Pagina:Annalena Bilsini, di Grazia Deledda, Milano, 1927.djvu/62

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più schifose ingiurie; poi lo percuoteva con un suo frustino, aiutandolo però a procedere nella sua opera.

— Bisogna alzarsi più presto. Ha ragione la mamma. Eccola.

La madre veniva a vedere i figli al lavoro; e invero quello che più le premeva era lui, lo scavatore della terra, che, piccolo e solo in mezzo a quel rivolgimento dell’immenso campo, fra le erbe travolte ed i cespugli abbattuti, pareva un guerriero che distruggesse tutto un vecchio mondo per riedificarlo.

Più lieve ed allegra era la fatica degli altri. I due fratelli minori, sopraggiunti con delle ceste grandi come culle, aizzati anch’essi da Giovanni, vendemmiavano.

La prima raccolta fu per loro: e Bardo anzi si divertiva a mangiare l’uva dalla pianta, allungando il collo e mordendo i grappoli come faceva la cavalla coi pampini. Sopraggiunsero presto anche i bambini col cane. Il vecchio guardava, tendendosi anche lui a fare qualche cosa con la mano viva dal cui polso pendeva il bastone