Pagina:Annalena Bilsini, di Grazia Deledda, Milano, 1927.djvu/269

Da Wikisource.

— 259 —


L’uomo era intelligente e capì. Disse, umile e fiero assieme:

— Lei sa chi sono?

Infatti il prete, alla cui parrocchia il Giannini non apparteneva, lo conosceva solo di vista e attraverso i riferimenti di Baldo: lo guardò dunque con occhi subito mutati e rispose incerto:

— Vi conosco poco; ma so che ad un padre attento e amoroso non succedono di queste disgrazie.

— Lei ha ragione. Sono come uno di quei minatori che cercando l’oro vivono nel buio. Ma ci sarà bene qualcuno che, oltre Dio, m’illuminerà.

Allora il viso del prevosto ricordò la descrizione che Baldo ne faceva:

— È come una fiamma che rischiara.

Tutto ardeva e scintillava, in quel viso, come se le vene, sotto il bianco velo della pelle, fossero d’oro fuso, e le pupille più fulgide del diamante.

Annalena capì che il restante colloquio fra i due poteva assurgere ad una forma di confessione; e piano, ritraendosi senza farlo notare, se ne andò.

Ai giovani, che nell’ingresso aspettavano curiosi, disse solo che la ragazza era in un convento; poi salì dal vecchio e diede an-