Pagina:Annalena Bilsini, di Grazia Deledda, Milano, 1927.djvu/216

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— Allora oggi ho pensato una cosa, che se mi riesce mette a posto tutte le nostre faccende. Oh, be’, te la dico subito, poichè vedo che crepi di curiosità. Ho dunque pensato di fare la corte appunto alla figlia del nostro padrone. Voglio sposarla.

Bardo si sollevò di scatto, tendendo le braccia in avanti come dovesse cadere svenuto; Pietro lo afferrò per la giacchetta.

— Oh, Smortin, non farti venir fastidio, adesso. Non ho poi detto che voglio sposare la principessa del Belgio.

— Forse sarebbe più facile.

— Oh, oh, Smortin, mi prendi pure in giro? E potresti, per favore, spiegarmi il tuo sogghigno?

Bardo tornò a sedersi, e parlò con serietà.

— Ma non sai che la ragazza vuol farsi monaca? E non sai che, se invecchia, diventa come la madre? Il solo fatto che vuol monacarsi dimostra che già è toccata al cervello. Infine, poi, è così brutta!

— Tutti questi sono fatti che non ti riguardano, — disse Pietro, seccato. — Sono cose alle quali penserò io. Vuol farsi monaca? Ed io la metto su nella torre, con un inginocchiatoio ed una pila d’acqua santa, dalla quale, se vuole, può anche bere: e