Pagina:Annalena Bilsini, di Grazia Deledda, Milano, 1927.djvu/189

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sieri e non m’illudo sull’avvenire. Pietro mi renderà forse infelice.

— Fantasie, fantasie, — disse Annalena, ma anche la sua voce era turbata.

Isabella le piegò la testa sulla spalla, e parve volesse piangere; poi si sollevò, tutta vibrante e di nuovo ridente.

— Datemi un grembiale; o prendo quello di Gina. Vado a vendemmiare anch’io.

E corse via di volo, cantando.


Pietro arrivò due giorni dopo. Vestiva ancora da soldato, ma la sua divisa era logora e sporca come se egli tornasse dalla guerra; ed anche il suo viso pareva quello di un ascaro.

Le sue prime parole ai fratelli furono:

— Voglio farmi un bagno in Po, e lasciare questi panni a riva come quelli di un annegato. Sono stufo di questa vitaccia e voglio proprio cominciarne un’altra. Allegria, su!

Furono sparate le ultime bottiglie che i Bilsini conservavano per l’occasione, ed egli dormì tutta la notte e buona parte del giorno dopo. Perchè non lo venissero a di-