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Discumpagnari. V. scumpagnari.

Discumpòniri. V. scumponiri e derivati.

Discunchiùdiri. V. scunchiudiri.

Discunsigghiari. V. scunsigghiari.

Discuntenti. V. scuntenti.

Discuntinuari. v. a. Non continuare: discontinuare. P. pass. discuntinuatu: discontinuato.

Discuntinuazioni. s. f. Il discontinuare: discontinuazione.

Discuntìnuu e Discontìnuu. add. Non continuo: discontinuo.

Discunviniri, Discunvinevuli e tutti i derivati. V. scunviniri co’ suoi derivati.

Discupriri e derivati. V. scupriri.

Discurdamentu. s. m. Il discordare: discordamento.

Discurdantimenti. add. In modo discordante: discordantemente.

Discurdanza. s. f. Il discordare: discordanza. || T. gr. Non concordanza: discordanza. || T. pitt. Mancanza di accordio ne’ colori: discordanza.

Discurdari. v. intr. Il dissonare delle voci e degli strumenti: discordare. || met. Non esser di concorde parere, opinione: discordare. P. pres. discurdanti: discordante. P. pass. discurdatu: discordato.

Discurdaturi. verb. m. Chi o che discorda: discordatore.

Discurpari. V. disculpari.

Discùrriri. v. a. e intr. Favellare, scorrere quasi sopra l’oggetto di cui si parla: discorrere. || Discutere, esaminare col discorso: discorrere. || Esser di mente sana nel ragionare: discorrere. || Recitare, leggere un discorso, un’orazione, nell’accademia o altro luogo. || nun vuliri discurriri, non lasciarsi persuadere dalle buone ragioni: incaponirsi. || discurriri a pedi di vancu, o discurriri cu li pedi, fuor del senso comune: ragionare, discorrer colla spina (Nerucci). || nn’avemu a discurriri, modo di minacciare, ce ne parleremo: ci discorreremo. O modo di accertare che una cosa sarà così e così p. e. tu nun ci cridi, poi nni discurriremu: tu non ci credi, poi ne discorreremo. || e va discurrennu, si dice quando trattandosi d’una serie di cose se ne tocchi una e le altre seguano da sè: e va discorrendo, andiamo discorrendo. || (Salom. da Lentini). Per scorrere, correr intorno o qua e là: discorrere. P. pres. discurrenti: discorrente. P. pass. discurrutu e discursu: discorso.

Discursanti. V. chiacchiaruni.

Discursazzu. pegg. di discorso, lungo od osceno: discorsaccio.

Discurseddu e Discursettu. s. m. dim. di discursu: discorsetto, discorsino, discorsuccio.

Discursiari. v. intr. Far discorsi lunghi, vaghi, sconclusionati: cicalare.

Discursivamenti. avv. In modo discorsivo: discorsivamente.

Discursivu. add. Che discorre, ragiona, che discorrendo alletta: discorsivo, discursivo.

Discursu. s. m. Operazione dell’intelletto, colla quale si cerca d’intendere alcuna cosa per vie di conghietture o di principî noti: discorso. || Discorrimento, parlare: sermone, discorso, orazione. || Il discorrere: discorso. || Ragionamento o scrittura dove si esamini o si esponga qualche cosa dello scibile: discorso. || bellu discursu, detto ironico per riprovare qualche strafalcione. E anche si dice per render certezza d’una domanda dubbia, p. e. e tu ci cridi? bellu discursu! cioè sì: be’ discorsi! || discursi di babbi o di pepè, discorso da scempio: pappolata, gofferìa, scempiaggine. || cc’è discursu? dicesi per far intendere non sembrarci un modo di ragionare dirittamente: è mai possibile? ci ha logica? che discorsi son codesti? || chi discursu fai! specie di rassicurazione che si fa a chi avendo confidata o avvertita una cosa, prega perchè la si tenga in segreto, o che non dia luogo a recriminazioni, a storielle: che c’entra! || discursu ca nun cci aviti chi cci pigghiari, discorso di cose che non convengono insieme: tantafera, tantaferata. || discursu, comu la lucerta cu dui cudi (Catania) met. dicesi di discorso equivoco e di doppio senso. || senza tanti discursi, su via sbrighiamoci, senza andar per le lunghe: senza tanti discorsi. || discursu facennu, così in parlando: discorso facendo (Giusti). || a discursu, vale: per esempio, o anche: pongnamo che... mettiamo che... || discursu di tavulinu, discorso senza esperienza e fondamento: discorso al tavolino. || – grassu, discorso osceno: discorso grasso, da sboccato. || nèsciri un discursu, incominciare a discorrere d’una cosa: muover parola di checchessia. || discursu ca fa calari lu sonnu, discorso noioso, che non vuole attenzione: racconto da vegghia. || fari trasiri lu discursu, far menzione d’una cosa: toccar di checchessia. || tagghiari lu discursu, interrompere altrui discorrendo, contraddirgli: dar sulla voce. || perdiri lu discursu, perdere il filo del ragionamento. || ddu discursu, si dice di qualunque cosa di cui si sia parlato o inteso prima. || discursu porta discursu, un discorso tira l’altro.

Discurtisi e tutti i derivati. V. scurtisi.

Discussioni. s. f. L’atto di toglier le difficoltà e le oscurità d’una cosa; esame, ricerca esatta nel trattare o ragionare con chiarezza il pro e il contro: discussione. || Nel foro è il trattar in pubblico le cause in tutta formalità: pubblica discussione.

Discussu. V. in discutiri.

Discustamentu. V. discostamentu.

Discustari. v. a. Ridurre discosto: discostare. P. pass. discustatu: discostato.

Discùtiri. v. a. Esaminare e considerar sottilmente e diligentemente un punto, un affare: discutere. P. pass. discussu; discusso.

Discustuma. V. disusu.

Disdegnari. v. a. Aver a sdegno, abborrire: disdegnare.

Disdicèvule e Disdicìvuli. add. Non dicevole, non convenevole: disdicevole.

Disdicevulizza. s. f. Il disdirsi: disdicevolezza.

Disdicimentu. s. m. Il dir contro, ritrattazione: disdicimento.

Disdìciri. v. intr. Essere sconvenevole: disdirsi. (A. V. ital. disdicersi). || V. sdeciri.

Disdignusu. add. Pien di sdegno, incollerito; sprezzante: disdegnoso.

Disdiri. v. a. Dire a uno ch’ei non dice il vero: disdire. || rifl. Dir contro al proprio detto: disdirsi. P. pass. disdittu: disdetto.