Pagina:Arrighi - La scapigliatura e il 6 febbrajo, Milano, Redaelli, 1862.djvu/279

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E ritornò nella stanza da letto, dove il nonno lo stava aspettando coll’ansia d’un uomo che ha il presentimento di una sciagura.

Infatti, appena il Dal Poggio fu uscito di là, egli aveva girato gli occhi intorno, cercando un segnale che lo confermasse in un suo sospetto; e non ebbe molto a cercarlo. Sullo scrittoio egli vide una lettera, che aveva l’aria d’essere stata scritta da poco tempo. Cavò gli occhiali di tasca, la prese in mano, vi gettò sopra gli occhi e lesse sulla soprascritta il proprio nome e cognome del carattere di Noemi.

— Sventura! sventura! — sclamò il povero vecchio impallidendo — Ah che cosa feci io a darla a quest’uomo!

E sedutosi sulla sedia che stava dinanzi allo scrittoio, aperse la lettera e piangendo a calde lagrime, lesse ciò che gli scriveva la povera Noemi.