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Curriggimentu. s. m. L’atto del correggere: correggimento.

Curriggituri –trici. V. corretturi –trici.

Currimentu. s. m. L’atto o il moto del correre: corrimento. || Corso del tempo, del vento o altro cui si possa appropriare l’atto o l’effetto del correre: corrimento.

Currintuneddu. s. m. dim. di currintuni.

Currintuni. s. m. T. zool. Uccello noto, scuro, di becco lungo giallastro; con macchiette sul petto; striscia nera sotto l’occhio, piedi giallicci: calandro.

Curriola. V. vrachi di cucca. || curriola o sanguinaria V. centunodia. || Letto che invece di piedi ha quattro girelle, e tiensi sotto i letti: carriuola.

Curriottu. s. m. Piccolo vaso di legno a doghe, cerchiato, di forma rotonda, alquanto lungo, per tenervi salumi: bariglione.

Curriquàgghia. s. m. Fanticello de’ cacciatori che gli ajuta a cacciar le quaglie. || fig. Persona ligia altrui, che precede o segue lo stesso: serviziario.

Cùrriri. v. intr. ass. Andare con velocità: correre. || Aver la sua direzione, il suo corso: correre. || Detto di tempo, passare: correre. || Delle cose che sono in voga, mode ecc.: correre. || – vuci, esser voce, bucinarsi: correr voce. || Detto di moneta; essere o non essere ricevuta comunemente: correre. || – l’interessi, doversi pagare dal debitore: correre gl’interessi. || – la paga, essere dovuta, o darsi tuttavia: correre la paga. || – li posti, andar per via di posta, o mutando cavalli di posta in posta: correre le poste. || a. Detto di cavallo che si porta a far le corse insieme agli altri: correr un cavallo. || intr. Andar alla china, dicesi de’ fiumi o altro fluido come sangue, vino ecc.: correre. || – pri lu mari, navigare: correr il mare o per lo mare. || – tempu, trovarsi in mare con burrasca: correr fortuna. Si dice anche fig. dell’incontrar traversie qualunque. || currìricci, assol. soffrir avversità: fortunare. || – lu pàliu, correr pel pallio: correr il palio. || quannu curri, curri, prov. per dinotare la continuità delle avversità. || cùrriri, si dice de’ vasi che non possono contener il liquido, ma questi se n’escono per le rotture o fessure di essi: colare, gocciolare, gemere. || – l’occhi, lagrimare. || – lu nasu, far moccio dal naso: gocciolar il naso, smoccicare. || – pri persu: lasciarsi andare all’impazzata. E di chi essendo disperato o in pericolo si rimetta alla fortuna: navigare per perduto. || – pri s. Petru e s. Paulu, modo prov. per esprimer lo stato di chi è vicin a morte: essere con la morte in bocca. || vuliri fari curriri a cu’ nun sapi caminari, voler assai da chi può nulla. || – la sorti di ’n’autru, aver la medesima sorte: correr la medesima sorte. || – sulu, non aver competitori. Onde; cu’ curri sulu sempri vinci: senza gareggiare il palio è certo. || lu cavaddu cci curri, cioè ha fortuna: ha vento in poppa. || – la badda pri unu, aver buone circostanze, o potenti favoreggiatori per ottener sua brama. || – a vili stisi, di molto e favorevolmente: correr a vele spiegate. || curriri, per operar con furia: correre (Castrogiovanni). || a gran cursa, o di leva, distesamente: correr a gran corso (Di Giovanni)|| currennu, sta per presto, di corsa: di rincorsa V. currennu currennu. || a curri ca chiovi, presto, subito. || curriri cu furtuna, aver fortuna: balzar la palla nel suo tetto. || curriri cu la sorti, correre qualche pericolo: esser nelle borse. || curriri cu baddi e vissichi, far di tutto per far presto: andar a vele e remi. || lassalla curriri, detto sconfortevole per rassegnarsi a contrarietà. E anche, operare corrivamente: correrla. || curriri comu lu ventu o un diavulu o un fuddettu: correre come la novella, come il vento. || jirisinni a vidiri curriri, fig.: andar in malora. || curriri a la para: correrla del pari. || stidda chi curri, dicesi da chi è in travaglio: aver mala stella. || curriri a cannaggiu, a fontana, a grosso cannello: a sgorgo. P. pres. currenti: corrente. P. pass. currutu: corso.

Currìrisi. v. intr. pass. Sdegnarsi, soffrir contro stomaco ogni piccola puntura, e mostrarlo nel volto: corrucciarsi, imbronciarsi.

Currispùnniri e derivati. V. corrispùnniri.

Curritòriu. V. currituri.

Curritturi. V. corretturi.

Curritura. s. f. Legni traversali incastrati ne’ panconi del telajo: traverse.

Curritureddu. s. m. dim. di currituri: corridoretto. || Stanghettina.

Currituri. verb. m. Che corre: corridore. || Persona veloce al corso, animale che corre al palio: corridojo. || sost. Andito nelle fabbriche per andare da una parte all’altra: corridojo. || Spazio vuoto, lungo il quale dall’una e dall’altra parte sono le celle de’ frati: corridojo, corsìa. || T. mar. Lo spazio che resta sotto la coperta nei bastimenti a due ponti o generalmente lo spazio tra un ponte inferiore ed il superiore in cui soglionvisi chiudere i castrati che s’imbarcano: corridojo. E un passaggio angusto tra gli scompartimenti inferiori di una nave come quello del magazzino della polvere ecc.: corridojo. || Pezzo di travicello che serve ad afforzar l’imposta: stanga. || Ferretto lungo nella toppa, che muovesi per via della chiave: stanghetta. || Per embrice. || T. mugn. Le macine di sopra, cioè quella che gira sul fondo, che è quella di sotto: coperchio. || T. mar. Quella corda che passa per le bigotte delle sartie, per arridarle: colatojo (Zan. Voc. Met.).

Currituruni. s. m. accr. di currituri.

Curriula. V. cadduni.

Curriuledda. s. f. dim. di curriola.

Curriuneddi. s. m. pl. T. val. Cigna di cuojo con fibbia che serve a tener ferme sopra la groppa del cavallo le stanghe del baroccio: portastanghe.

Curriuni. s. m. accr. di currìa: coreggione. || Ognuna di quelle due cigne di cuojo che sostengon il carro delle carrozze: cignone.

Curriusu. add. Dicesi di coreggia, bacchetta e simili: pieghevole, flessibile.

Currivamentu. s. m. Il corrucciarsi: corrucciamento. || Dispetto.

Currivari. v. intr. Suscitar cruccio, sdegno, dispetto: indispettire, adontare. || intr. pass. Indispettirsi, corrucciarsi. P. pass. currivatu: corrucciato, indispettito.

Currivateddu. dim. di currivatu.