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CAR — 167 — CAR

ad abbassare ogni vela di straglio: ala, tiratore (Zan. Voc. Met.).

Carricamentu. s. m. Caricamento.

Carricari. v. a. Por carico addosso: caricare. || Imporre molti obblighi da potersi difficilmente compiere. || – la scupetta, la pistola, mettervi la munizione, per essere pronta a sparare: caricar lo schioppo, la pistola. || – ad unu, met. ingiuriarlo, percuoterlo, caricar uno di... || – nta lu discursu, accrescere una cosa in parlando più che non sia: caricare nel discorso. || – li casci, in gergo, ingoiare molto e strabere: gozzovigliare. || ass. Sopraccaricare di dazî: sopraggravare. || – un ritrattu, dicon i pittori dello accrescer in esso i difetti e i pregi del ritrattato: caricar un ritratto. || – di culuri, metter molto colore, o forte: caricare di colore. || – lu roggiu, dargli corda: caricar l’oriuolo. || Detto degli alberi: portar molto frutto. || – la manu, aggravar oltre il convenevole: caricar la mano. || – di beni, d’onuri, di figghi: sopraccaricarlo. || T. mar. Portare, disporre nella nave le mercanzie: caricare. || T. cacc. Si dice degli uccelli che si buttano nelle reti: insaccare. || fari a carrica e scarrica, quando uno accusato dà la colpa all’altro, e questi ad altri ecc.: far a scolparsi. P. pres. carricanti: caricante. P. pass. carricatu: caricato.

Carricatamenti. avv. Con caricatura: caricatamente.

Carricateddu. add. dim. di carricatu. E sta pel semplice carricatu.

Carricatu. s. m. Tutta la quantità di roba che si carica sia in nave che in altro: carico. || trasiri ntra lu carricatu, modo prov. entrar in certe materie che è bene tacere: entrar nel gineprajo.

Carricatu. add. Caricato. || Oppresso: aggravato. || Vecchio, infermo: acciaccato. || Ubbriaco. || Affetto ne’ modi, nello stile: caricato. || Detto di albero, pieno di frutta: caricato (Tigri, Canti pop. Tosc.).

Carricatura. s. f. Ingiuria, sopruso: soperchieria. || – di vinu, ubbriachezza: avvinazzamento.

Carricaturi. verb. m. Luogo acconcio, alla riva del mare per caricar il bastimento: caricatore.

Carricci-ccà. V. carracci-ccà.

Carriceddu. s. m. dim. di carru: carricello.

Carrichedda. s. f. dim. di carrica.

Carricheddu e Carrichettu. add. dim. di carricu: carichetto.

Carricu. s. m. Peso che si pone addosso, o su quel che si carica: carico. || met. Cura, pensiero: carico. || Quanto può portar una bestia da soma, una nave ecc.: carico. || un carricu di lignati, una buona quantità: un carico di legnate. || – mortu, in marineria, quello che eccede la portata del legno: carico morto. || – di cuscenza, obbligo di coscienza, peso: carico di coscienza. || Imposta, gravezza: carico. || darisi carricu, imporsi obbligo: darsi carico. || farisi carricu, considerare, compatire: farsi carico. || a carricu di..., modo avv. a danno di...: a carico di...

Càrricu. add. Caricato: carico. || Detto di colore forte: carico. || Di chi ha bevuto di soperchio: cotto, carico. || Di albero pieno di frutta: carico (Tigri, Canti pop. Tosc.). || – di figghi, che ne ha molti: carico di figli.

Carrina. V. carlina.

Carrinata. s. f. Spesa del valore d’un carlino.

Carrineddu. s. m. dim. di carrinu, per lo più quello d’argento. || Prov. a dinareddu a dinareddu si fa lu carrineddu, col poco si fa il molto: a quattrino a quattrino si fa il fiorino. || Misura di nastri della larghezza del dito mignolo. || Una pagnotta così chiamata perchè costava tanto.

Carrinu. s. m. Moneta abolita del valore di Lire 0,21: carlino.

Carriola. V. curriola .

Carriolu . V. carruzzedda.

Carrittarìa. s. f. Quella stanza dove si ripone cocchio o carrozza: rimessa.

Carrittata. s. f. Quanto può portar in una volta una carretta: carrettata.

Carrittazzu. s. m. pegg. di carrettu.

Carrittedda. V. carritteddu. || – a una rota: V. sotto.

Carritteddu. s. m. dim. di carrettu: carrettino. || – a ’na rota, arnese dei manovali o agricoltori, a una ruota, per trasportare a mano, terra o altro: carriuola.

Carritteri. s. m. Chi guida la carretta o il carro: carrettiere. || Fabbricante di carrette e carri: carradore (An. Cat.).

Carrittiata. s. f. Viaggio o gita di diporto in carretta.

Carrittigghiu. s. m. Spezie di fuoco artificiale, composto di un bubbolo fortificato con ispago impeciato e carico di polvere: razzo matto.

Carrittuni. s. m. accr. di carrettu: carrettone. || – d’ammansari, carretta grande per domare le bestie da traino: carrettone.

Carròcciu. V. carruzzedda: carroccio.

Carrozza. s. f. Carro noto a quattro ruote: carrozza. || Prov. ’n paradisu nun si cci va ’n carrozza, le cose difficili non s’ottengono stando in panciolle: in paradiso non ci s’entra in lettiga. || jirisinni ’n carrozza, riuscir agevole una fatica. || Per carruzzuni V.

Carru. s. m. Arnese con due o quattro ruote, tirato da’ buoi per uso di trasportar pesi grossi: carro. || T. tip. Quella parte del torchio su cui si pone la forma, e che pel mezzo del manubrio si fa correr innanzi e indietro sotto lo strettoio: carro. || Prov. mettiri lu carru avanti li voi, chi presenta le cose dal solo lato difficile, o chi pone prima quello che dev’andar dopo: metter il carro innanzi ai buoi. || Per antonomasia, il carro trionfale che si costruiva per le feste di S. Rosalia in Palermo. || T. carr. Il complesso de’ pezzi di legname su cui si stabilisce la cassa della carrozza. || Prov. si hai lu carru cu li voi, po’ fari prestu li fatti toi: chi ha carro e buoi fa bene i fatti suoi; e si dice pure per raccomandare di sollecitare il lavoro a certe stagioni: chi ara il campo innanzi la vernata, avanza di ricolta la brigata.

Carrua sarvaggia o Carrua asinedda. V. carrubbastru.

Carruaiu di bestii. V. mandra. || Bagaglio che porta dietro l’esercito in sui carri: carriaggio.

Carrubba. s. f. T. bot. Arbore di frutto noto: carrubo. || Il frutto di esso: carruba. || Met. e nel pl. busse, pacche. || Prov. vinni lu cinisaru