Pagina:Büchler - La colonia italiana in Abissinia, Trieste, Balestra, 1876.pdf/120

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noi di attrezzi idonei e trovando dappertutto un fitto imboscamento da superare, e macchie e cespugli di grandissima estensione, tronchi enormi, radici, sassi ecc.

Un singolare aratro fendeva il seno della grande madre: arnese formato da due travicelle incrociate, una delle quali di legno duro, riceveva all’estremità un pezzo di ferro appuntito e temperato a mezzo di certe erbe, conosciute dagl’indigeni, che riducono il ferro in acciaio sì duro da non temere il confronto colle tempere più fine ottenute a mezzo di qualsiasi altro sistema in Europa.