Pagina:Alcuni scritti del dottor Carlo Cattaneo vol. II, 1846.djvu/171

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bene e del male. Quindi ogni discendenza ha le sue virtù e i suoi vizi, li esagerati suoi rigori, e le inemendàbili sue turpitùdini. In alcune tribù militari è approvata la pluralità delle mogli: in quella dei Nairi una donna è sposa a tutti i fratelli; in quella dei Tulti appartiene a tutto il parentado. In generale la legge bramìnica tiene la donna in perpetua minorità. Il padre è il suo signore nell’infanzia, il marito nella gioventù, il figlio nella vecchiezza: ella non può lèggere i libri sacri; non ha parte nella paterna eredità; non può sedere a mensa col marito; è soggetta al divorzio, soggetta alla poligamìa: e nelle tribù militari talvolta moriva abbruciata sul rogo del marito. — Alcuni, per avvicinare alla nostra comprensione questa strana perpetuità delle caste, le volle assimigliare a quella legale disparità, in cui vìvono tuttora fra noi li israeliti e i cristiani. Ma non è così; dacchè alcune legislazioni concèdono fra questi il diritto delle nozze, e quasi tutte làsciano communi li altri godimenti civili; e infine l’israelita può da un istante all’altro farsi cristiano, aspirar, se vuole, al sacerdozio. Ma il sudra venuto dai piedi di Brama, non può disciògliere tutta la catena del creato per uscir dal suo capo; nè il più nòbile bramino può trasformarsi in un legìtimo sudra; il loro destino è irrevocabilmente fisso dal principio dei sècoli nel seno onnìparo dell’ente; e la prole promiscua non sarà tollerata mai nè fra i bramini, nè fra i sudri; ma nuda d’ogni bene e d’ogni onore crescerà confusa colle impure genìe da cui si tràggono i sepoltori e i carnèfici, raccogliendo il lùrido suo pasto nel fango delle vie.

Il corso del tempo rese sempre più saldo l’edificio delle caste, sempre più fra loro allontanàndole ad ogni nuova generazione, e dileguando ogni memoria di primitiva convivenza. E quando si fùrono intimamente imbevute del principio della separazione, inclinàrono per natura a suddivìdersi in sottocaste, assegnando loro diseguali gradi di dignità e d’orgoglio. Anche le famiglie miste, che rimanendo fuori dell’òrdine consacrato avrèbbero potuto rièmpiere alquanto li intervalli e scemare le distanze, rientrarono a poco a poco nel generale ordinamento, appropriandosi come nuove caste le novelle funzioni che