Pagina:Annalena Bilsini, di Grazia Deledda, Milano, 1927.djvu/242

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glia. Poi tutti andarono nei campi, a ricercare la ragazza: furono sguinzagliati i cani, si esplorarono i fossi e le siepi. Nulla. Il disgraziato avvertì i carabinieri, fece ricerche nel fiume. Nulla, nulla. E da tre notti e tre giorni prosegue questo martirio; e proseguirà ancora se a qualcuno, che forse sa dov’è la ragazza, non si sveglia la coscienza ed il timore di Dio.

Il vecchio capì immediatamente, più che dalle parole, dall’accento tragico e accorato di lei, che questo «qualcuno» era in famiglia. Come colpito alle spalle da una mano che l’avvertiva e gli faceva del male, abbassò la testa e domandò!

Chi è?

— Ascoltate, zio. Io ho detto forse, perchè quando si tratta di coscienza bisogna prima di tutto badare alla propria. Dunque, andiamo adagio. Domenica sera Baldo, mentre noi si stava in cucina, chiacchierava con Bardo e Pietro, nell’aia. D’un tratto, poichè Pietro si lamentava di dover riprendere a lavorare come un forzato, avendolo Baldo ripreso, cominciò a parlar male ed a bestemmiare; tanto che il piccolo si allontanò; ma dal posto dove si mise, continuò a sentir Pietro sacramentare e dire che non voleva più sposare Isabella, per-