Pagina:Bembo, Pietro – Rime.pdf/21

Da Wikisource.

Pietro Bembo - Rime

né spero già scaldar quel cor di ghiaccio,
per provar tanto, ai raggi del mio sole,35
foco, gelo, seren, nube, acque e venti.

Quanto soffiano i venti e volge il cielo,
non vide il sol giamai sì chiaro lume,
pur che ‘l ghiaccio scacciasse un caldo tempo.

XVIII.

Come si converria, de’ vostri onori
s’io non canto, Madonna, e non ragiono,
ben me ne dee venir da voi perdono:
ché da la chiara e gran virtute vostra,
ch’è quasi un sol, ch’ogni altro lume adombra,5
e da quella celeste alma beltade,
cui par non vide o questa od altra etade,
quand’io vo per ritrarle,
tal diletto e sì novo a me si mostra,
che l’alma in tanto resta vinta e sgombra10
di saper, e lo stil non pò formarle,
ch’al ver non sian pur come sogno et ombra;
se non in quanto a voi fan puro dono
de la mia fede e testimon ne sono.

XIX.

O imagine mia celeste e pura,
che splendi più che ‘l sole agli occhi miei
e mi rassembri ‘l volto di colei,
che scolpita ho nel cor con maggior cura,4

credo che ‘l mio Bellin con la figura
t’abbia dato il costume anco di lei,


Letteratura italiana Einaudi 11