la casa e c’entra l’acqua: quando ho fame, apro la casa e c’entrano certi piccoli vagabondi, che mi mangio a comodo. Dite, instancabili cercatori di felicità, fabbricatori di Sogni; è forse dato a voi di fare così?!

«Quando sento che l’onde cominciano a romoreggiare d’intorno, quando avviene che l’acque s’arrossino per qualche combattimento vicino, mi serro ben bene in casa: e non riapro finche non sento che l’acqua è ritornata ferma, e pulita. Dite voi, pazzi che combattete nel buio, ostinati cavalieri dietro strane avventure, non è forse più saggio fare così?

«A nessuno ho parlato d’amore mai! tuttavia senza soffrire pur una delle vostre pene amorose, ho rivestito il mio palo d’una quantità di ostriche le quali tutte grazie a Dio la pensano come me, e vivranno felici! Dite voi, ubriachi e sterili amanti....».

Ma a questo punto, non ebbi tempo di batter ciglio, che vidi la fanatica predicatrice disparire dietro la meravigliosa fila di denti d’una mia commensale, e il pulpito cader vuoto sotto la tavola. L’assassina rideva, come usa rider laggiù, quando si è ucciso un nemico: e io.... che potevo fare? Risi anch’io.

Chi nelle infime necessità della vita, trova tutta la ragione di vivere: chi nega la vita senza averla provata: chi fugge il mondo non già perchè il suo [p. 80 modifica]cuore sia gonfio di amarezza e gli occhi sien secchi di lacrime, ma solo perchè ha saputo che nel mondo un’ora di gioia si paga con cento di dolore; quando egli osi ancora riprendere, per i loro errori, quelli che vivono e si battono nel mondo, meriterebbe certo di far la fine dell’ostrica.