Pagina:Barrili - Castel Gavone.djvu/329

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Son cose da nulla, e appunto perchè son cose da nulla, mi stanno a riprova di quanto io v’ho detto. Credete a me, mastro Bernardo; io non so che cosa avverrà di noi tra qualche anno, ma son sicuro che un giorno i nostri figli dimenticheranno queste bizze tra parenti, o non le metteranno in tavola che per ricordare le prodezze comuni. Il Finaro è un bel paese, ma Genova non gli sta di sotto, e ve lo provo. Voi ci avete il vino di Calice; noi quello di Coronata; sinceri ambedue come i nostri cuori, sfavillanti come i nostri occhi, generosi come l’indole nostra. A chi non piace il vino, Dio gli tolga l’acqua! Chi non vede di buon occhio l’amicizia e la fratellanza dei Liguri, abbia il canchero in casa. Pensateci su, mastro Bernardo! Con Genova a capo, si può far la Liguria, come è già stata una volta. E un giorno, chi sa?... Da cosa nasce cosa, e il tempo la governa. Ho detto. —

Così il buon Picchiasodo alle frutte. Ed io ho raccolto con riverenza queste briciole oratorie d’un capo di bombardieri, che precorreva di mezzo secolo Nicolò Machiavelli.

FINE.