Il cavallarizzo/Libro 2/Capitolo 10

Da Wikisource.


Capitolo 9 Capitolo 11
[p. 67v modifica]

Cap. 10. Come si ha à cavalcare il poledro con la sella, & d'alcuni avertimenti in essa.


Di poi che havrete cavalcato il poledro in bardella nel modo detto di sopra, per due mesi, li metterete la sella; la qual deve essere, come già dissemo nell’altro libro; & glie la metterete nella sua posta con avertenza & destrezza, facendoli pendere le staffe giù al ventre; & lasciandolo un’hora in questo modo, & imbrigliato con le retine sul collo, & il barbazzale dislacciato, voltata la testa alle colonne attaccato da una banda, & dall’altra con le corde del capezzone, com’io vi dissi. havendo fatto prima anco tutto quello, che devete far’al morso cioè, bagnato l’imboccadura d’acceto, & mele l’inverno, di state di vino, & sale. Di poi li allacciarete il barbozzate giusto à suo luogo, & in questo mettete grand’avertenza sempre, perche i garzoni anco staffieri per lo più non sanno allacciare un barbazzale, come si deve, dandoli ben spesso una volta, ò mezza di più di quello, che non si deve, dal che viene ben spesso, che’l barbozzale premendo più in quel luogo, dove fa groppo sul barboccio del cavallo fa che se ne sdegni, e che beccheggi, & facci dell’altri motivi inconvenienti. Da qui venne, che quell’invitissimo & prudentissimo gran capitano Propsero Colonna fu solito dire, che’l staffiere non era buono se non sapeva calzar bene i sproni al suo signore & al cavallo allacciar giusto il barbazzale. Però voi lo lascerete slegato pendere dalla banda dritta, & pigliandolo così giusto senza storcerlo punto, lo attaccherete al rampino, che sta alla sinistra, nella prima over seconda maglia, come più vi parerà ispediente. Raccordandovi sempre, che ne à poledri, nè à cavalli che non intendono troppo bene il morso, nè à quelli che sono sdegnosi di bocca, e troppo teneri di barba, si deve allacciar stretto il barbazzale, ma che sia piu tosto largo, che altramente, & che il rampino dove si allaccia stia sempre dalla banda sinistra al solito. Certamente s’ingannano molto, e dimostrano ignorantia grande quelli, che lo fan attaccare alla destra, credendosi per questo di levare alcuna credenza al cavallo. Il levar delle credenze si fa ben anco col barbazzale si ma non in questo modo, col rampino trasposto; il quale fa, quanto mai altro non facesse, questo male, che per forza sete costretto ad allacciar il barbazzale con la mano sinistra, over incommodamente con la destra. Ho posto il cavallo in ordine, come si deve, & allacciato il barbazzale, lo cavalcarete al luogo [p. 68r modifica]suo solito, & fatte le solite carezze, & vi aviarete à i vostr’ordini, & lettioni, le quali continuarete tutte per quindici dì ancora, lasciando però solamente il correre da parte. Ma perche il cavalcar in sella è molto più degno, & bello, che non è il cavalcar in bardella, & è di molto più ingegno, & artificio, vi ricordo, che’n sella debbiate stare con più gratia assai & con maggior avertenza, & con più scioltezza di tutto il corpo, che in bardella non havete fatto; guardandovi da ogni affetatione per minima che sia. Il che farete se prima, che partiate dal luogo dove sete montato à cavallo vi accomoderete giusto nel mezzo della sella; & lasciando calare le gambe al suo devere, che non vadino troppo innanzi ne troppo indietro, ne che siano troppo discoste dal ventre del cavallo ne meno accostate à quello, con i piedi nelle staffe al suo devere; voltate le punte di quelli alquanto verso le spalle del cavallo fermandovi in tal modo di più sulle staffe, che non paia però, che ci abbiate fatto le radici. Et non devete cavalcar lungo ne corto, ma con le staffe ad honesta misura, & uguali, ma di questo ne ragionaremo più à lungo un’altra volta. Devete ben far le radici, per così dire, non ne le staffe, ma ne ginocchi, e nelle coscie, li quali deveno sempre essere inchiodati non che ferrati in sella; dal ginocchio in giù la vostra gamba sia scioltissima & lavori come si deve, al bisogno; ritornando però sempre al portamento di prima cioè che stia distesa, non ritirata indietro, ne meno troppo cacciata innanzi, ne troppo discosta ne troppo accostata al ventre del cavallo col piede in staffa non fin’al collo, ne meno con le punte de’ diti, sopr’esse; perche nell’un havrete troppo del sciocco, & trascorato, & nell’altro troppo del giorgio pulito, & affettatissimo. Nel resto della persona dovete essere dritto, libero & sciolto, col collo che mai penda più innanzi che indietro; ne più da una banda, che dall’altra. Vero è, che questo vi si concede vi piegate per vedere come stia giusto il vostro cavallo se sà incavallar le gambe, & anco per alcuni aiuti necessarij, che al suo luoco se diranno; li quali manco mi piace, che si facino in presentia di moltitudine di cavallieri, che non vi siano familiari. Perche potete ben parare, & aggiustare il vostro cavallo in ogni altra guisa, senz’abbassarvi, senza storcervi sopr’esso, e senza far tanti atti di scrima; havendo la misura, & fermezza della mano, e del calcagno. Vi devete servir anco delle mani, e delle braccia con portatura & misura honesta, & bella; tenendo le redine, & il capezzone al suo devere tirate sempre; & massime il braccio destro deve stare un pochetto inarcato, col quale alcuni fanno tanti gesti & segni, che i negromanti ne farebbeno assai meno ne i lor circoli, & lo portano molte volte si soggetto & si affettato, con il resto del corpo, che veramente paion’huomini piu presto di stucco, che assidrati. Voi non siate di quelli, ma in tutte le vostre attioni, & maniere dimostrate scioltezza senza affetatione, misura, & modo con ardire honesto. [p. 68v modifica]Ho trascorso più forse ch’io non devevo su queste minutie; prima perche non cascate in simili errori, & poi per non havervene à ragionar più nell’avenire. Assicurato adunque il cavallo con la sella, & voi accommodato bene à cavallo vi aviarete alle solite lettioni. Nelle quali com’io ho detto, lo esserciterete per quindici altre fiate, senza però correrlo, nelle quali lettioni desidero, che nel finire delle ruote grandi lo aviate al galoppo alquanto più furioso,per potere nel parare meglio raccoglierlo sull’anche, scorrendo. Nelle volte piccole desidero anco nel finire, che li diate più furia, che non havete data fin qua. Et in queste quindici lettioni, non lo dovete correre più che una ò due fiate, in una mattina medesima, & nella solita carrera. Ma se nel ritorno a casa voi trovaste alcun luogo buono, che nel capo havesse qualche poco di pendino, over calata, voi celo potete rimettere di galoppo sforzato, andandolo a parare pian piano nella calata, acciò che venghi fermo di testa à parare sulle anche. Sforzatevi però di riddurre il cavallo sempre à casa con buona lena, & non sudato.