Pagina:Arrighi - La scapigliatura e il 6 febbrajo, Milano, Redaelli, 1862.djvu/268

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ramente il vostro... obbrobrio, come ne avrei tutto il diritto, che io voglio che nessuno abbia ad accorgersi di nulla... cominciando dalla vostra cameriera che lasceremo a Milano... Vi ripeto dunque che esigo che vi mettiate a letto, e che diate ordine voi stessa di non lasciar entrare qua dentro anima viva fino a mio avviso... E guai a voi se pensaste di disobbedirmi... signora... E cominciate a starvene in posizione meno tragica... e ad asciugarvi quelle lagrime di cocodrillo... Avete capito?

Noemi non si mosse, nè fe’ cenno di voler rispondere.

— Avete capito? — ripetè il Dal Poggio digrignando i denti, movendo due passi verso di lei, coi pugni serrati e gli occhi fuori dell’orbita — Volete voi parlare una volta?

— Vedete bene, signore, che io non parlerò; — rispose Noemi — Agli insulti io non posso nè debbo rispondere.

— Vilissima creatura!... Voi sapreste ben trovare qualche parola per difendervi, per giustificarvi, se non foste la più infame delle donne...

— Vi faccio osservare, signore, che tali parole me le avete già dette poc’anzi, e che ora voi non fate che ripetervi...

Questa risposta, in apparenza così semplice, fu pel misero marito il colpo di grazia. Ne fu come atterrato. Da due giorni quell’uomo passava di sorpresa in sorpresa; ei cominciava allora a conoscere