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54      Aggiustare il mondo


Una simile idea di una “machine-readable licence”, ossia di una licenza di utilizzo che sia leggibile anche dalle macchine, fu molto interessante non solo per Aaron, ma per l’intera comunità di sviluppo. Il concreto lavoro di coding che la rese attuabile è considerato l’eredità che Aaron ha lasciato a questo progetto.

Non è, si badi, solamente l’idea di una licenza che si unisca e, per così dire, s’incorpori al codice informatico. Si tratta, di più, di un vero e proprio codice che può essere interpretato dall’intero mondo connesso del web e, soprattutto, dai grandi motori di ricerca, e che avrebbe permesso a tutti i computer di leggere quelle licenze in automatico, aprendo possibilità innovative nella individuazione puntuale e nella aggregazione delle informazioni.

Lawrence Lessig riconobbe in Aaron Swartz un discepolo ideale. Aaron, dal canto suo, vide il professore di diritto come mentore e come persona assolutamente da seguire, e da ascoltare, in tantissime occasioni.

I due progetti che li videro più vicini furono, appunto, l’avvio di Creative Commons e la discussione del caso Eldred davanti alla Corte Suprema degli Stati Uniti d’America, nel giudizio Eldred v. Ashcroft del 2003. Poi, negli anni successivi, si persero un po’ di vista.

Quando incontrò Aaron per la prima volta, Lessig era un docente di materie giuridiche ad Harvard, soprattutto di diritto costituzionale.

Era diventato celebre in tutto il mondo per le sue idee assai innovative sui temi del diritto delle nuove tecnologie e, in particolare, della regolamentazione di Internet e dei necessari limiti della normativa a tutela del copyright. Agli inizi degli anni 2000 era considerato uno dei maggiori studiosi viventi; dopo il periodo ad Harvard, si trasferì a Stanford.

Nel pensiero di Lessig, il codice informatico poteva regolamentare compiutamente l’intera architettura di rete, con un impatto maggiore di quello che poteva avere la legge stessa.

Per lo studioso statunitense, infatti, era il software, più che la legge, a definire i veri parametri della libertà nel ciberspazio, e anche il software può presentarsi come non neutrale nei confronti di alcuni valori da proteggere.

Lo stesso tipo d’approccio si poteva mantenere nei confronti dei tanti problemi che riguardano i diritti nel ciberspazio. Lessig faceva l’esempio, da un lato, dei tentativi volti a rafforzare l’estensione del copyright e dei brevetti da parte di politici e, dall’altro, di informatici che prevedevano, e auspicavano, un uso di Internet attraverso “trusted systems”, ossia architetture che avrebbero garantito il perfetto controllo sull’uso online e sulla distribuzione di materiale protetto da copyright.

Nell’ottobre del 2002, due mesi prima del lancio di CC, Lessig era andato a discutere davanti alla Corte Suprema il già citato caso Eldred.

Era un caso importantissimo sui temi del copyright nell’era digitale e della sua estensione, ormai arbitraria, da parte del governo a seconda delle esigenze dei grandi produttori, soprattutto della Walt Disney.