Pagina:Avventure di Robinson Crusoe.djvu/401

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robinson crusoe 349

norme diverse. Lo assicurai pure essere mia intenzione non solo di andarlo a trovare, ma di stabilirmi al Brasile per tutto il restante della mia vita. Aggiunsi a ciò un presente di tessuti di seta di fabbrica italiana per la moglie di lui e le sue figlie; chè il figlio del capitano m’aveva informato averne esso due. Unii a tale donativo due pezze di panno inglese del migliore che potei procacciarmi in Lisbona, cinque altre di rascia soppannata nera e alcuni merletti di Fiandra di molto valore.

Così assestati i miei affari e vendute le mie mercanzie che convertii in buone cedole di banco, non mi rimaneva altra perplessità fuor quella della via che avrei tenuta per tornarmene in Inghilterra. M’era accostumato, cred’io, bastantemente al mare; pure sentiva uno strano contraggenio a ripatriare per quella via; e benchè non sapessi spiegarne a me stesso il motivo, questa avversione mi crebbe sì forte, che due volte aveva imbarcate le mie bagaglie per partire, poi cangiai di pensiere non una, ma due o tre volte.

È vero che fui sfortunatissimo ne’ miei viaggi marittimi, e questa poteva esser stata una delle cagioni della mia esitanza; pure non trascurate mai i forti impulsi della vostra anima in casi di simil natura. I due vascelli mercantili ch’io avea prescelti pel mio tragitto, e, dico prescelti, perchè a bordo di uno erano state poste le mie robe, quanto all’altro, aveva già stipulati i miei patti col capitano: ebbene, questi due vascelli ebbero cattivo fine; l’un d’essi fu preso dagli Algerini, l’altro naufragò alla punta Start presso Torbay, nè si salvarono se non tre naviganti; tutti gli altri annegarono. Voi vedete qual bella sorte m’aspettava o su l’uno o su l’altro di que’ due bastimenti.

Così tribolato ne’ miei pensieri, il mio vecchio nocchiero cui non ne ascondeva mai uno, mi consigliò caldamente a non andare per mare; voleva in vece ch’io mi recassi per terra alla Corogna e di lì, attraversato il littorale della baia di Biscaglia, alla Rocella dond’era facile e sicuro il viaggio sempre per terra sino a Parigi, indi a Calais e a Douvre; o vero che, trasferitomi a dirittura a Madrid, continuassi il mio viaggio attraversando tutta la Francia.

In una parola, io era sì mal impressionato contro al viaggiare per mare, eccetto l’inevitabile tragitto da Calais a Douvre, ch’io risolvei di andare tutto il mio ritorno in patria per terra: modo di viaggiare che, non essendo io pressato da una gran fretta, nè avendo bisogno