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Pietro Bembo - Rime


mostrar a duo begli occhi aperto il core,
far de le voglie altrui legge a se stesso,
con la lingua e lo stil lunge e da presso
gir procacciando a la sua donna onore,8

sdegni di vetro, adamantina fede,
sofferenza lo schermo e di pensieri
alti lo stral e ‘l segno opra divina,11

e meritar e non chieder mercede,
fanno ‘l mio stato, e son cagion ch’io speri
grazie, ch’a pochi il ciel largo destina.14

VII.

Poi ch’ogni ardir mi circonscrisse Amore
quel dì, ch’io posi nel suo regno il piede,
tanto ch’altrui, non pur chieder mercede,
ma scoprir sol non oso il mio dolore,4

avess’io almen d’un bel cristallo il core,
che, quel ch’i’ taccio e Madonna non vede
de l’interno mio mal, senza altra fede
a’ suoi begli occhi tralucesse fore;8

ch’io spererei de la pietate ancora
veder tinta la neve di quel volto,
che ‘l mio sì spesso bagna e discolora.11

Or che questo non ho, quello m’e tolto,
temo non voglia il mio Signor, ch’io mora:
la medicina è poca, il languir molto.14


Letteratura italiana Einaudi 4