Favole per i Re d'oggi/Virtù cardinali/Giustizia

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Giustizia

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VI.


GIUSTIZIA


Un vecchio platano, rinverdendo i suoi rami a primavera, nascose a un giovane innamorato il balcone della sua bella. Onde il giovane pieno d’ira, tesi i pugni contro il povero platano, gli gridò: Perchè sei tu cresciuto a quel modo? che tu sia maledetto! alberacelo goffo e impiccioso!

Ma il platano, per nulla mostrandosi offeso, anzi sorridendo serenamente, gli rispose: — Di grazia signore: come potevo io sapere che t’era caro che rimanessi nudo e secco, se quando così ero, mai, per nessun modo, ho udito la tua bocca benedirmi? Perchè non sei stato così pronto a benedirmi allora, come a maledirmi oggi? Senti, in questa gioia di canti c’ho attorno, quante benedizioni dicon le capinere alla mia verdura! Impara da loro a esser giusto!

La mattina di poi, assai per tempo, il vecchio platano fu segato ben rasente e messo a terra e fatto in pezzi. Fu per l’aria un gran piangere di capinere sui nidi schiacciati! Ma il giovine rivide ogni giorno la sua bella! E fatto buono da quelle ore felici, si ricordò della giusta riprensione del vecchio platano: e benedisse, sì: ma benedisse.... chi lo aveva segato!