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Pietro Bembo - Rime

son fole di romanzi e sogno et ombra,
che l’alme simplicette preme e ‘ngombra.

37.

Non è gran meraviglia, s’una o due
sciocche donne alcun secol vide et ebbe,
a cui sentir d’amor caro non fue,
e ‘ndarno viver gli anni poco increbbe;
come la Greca, ch’a le tele sue
scemò la notte, quanto ‘l giorno accrebbe,
misera, ch’a se stessa ogni ben tolse,
mentre attender un uom vent’anni volse.

38.

Il qual errando in questa e ‘n quella parte,
solcando tutto ‘l mar di seno in seno,
a molte donne del suo amor fe’ parte
e lieto si raccolse loro in seno;
che ben sapea, quanto dal ver si parte
colui, ch’al legno suo non spiega il seno,
mentr’egli ha ‘l porto a man sinistra e destra,
e l’aura de la vita ancor gli è destra.

39.

Come avrian posto al nostro nascimento
necessità d’amor natura e Dio,
se quel soave suo dolce concento,
che piace sì, fosse malvagio e rio?
Se per girar il sole, ir vago il vento,
in su la fiamma, al chin correre il rio,


Letteratura italiana Einaudi 121