Pagina:Annalena Bilsini, di Grazia Deledda, Milano, 1927.djvu/210

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— E perchè no? Dammi una sigaretta. Smortin. Tutto si può, quando si vuole.

Questo era Pietro, che parlava. Bardo trasse le sigarette ed i fiammiferi, ed entrambi i due fratelli si misero a fumare.

Baldo ne sentiva voglia anche lui, ma aveva promesso al parroco di non farlo, e non lo fece: inoltre gli pareva di vedere il giovane, vittima della rissa, steso a terra, bianco ed insanguinato, e provava un dolore femmineo.

La stessa luna si copriva di un velo, non per il fumo delle sigarette, ma perchè un uomo era stato percosso a morte senza ragione. Per confortarsi disse sottovoce:

— Da noi non succedono più, queste cose. Da quando c’è lui, tutti si vive in pace.

— Che hai, Pretin? Vaneggi?

Era ancora Pietro che parlava. Parlava in modo insolito, quella sera, a scatti, preoccupato da un pensiero che avrebbe voluto confidare a qualcuno e non sapeva a chi.

Tutte le storie dei suoi ultimi mesi di vita militare le aveva raccontate; adesso era anche un po’ stanco di parlare, ed il vino bevuto in abbondanza, e la sigaretta, e la dolcezza della sera, gli davano un senso di stordimento.

Bardo invece aveva un’insolita voglia di chiacchierare, di espandere in qualche mo-