Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
QUA | — 789 — | QUA |
ta. ||L’atto e l’effetto dello scaldare: scaldamento. || Adiramento.
Quadiatedda. dim. Scaldatina. (V. participiu.).
Quadiateddu. dim. del part. quadiatu, un po’ caldo. || Alquanto adirato.
Quadiatina. V. quadiata, di cui non è dim. || V. anco quadiatura.
Quadiatuna. accr. di quadiata.
Quadiatura. s. f. Il riscaldarsi anco in senso di adirarsi: riscaldamento.
Quadizza. V. caldizza. V. riscaldamentu.
Quadumaru. s. m. Chi vende le interiora degli animali da macello: trippajo, strascino, frattagliajo, ventrajuolo.
Quadumata. s. f. Il complesso delle frattaglie.
Quadumeddi. dim. di quadumi.
Quadumi. s. m. pl. Le interiora degli animali, mangiabili: entragni, frattaglie, ventre; (ant. dicevansi caudumi, per cui l’origine è da caudu).
Quadura. V. calura.
Quagghia. s. f. T. zool. Uccello di passa, noto: quaglia. Tetrao coturnix L. || Per vezzo si dice a ragazza belloccia: sbarba. || secunnu quagghi passanu, cioè secondo le circostanze, le occasioni. || Si dà questo nome anco a’ petronciani fritti e tagliati a guisa di nappa. || dari tempu a la quagghia, modo prov. che vale, si aspetti il tempo opportuno.
Quagghialatti. V. quagghiu. || T. bot. Pianta. Galium verum L.
Quagghiamentu. s. m. Il quagliare: quagliamento.
Quagghiamou. s. m. Uva di chicchi neri, molli, sugosi (Lavia).
Quagghiaredda. dim. di quagghia: quaglietta. || za quagghiaredda, si dice a donna sciatta e pettegola.
Quagghiareddu. dim. di quagghiaru in entrambo i sensi.
Quagghiari. v. intr. Il rappigliarsi che fa il latte: cagliare, quagliare. || fig. Addormentarsi. E anco morire. || Allibire, mancar d’animo, cessar d’avere pretensioni: cagliare. || Usato att. Accagliare. E quindi ha il rifl. accagliarsi.
Quagghiaru. s. m. Ventricolo degli animali ruminanti. || Materia che è nel ventricolo dei ruminanti che poppano, colla quale si rapprende il latte: gaglio, caglio. || met. Uomo dappoco: moccicone.
Quagghiata. s. f. Latte rappreso che senza insalare si pone tra’ giunchi o in altro: giuncata, felciata. || Prov. fa sirvizza a mandra ca mancirai quagghiata, chi lavora in checchessia, guadagna di quello.
Quagghiatedda. dim. di quagghiata.
Quagghiatedda. dim. di quagghiatu.
Quagghiatina. V. quagghiata.
Quagghiatizzu. add. Alquanto rappreso.
Quagghiatu. add. da quagghiari: quagliato, cagliato. || Mezzo tra liquido e sodo, che si spessisce: mezzellone. || aria quagghiata, ferma e pesante. || flemma quagghiata, di uomo sommamente flemmatico, paziente, posato, o pigro, piaggellone.
Quagghiatumi. V. quagghiumi.
Quagghiaturi. V. quagghiu.
Quagghicedda. dim. e vezz. di quagghia: quaglietta.
Quagghiceddu. dim. di quagghiu.
Quagghieri. s. m. Strumento a foggia di borsetta, col quale si fischia imitando il canto delle quaglie: quagliere.
Quagghiotta. dim. di quagghia. E per vezzo si dice a ragazzina bofficiotta: sbarba, grillolino.
Quagghiu. s. m. Materia acida che si ricava dalle piante e dagli animali, con cui si fa quagliar il latte: quaglio, gaglio, caglio; quando è preparato e salato si chiama: presame. || Per spacchimi V. || nun ghiri (V. j.) un quagghiu di cani: non valer un fico.
Quagghiumi. s. m. Dicesi di materia liquida divenuta crassa e spessa. || Brodo stretto. || Lo stato del cielo coperto e senza vento, che produce un’afa spiacevole e dannosa.
Quagghiuzza. dim. e vezz. di quagghia.
Quaggiu. V. quagghiu e derivati.
Quaglia. V. quagghia e derivati.
Quagliu. V. quagghiu e derivati.
Qualchedunu. V. qualchidunu.
Qualchi. pron. Alcuno: qualche. || Per quasi, circa, p. e.: stando qualche dodici anni ecc. (Vita della Beata Umiltà ecc.); ce ne troviamo qualche 12,000 libbre (Macchiavelli).
Qualchidunu. pron. Qualcuno: qualcheduno. || farinni qualchiduna, commettere qualche eccesso: farne qualcheduna.
Qualcunu. pron. Alcuno: qualcuno.
Quali. Nome relativo: quale. || Rassomigliativo che si usa colla corrispondenza di tale: quale. || Dubitativo: quale? || taliequali, similissimo: tale quale. || quali! è un modo di esclamare, di negare e simile: che!, che che!, ma che! || lu quali ca... modo di dire che vale cosa che... o dacchè... || cosa pri la quali. Nella Mea del Lori si legge: non li parrà ’na cosa pella quale; in altri esempi è fin usato assolutamente, p. e. è questo un paesino per la quale? (Piovano Arlotto), cioè ammodo, adattato ecc.
Qualìfica. s. f. Il qualificare: qualificazione. || Per qualità. || V. giustificazzioni.
Qualificari. v. a. Dar o attribuir una qualità: qualificare. || Rendere eccellente o singolare: qualificare. || Provare e mostrare con ragioni la verità del fatto. || Dichiararsi. || rifl. pass. Protestarsi, sdebitarsi. P. pres. qualificanti: qualificante. P. pass. qualificatu: qualificato.
Qualificata. s. f. L’azione del qualificare.
Qualificatissimu. add. sup. Qualificatissimo.
Qualificaturi. verb. m. Chi o che qualifica: qualificatore.
Qualificazzioni. s. f. Il qualificare, l’attribuir ad alcuno una qualità: qualificazione.
Qualimenti. V. qualmenti
Qualisìasi, Qualisisìa. add. Qualsivoglia: qualsisia, qualsiasi.
Qualità, Qualitati. s. f. Astratto di quale. Ciò che fa che una cosa è tale quale è detta: qualità. (Dante ha: qualitate). || Condizione, stato: qualità.
Qualmenti. avv. Come, in che guisa: qualmente. comu qualmenti dice il volgo: come qualmente.