Il buon cuore - Anno X, n. 30 - 22 luglio 1911/Educazione ed Istruzione

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Congresso Geologico a Lecco e a Milano


Commemorazione dell’ab. Stoppani

La Società Geologica Italiana ha deliberato, nell’assemblea generale del 9 aprile scorso, di tenere questo anno la sua adunanza annuale estiva a Lecco e di visitare le interessantissime località geologiche della Valsassina, del Monte Barro e della sponda orientale del Lario; dopodichè, passando per Como, si terrà una seduta di chiusura a Milano, presso il rinomatissimo Museo civico di storia naturale.

La Società ha poi stabilito di commemorare degnamente, in quella occasione, il cinquantenario della Carta geologica italiana, decretata dallo Stato fino dal 1861, ed il XXX anniversario della sua fondazione, avvenuta in Bologna nel 1881. Ed in Lecco, città nativa di Antonio Stoppani, sarà tenuta altresì una solenne commemorazione di questo sommo scienziato, il cui nome è strettamente legato ai due fausti eventi sopradetti, e brilla di propria luce fra i migliori geologi d’Italia.

La riunione assurgerà quindi alla importanza di un grande Congresso geologico nazionale, tanto più che vi presenzieranno, con ogni probabilità, gli stessi Ministri dell’Istruzione pubblica e dell’Agricoltura, Industria e Commercio, e vi parteciperanno illustri geologi stranieri e numerosi rappresentanti di Accademie ed Associazioni scientifiche.

Per la preparazione e l’esecuzione del programma particolareggiato del Congresso, per la compilazione delle guide illustrative delle gite e per la direzione scienfica delle gite stesse, la Presidenza ha costituito, fra soci ed altre persone autorevoli e volonterose di Pavia, Milano, Lecco e Valsassina, un Comitato organizzatore ed esecutivo del Congresso, avente sede presso la Sezione di Geologia del Museo civico di Milano.

La Presidenza ritiene di ottenere largo contributo alla migliore riuscita del Congresso, che dovrà essere la glorificazione della geologia lombarda e del suo assertore principale: Antonio Stoppani.

Ai geologi di tutte le parti d’Italia che converranno a Lecco ed a Milano, i fratelli lombardi appresteranno liete accoglienze, e nella evocazione di tante gloriose ricordanze degli studi e degli uomini nostri — disposate a quelle dell’Italia risorta e della sua capitale eterna, — si cementeranno vieppiù i vincoli d’affetto, e si ecciteranno a nobile gara gli ingegni, fra quanti, sacrati alle discipline geologiche, hanno il culto della Scienza e della Patria!

Tra i principali promotori del Congresso trovasi, com’è naturale, l’on. prof. Mario Cermenati, presidente della Società Geologica Italiana, e l’illustre prof. Torquato Taramelli, primo allievo dello Stoppani, ha già inviato la sua adesione, dicendosi entusiasta dell’idea di commemorare il venerato maestro Antonio Stoppani nella sua città nativa e nel ventesimo anniversario della sua dipartita.

Cinquantesimo di ordinazione del R. Sac. Francesco Corti

Parroco dl Brongio


Il passeggiero, che in questi giorni si imbatteva a passare per l’ameno paesello di Brongio — situato nel cuore della Brianza — si trovava di fronte ad uno spettacolo veramente pittoresco. Pennoni, che si innalzano dovunque sormontati da variopinte bandiere, drappi multicolori che con fiori adornano le case e le vie; le campane a festa, il rimbombo dei mortaretti davano una animazione, una gioia, un’esultanza straordinaria.

La festa del Padre è ben la festa dei figli, e ben lo sanno i buoni Parrocchiani di Brongio, che celebrarono con santo entusiasmo una data solenne del loro venerato Pastore; il cinquantenario della sua ordinazione sacerdotale: 1861-1911.

Don Francesco Corti, Parroco di Brongio, già da trentaquattro anni, raccolse in questa fausta circostanza il tributo spontaneo di venerazione e stima.

Il Rev. Sac. Corti, discendente d’illustre famiglia e che tiene tuttora splendide memorie, ereditò col sangue le belle doti di mente e di cuore de’ suoi maggiori, e, fedele alla vocazione che lo chiamava allo stato sacerdotale, abbandonò ogni onore, che il mondo gli avrebbe tributato, per consacrarsi tutto al bene delle anime, che il Signore si sarebbe degnato affidargli.

Brongio, fu il piccolo, ma il fertile e l’eletto campo [p. 239 modifica] della sua attività pastorale, e contento di questa Parrocchia, non aspirò, nè desiderò mai altro posto più vasto o più importante.

Note sono le dichiarazioni di Sua Eccellenza Rev.ma Mons. Arciv. Calabiana, che ammirando le esimie virtù del Sac. Corti, più e più volte lo sollecitò ad occupare posti in borgate importanti nella nostra vasta Arcidiocesi. Il buon Parroco Corti, con quella gentilezza d’animo che gli è sì connaturale, sempre volle sottrarsi a tanto onore adducendo, che desiderava permanere nel suo Brongio, e concedere a questa buona popolazione il suo cuore.

E l’E.mo Card. nostro Arcivescovo, che sempre ebbe pel Parroco Corti speciale stima e deferenza, replicatamente ebbe a lodarne lo spirito di dedizione e di sacrificio pel suo popolo, e dirlo modello di quelle doti, che deve tenere un buon Parroco.

