Pagina:Annalena Bilsini, di Grazia Deledda, Milano, 1927.djvu/290

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teva da parte fior di quattrini. Tanto è vero che, mezzadri e fittabili, di prima della guerra, sono diventati proprietari essi delle terre.

Il veterinario smetteva ogni tanto di sorbire il dolce per ascoltare atterrito le parole del dottore; e quando si trattò di rispondere parve non trovare il modo di esprimersi.

— Ma.... ma.... mi faccia il piacere: lei parla per scherzo, o sul serio? No, no, per carità, non riprenda a parlare. Lei dunque dice che il contadino stava meglio quando stava peggio? Quando era servo?

— Dico proprio questo. Era più libero e senza pensieri. Anche materialmente stava meglio, perchè non badava a quello che mangiava alle spalle del padrone. Infine, per esprimermi bene, dirò che stava meglio come lo stavo io quando, prima di essere dottore, ero studente.

— Questa è poesia. La realtà è altra: è quella che si tiene nel pugno. E vada un po’ a domandare ad un contadino se veramente stava meglio quando serviva il padrone, o adesso che il padrone è lui. Lo domandi un po’ a questi bravi ragazzi intorno.

— Noi non siamo ancora padroni di questo fondo, — rispose pronto Osca, ma i suoi