Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1912, V.djvu/341

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33« NOTA Sono soppresse le parole della p. 277, rr. 15-6 (osservazione volgare ma conveniente in bocca di una cameriera); ma i mutamenti maggiori anzi radicali sono dalla metà della pagina 27S del nostro volume alla fine della novella, cosi leggendonsi nel ms. : Era passato già più d’un mese e mezzo, che il signor Alberto s’era dalla corte partito, e divenuto castellano, e fatto gran filatore; e vedendo il signor Federigo che, secondo che tra loro si erano convenuti, il signor Alberto non le mandava né messo né ambasciata come a lui il fatto fusse successo, stava in gran pensiero di ciò che far dovesse, varie cose fra se medesimo più volte discorrendo. Cadutogli poi neH’ammo che il compagno felicemente al fine dell'impresa fusse pervenuto e avesse il desiato frutto della donna còlto e che, immerso nei amorosi piaceri, l’ordine messo si fosse smenticato, né punto curasi (0 di dargliene avviso, deliberò di mettersi in cammino e tentar anco egli la sua fortuna... Onde subito [la donna] fece nettare un andeo (2) che alla prigione vicino si trovava, e li fece far un balconzino cosi stretto come quell’altro era, e una porta sicura, con la chiave tedesca, che serrar ma aprir non se poteva se non da chi le chiave avea. Il barone il giorno seguente, andato al castello, fece dire che desiderava la signora di quello, venendo dalla corte del re Matia, visitare; innanzi alla quale essendo stato adinesso, fu da lei, secondo il solito, con allegro e piacevol viso ricevuto. Ove entrati l'uno e l’altra in diversi e vari ragionamenti, e mostrandosi la donna verso di lui molto festevole, entrò il signor Federigo subito in oppinione che in | breve verrebbe a fine dell’impresa sua, vedendola cosi festosa e che con \ occhio cosi lascivo e parole piene di dolcezza le parlava; ma per quella \ prima volta non volse a nissuna particolarità del suo proponimento discen- | dere, e le parole sue furono generali: che udita la fama della sua beltà e le maniere de’ suoi laudevol costumi, ed essendogli bisognato di venir in Boemia, non s’era voluto partire senza vederla, e che in lei avea trovato molto più di quello che la fama risonava; e cosi passata quella prima visitazione, all’albergo suo fece ritorno. La donna, partito che fu| del castello il barone, seco propose che non era bene di tenirlo troppo in speranze, ma di ridurlo nel loco ove avea disegnato, per premio delle fatiche sue, essendo neU’animo suo molto adirata contra di tutti doi, parendole che troppo presontuosamente si fossero gettati alla strada, come pubblici assassini, per rnbarle e macchiare il suo onore e metterla in con- j tinua disgrazia del marito, anzi a rischio della morte. Tornato dunque | il signor Federigo a visitazione della donna, lei se gli mostrò più piace- r vole che mai e, prima che lui volesse o sapesse formar concetto per, (1) « Curarsi » corregge il Cicogna. (3) « Andito » corregge il Cicogna.