Voler riferire anche sommariamente quanto il sacerdote Corti fece per la sua Parrocchia, non si avrebbe che una ben smorta idea della generosa sua azione. Ci limitiamo a dire che il Rev. Sac. Corti fu, per Brongio, vero Padre e diletto Pastore, e la memoria sua rimarrà sempre in benedizione.

D’animo dolce, di carattere tranquillo e sereno, di una bontà provata, di tratto cordiale e signorile, il ricco ed il povero avevano — nella casa sempre ospitale — gentile e benevola accoglienza. Ci si rivolgeva al santo sacerdote convinti della protezione, del soccorso, del conforto...., tanta era la paternità che traspariva dal suo contegno.

Il Ministero suo, rispecchiando il Maestro Divino, sempre ebbe di mira il bene della sua popolazione, che sappiamo ancora tra le migliori della nostra Brianza.

E fu appunto con una vita nobile ed intemerata, colla pratica delle virtù sacerdotali, colle opere di ministero inspirate dal sacrificio e con la parola saggia e prudente che Egli ha svolto il santo Apostolato in mezzo al suo popolo.

Al prestigio della virtù v’aggiunse la generosità del cuore appoggiando ogni opera buona e largamente concorrendo a del proprio n alla privata e pubblica beneficenza e all’ornamento della sua chiesa con paramenti, vasi sacri e quanto imponeva al decoro delle sacre funzioni, e non ultimo la erezione dell’Oratorio.

E l’impulso a tanto bene lo ritroviamo nell’amore che il Rev. Don Francesco ebbe per Gesù Sacramentato! L’Eucarestia fu il centro del suo zelo sacerdotale. Le Ss. Quarant’Ore da lui introdotte ed assicurate — il culto per le solennità del SS. Sacramento — raccolsero le sue energie e come monumento delle feste sue cinquantenarie, regala oggi alla sua chiesa uno splendido baldacchino.

E questa bella ricorrenza della sua vita non poteva passare senza una solenne affermazione di stima e di riconoscenza. Ecco la festa del 16 luglio. E sappiamo che nella felice ricorrenza d’oggi, il Sommo Pontefice Pio X si degnava di trasmettere al ben amato e festeggiatissimo Parroco la propria fotografia, accompagnandola di un prezioso e lusinghiero documento auto. grafo che riproduciamo a perpetuo decoro del fausto avvenimento: «Dilecto Filio Francisco Corti. Curioni de Brongio annum quinquagesimum ab finito sacerdotio propendiem sancte recolenti gratulantes ex animo et fausto quoque ad multos etiam annos ad Dominum adprecantes, benevolentiae nostre testem, Apostolicam Benedictionem peramanter impertimus. — Ex Aedibus Vaticanis, die 14 Juni 1911. Pius P.P. X».

Nella stessa circostanza l’E.mo sig. Cardinale Arcivescovo inviava con dilezione paterna la propria fotografia con voti di augurio e d’omaggio: «Al carissimo e Molto Reverendo Signore Sac. Don Francesco Corti, Parroco degnissimo di Brongio, nella fausta ricorrenza della sua Messa d’Oro, mando una benedizione speciale col fervido voto che il Buon Dio lo conservi per molti anni ancora al ben meritato affetto de’ suoi parrocchiani, ed a quanti ne ammirano le belle doti di mente e di cuore, - Milano - Giugno 1911. - † Andrea Carlo Card. Ferrari, Arciv. di Milano».

A queste superiori e venerate attestazioni di stima al buon Parroco di Brongio, una nobile gara era sorta fra parenti ed amici per dare una larga manifestazione della propria devozione. Già tutto era disposto, perchè l’affermazione riuscisse imponente; ma la parola e l’autorità del santo Sacerdote s’impose presso il Comitato.... si dovette consacrare le più belle iniziative al vantaggio ed al decoro della sua chiesina; e fu per le oblazioni generose de’ parenti che si potè disporre d’uno splendido baldacchino che il santo Parroco donò alla sua Parrocchia; e domenica fu anche inaugurata «la bussola e la porta nuova della chiesa». altro pensiero del Parroco Corti; ed altre oblazioni, saranno erogate pel culto del Signore.

La Nobil famiglia Fumagalli, conformandosi ai criteri del Rev. Parroco, gli ha offerto un ricchissimo piviale rosso.

Il pensiero del Rev. Parroco Corti è certo una simpatica rivelazione di quanto egli sia il Sacerdote pio, buono e secondo il cuore di Dio.

Le preghiere ed i voti del popolo di Brongio festante, che deposero al mattino di quella solenne giornata innanzi alla Mensa Eucaristica, gli auguri festosi del largo parentado, uniti alle felicitazioni degli amici auspicanti la seconda gioventù, ritemprata di nuovi carismi e benedizioni, l’eco di tanti cuori ottengono dal Signore Iddio al buon Parroco di Brongio anni ed anni lunghi ancora sorretti da migliori conforti e consolazioni!

(p. g.).

Per l’Asilo Convitto Luigi Vitali pei bambini ciechi


OBLAZIONI

G. C. per l’onomastico di C. C. M. |||
 L. 10 —

PAGLIUZZE D'ORO


Non perdiamoci mai di coraggio. Insistiamo, non sulla perversità dei malvagi, ma sul bene che gli onesti dovrebbero fare con la loro unione.