La fisica dei corpuscoli/Capitolo 1/2

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Capitolo 1 - Periodo medio

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[p. 9 modifica]loro varietà, così avviene per gli atomi che possono raggrupparsi in un numero quasi infinito di modi1. Però non tutti gli atomi possono raggrupparsi in tutti i modi, altrimenti si vedrebbero mostri di ogni genere.

Le qualità che noi troviamo nei corpi non sono inerenti all’atomo. L’atomo non è colorato, non ha saporeodore, nè senso, ma può formare cose che hanno colore, sapore, senso e anche vita. Il colore per es. proviene dal vario modo in cui la luce colpisce l’atomo; però ogni atomo può presentarsi in tutti i colori al variare del modo con cui è colpito dalla luce, la possibilità dipende dalla forma dell’atomo per cui alcuni colori riescono possibili, altri no.

Questa è la sostanza della costituzione atomica dai corpi che viene esposta da Lucrezio nei primi due libri del suo poema.

Gli studiosi che seguirono nell’antichità e nel Medio Evo non introdussero niente di nuovo nel lato fisico del problema, ma ne considerarono piuttosto il lato metafisico. I naturalisti che coltivarono l’esperienza si limitarono alle ricerche di alchimia e di iatrochimia.

2. — Periodo medio. — Solo verso la fine del periodo del Rinascimento il problema degli elementi dei corpi tornò ad occupare la mente degli studiosi, Bacone lord Verulamio (1561-1626), Descartes (1596-1650), Gassendi (1592-1655) e Newton (1642-1727) tornarono a parlare dei principi dei corpi. Descartes ammise la divisibilità in infinito della materia e l’esistenza dei corpuscoli primi, negò invece l’esistenza della gravità nei corpuscoli e del vuoto nei corpi.

Gassendi ammise il vuoto nei corpi e l’inerzia. Newton tornò più intieramente alla teoria atomica [p. 10 modifica]degli antichi. Gassendi e Newton concedevano agli atomi alcune forze proprie, ciò che non avevano ammesso gli altri che riconoscevano negli atomi il solo moto locale e le forze che lo provocavano.

Da allora si può asserire che non vi fu più studioso di filosofia naturale che non si occupasse della costituzione dei corpi.

Gli Atomisti si divisero in tre scuole secondo le proprietà che assegnavano ai primi elementi della materia: ecco i punti di separazione:

a) gli atomi sono tutti di una stessa specie a qualunque corpo appartengono, non posseggono forze proprie, si muovono ma solo per effetto di forze esterne;

b) gli atomi variano col variare dei corpi elementari, ma sono dotati di moto e di forze motrici;

c) gli atomi sono di tante specie quanti sono i corpi elementari, ma posseggono oltre le forze motrici anche molte delle proprietà che riscontriamo nei corpi, e in particolare le forze di affinità.

Quest’ultima forma di teoria atomica è quella che fu detta atomismo dinamico, sostenuta da Gassendi e da Newton, e che più si avvicina al concetto che abbiamo anche oggi dell’atomo.

Accanto a queste scuole atomistiche ne sorsero altre che negavano una natura veramente materiale ai princípi elementari dei corpi. Questi elementi dei corpi sarebbero dei punti inestesi, centri di forze senza un vero nucleo materiale. Così gli elementi della materia e quindi dei corpi sarebbero soltanto delle forze concentrate in punti geometrici mobili. Questa scuola ebbe perciò il nome di Dinamismo.

I più noti dinamisti furono Leibnitz (1646-1716) e il Boscowich (1711-1787).

I princípi elementari della materia secondo

  1. O. c., l. 1, v. 830 e segg.