Pagina:Annalena Bilsini, di Grazia Deledda, Milano, 1927.djvu/129

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nel paese che ancora non conoscevano, fece esultare i due piccoli Bilsini come si trattasse di recarsi ad una festa.

Aria di festa entrò in casa col loro ritorno: essi cinguettavano come passeri raccontandosi a vicenda le loro impressioni, e quando la nonna, pronta a svestirli perchè non si macchiassero i vestitini buoni, domandò che cosa il signor Prevosto aveva detto, risposero ad una voce!

— Mah, tante belle robe.

Anche Gina si toglieva lentamente d’intorno alla testa la sciarpa di seta e torceva le labbra come se l’operazione le facesse male: una tristezza ardente le splendeva negli occhi. Senza voltarsi verso Annalena disse, quasi sottovoce:

— Egli ha parlato della passione di Cristo e della sua morte per noi.

E come Bardo, non riferì altro delle parole di lui.


Il sabato santo, mentre con l’anilina e l’acqua delle erbe bollite, le donne tingevano le uova pasquali, e così liete dei colori della primavera le passavano a Bal-