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profugiorum ab ærumna 421

berti L. B. Profugiorum ab ærumna libri tres; e al verso della prima carta membr. un ritratto a penna dell’Alberti. Contiene:

cc. 1r-75r: adesp. e anepigr. Profug. ab ærumna.

Il cod. apparteneva una volta ad Alessandro Alamanni; il suo nome si legge sulla carta membr. dietro il testo, e il suo stemma figura in fondo alla c. 1r.

Per una descrizione più particolareggiata del cod. e del ritratto vedi C. Grayson, A Portrait of L. B. Alberti, in «Burlington Magazine», voil. XCVI, numero 615, giugno 1954, pp. 177-178.

edizione

L. B. Alberti, Opere volgari, a cura di A. Bonucci, voi. I, pp. 7130 (preceduta a pp. 5-6 dalla lettera di Carlo Alberti al Vettori).

Edizione fondata (dice il Bonucci, pp. 3-4) su R, tenendo presenti anche L1 , L2 , Fb .

B) LA PRESENTE EDIZIONE

Nel cod. Gaddiano (L2) il testo è preceduto dalla seguente lettera di Carlo Alberti, fratello di Battista, indirizzata a Lorenzo Vettori1:

Carolus Albertus s. d. Laurentio Victorio

Tu mi chiedesti molte volte, più tempo fa, questi libri De profugiis ærumnarum, quali a noi erano perduti, per buono rispetto non dirò come. Ma tu conosci la natura di messer Battista mio fratello; e non sa negare a persona cosa la quale gli sia chiesta. Non dirò più. Un certo suo domestico li chiese questi libri subito che furono compiuti, già passati anni circa trenta, ed ebbe la prima copia originale. Poi dede scusa e negolla avere, e noi non sapavamo onde recuperarla. Ora la ritrovamo. Però me ne ralegro teco, e mandotela.

Messere Battista scrisse questa opera con impeto d’animo allora giovenile, commosso da ingiurie di certi perfidi uomini suoi emuli, occulti inimici. Con-

  1. Lo stesso Vettori, cioè, a cui venne mandata la Villa (v. vol. I, p. 457, sul cod. Pal. 267 di Parma trascritto da Carlo Alberti).