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CUR — 282 — CUR


Curpazzu. V. curpacciu.

Curpettu. s. m. Piccolo farsetto che si porta sotto le vesti, e sulla camicia: corpetto.

Curpèvuli. add. e s. Che è in colpa, reo: colpevole. Sup. curpevulissimu: colpevolissimo.

Curpiari. v. a. Menar colpi di arma tagliente: colpare, colpeggiare, trafiggere.

Curpiatizzu. add. freq. di curpiatu: mezzo trafitto.

Curpiatu. add. Pieno di ferite, foracchiato: colpeggiato, trafitto, sbudellato. || Detto di cosa: sforacchiata.

Curpicciolu. s. m. Corpo piccolo e debole: corpicciuolo.

Curpiceddu. s. m. dim. di corpu: corpicino, corpicello. || Per cileccu V. || dim. di colpo: lieve colpo.

Curpiri. v. a. Dar colpi, percuotere, ferire: colpire. || Riuscir felicemente qualche suo fatto: colpire. || Indovinare: darvi dentro, dar nel segno. || Toccare, pesare sopra alcuno: gravare. || Per commuovere, far effetto. P. pass. curpitu: colpito. || Dato nel segno. || Gravato. || Commosso, maravigliato.

Curpiteddu. dim. del part. curpitu.

Curpitteddu, Curpittinu. s. m. dim. di curpettu: corpettino.

Curpuni. s. m. accr. di colpo: gran colpo.

Curpurali. V. corporali.

Curpuratu. V. curpacciutu.

Curputeddu. add. dim. di curputu: alquanto corputo.

Curputu. add. Corpacciuto, panciuto: corputo. || Grasso, denso, pieno: corputo.

Curpuzzu. s. m. dim. di corpu: corpuzzo.

Currarìa. V. posta, ufficio delle lettere. || Il servigio di un messo spedito a recare lettere. || jiri a la curraria, fig. V. currìrisi.

Currèggiri. v. a. Ridurre a ben fare: correggere. || Ammonire, gastigare: correggere. || met. Mitigare, toglier la malignità: correggere. || Togliere gli errori, sbagli: correggere. || Governare: correggere. || currèggirisi o curriggirisi, rifl. riconoscere e lasciar il fallo: correggersi. P. pass. curriggiutu e currettu: corretto.

Curreliggionàriu. V. correliggionàriu.

Currennu. Gerundio di curriri, posto avv. velocemente, prestamente: tosto, immantinente, corsivamente. || currennu currennu: presto presto, a gambe, spacciatamente, di rincorsa.

Currenti. s. f. L’acqua che si muove secondo una direzione, sia di fiume che di mare, movimento progressivo del mare: corrente. || met. Andazzo, opinione generale: corrente. Onde; jiri cu la currenti, fare secondo l’opinione dei più: andar colla corrente. || Prov. nun si po’ jiri contra la currenti, lo capiscan i retrogradi, che ci fan cattiva figura a voler arrestar il progresso, pigmei! || Travicello quadrangolare lungo, sottile, servibile a’ palchi, alle coperture di edifizi ecc.: corrente. || T. fabb. Filari degli embrici sui tetti. || Ornamenti dorici detti triglifi: correnti.

Currenti. add. Da cùrriri, che corre: corrente. || Comune, vulgato: corrente. || Presto, spedito: corrente. || jornu, misi, annu currenti, quello in cui si è: corrente. || lingua currenti, quella che si parla comunemente: lingua corrente. || cuntu currenti v. cuntu. || munita currenti, quella in uso: moneta corrente. || debbitu o creditu currenti, non annuale: temporaneo. || acqua currenti, di fiume: fonte perenne. || omu currenti, chi s’ammoda al comune: uomo corrente. || malatii currenti, quelle quasi epidemiche. || cosi currenti, detto di mercanzie o altro di poco conto: ordinarie, comuni. || currenti calamu, voce latina, ratto, sollecito: a penna corrente, diviato. || prezzu currenti, al quale comunemente si commercia: prezzo corrente.

Currentimenti. avv. A corsa, spacciatamente: correntemente.

Currentissimamenti. avv. sup. Correntissimamente.

Currera. s. f. La carrozza che porta il corriere: corriera. || varca currera, che porta gli ordini, i dispacci del continente alle isole e viceversa.

Curreri. s. m. Colui che porta le lettere, correndo per posta: corriere. || Messo, mandato: corriere. || Prov. vuliri ’nsignari la strada a lu curreri, voler insegnare o far sapere una cosa a chi la sa meglio: insegnar i pesci a nuotare. || pari lu curreri, dello arrivar uno in un luogo determinato, e subito partirsene: far come le rondini; toccar bomba. || V. in sgarrari un prov.

Currettamenti. V. correttamenti.

Currettu. add. Da currèggiri: corretto. || leggiri o scriviri currettu, senza commettere sbagli. E dagli artisti, si dice del disegno senza errore, e di colui che disegna così: corretto. Sup. currittissimu: correttissimo.

Currezioni. V. correzioni.

Currìa. s. f. Cintura di cuojo: correggia. || – di li scarpi: correggiuola, cinturino. || – di la sànnula, la parte di sopra della pianella: guiggia. || – di li causi. T. sart. Que’ pezzi di robba che si cuciono alla serra de’ calzoni dietro, a uno de’ quali s’attacca la fibbia per affibbiarli mediante l’altra: coda, e dov’è la fibbia: codino. || currii di la pastura: cuojo delle pastoje. (An. Cat.). || currìa del berretto, quella strisciolina doppia che si allunga fino a portarla sotto il mento: soggolo. || Pezzetti di roba che affibbiansi al ginocchio ne’ calzoni corti: cinturini. || T. parr. Pelle su cui si affila il rasojo: striscia. || Striscia di cuojo unita alle estremità, adattata alla cola del frullone dell’arrotino: corda perpetua (Sp. correa).

Curriari. v. intr. Correr qua è là interrottamente: scorrazzare.

Curriata, Curriatina. s. f. L’azione dello scorrazzare: scorrazzamento, scorrazzata (V. participiu).

Currìculu. s. m. Cocchio piccolo a due ruote capace di due persone, a un cavallo: baroccio.

Curri-curri. s. m. Abbaruffìo di gente che corre scappando: corri-corri. || fari ’na cosa a curri curri, per le cose in fretta: acciabattare. || essicci lu curri-curri, esservi scompiglio: esservi bolli-bolli.

Curridari. V. corredari.

Curridaturi di peddi. s. m. Colui che concia e vende il cuojo: cuojajo.

Curriedda. s. f. dim. di currìa: coreggiuola. || Piccolo soggolo.