Pagina:Annalena Bilsini, di Grazia Deledda, Milano, 1927.djvu/92

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tabernacoli campestri: ma se tutto questo metteva soggezione, in compenso sullo scalino sotto la finestra, due solide alte e piene ruote nere, che facevano pensare a qualche veicolo dei beati tempi di Bengodi, spandevano un buon odore famigliare: erano due preziosissime forme di cacio parmigiano.

Del resto Pietro dichiarò che avrebbe volentieri dormito anche nella cucina calda e ancor più odorosa di cose buone: ma la cucina quella notte doveva rimanere deserta, con la tavola apparecchiata e provvista di vivande, per i poveri morti.

Essi, non entrano volentieri dove ci sono i vivi, anche per non spaventarli: la madre, quindi, raccomandò a Pietro di non socchiudere neppure l’uscio della saletta, che dava sull'ingresso, per non disturbare gli ospiti sacri.

Lei stessa preparò il lettuccio, distendendo un materasso sul canapè, e buone coperte di lana sulle lenzuola riscaldate: e avrebbe desiderato portarselo nel suo letto come da bambino, il suo Pietro che adesso era un soldataccio alto e grosso come quelli di bronzo dei monumenti ai caduti di guerra; o almeno restar sola con lui e parlare di tante cose; ma gli altri fratelli entravano