Pagina:Annalena Bilsini, di Grazia Deledda, Milano, 1927.djvu/284

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segnò nel sole davanti al portone, ed egli parve scendere come un ricco signore dall’automobile ferma lì accanto.


Benvenuto sia un’ultima volta Pinon, che come gli animali intelligenti sente anche a distanza di chilometri l’odore delle cose buone e delle cattive: questa volta tutti, in casa Bilsini, possono guardarlo negli occhi senza paura ch’egli intraveda qualche cosa di oscuro nella loro coscienza, se non le ombre naturali dell’istinto che il Signore ha dato all’uomo solo per poterle vincere.

Si discuteva appunto su questo, fra il parroco magro e il veterinario, a tavola, dopo i primi allegri discorsi ed i complimenti alle donne per i deliziosi abbondanti cibi che venivano serviti inappuntabilmente.

Il parroco magro, che mangiava e beveva quanto il parroco grasso, ripeteva la nota formula del libero arbitrio, mentre il veterinario sosteneva il contrario.

— Ma mi faccia il piacere, la vada a raccontare ai cannibali, la cristianissima teo-