Pagina:Annalena Bilsini, di Grazia Deledda, Milano, 1927.djvu/217

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tanto meglio per tutti. Lo stesso posto è buono, se la capoccia, come dicono a Roma, le gira come alla genitrice.

Giù nell’ombra, Baldo sospirò ringhiando. Pietro lo sentì, e per dispetto alzò la voce.

— E da domani mi metto all’opera. E se c’è qualcuno che ha da protestare, protesti.

Io, le cose le faccio senza maschera. Voglio guadagnarmi pure io il mio posto nel mondo, e me lo guadagnerò. E se qualcuno vuol fare la spia a nostra madre, lo faccia pure. Io lo ringrazio e lo riverisco.

Allora Bardo, anche lui turbato, domandò timidamente:

— E Isabella?

Pietro rispose sottovoce; tanto che Baldo non afferrò le parole di lui: ma doveva averne detto una più grossa delle altre perchè una risata di Bardo riempì di gioia e di scherno lo spazio attorno.


Quella risata fu per Baldo come il guizzare vermiglio della folgore che spalanca la tempesta. Gli parve che tutto il sangue gli balzasse alla testa per non ridiscenderne più: e si sentì capace di un delitto,