Il Tesoro (Latini)/Appendice al Libro V/Capitolo III

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Brunetto Latini - Il Tesoro (XIII secolo)
Traduzione dalla lingua d'oïl di Bono Giamboni (XIII secolo)
Capitolo III
Appendice al Libro V - Capitolo I Appendice al Libro V - Capitolo XVIII

[p. 332 modifica]chaude ). Ha peraltro anche la variante l'ame. Isidoro, loc. cit. Omne autem venenum frigidum est: et ideo anima, quae ignea est, fugit venenum frigidum.

CAPITOLO III.


Le stampe leggono: «E la sua grandezza (del basilischio) ’.woi;)fr?/.» Corressi è sei piedi. Il t: Sa grandor est VI piez. Ma Isidoro scrisse: longitudine 5?mipedalis. Solino (XXVII, 51): est poene ad smipedem longitudinis. Plinio (Vili, 78): duodecim non amplius digitorum magnitudine. Fortunati ((uegli uomini, che impunemente poterono misurarlo a tutto loro aaio!

CAPITOLO XVIII.


«E ’l suo polmone schiara gli occhi a chi gli ha turbati.» Il t: ses poumons, colle varianti pohnon, pnrnions. Vincenzo de Bauvais (Bellovacensis) nello Speculimi natur. XVI, 44. Os crassum in crure, cujus medulla oculos caliginantes si quis linierit, eos clarifìcatos boni visus effìcit. Lo sappiano i medici (X’ulisti!