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Pietro Bembo - Rime


eletto ben hai tu la miglior parte,
che non ti si torrà: fossi anch’io a tale,
né mi torcesse empia vaghezza i passi.11

Contra la qual poi ch’altro non mi vale,
prega ‘l Signor per me tu, che mi lassi,
senza te, frale e sconsolata parte.14

LXXV.

Se la via da curar gl’infermi hai mostro
al mondo, che giacea pien d’alto errore,
tu, Febo, alor quando ‘l secol migliore
lasciò le genti al duro viver nostro,4

al buon Lombardo, il cui lodato inchiostro
rende al moderno stil l’antico onore,
soccorri, che già presso a l’ultime ore
vede la mesta ripa e ‘l nero chiostro.8

Si dirà poi, sanato, ad ora ad ora,
come Delo fermasti vaga e come
Fiton morio mercé del tuo forte arco,11

e tutto quel, perché de le tue chiome
è l’arbor sempre verde amico incarco,
spiegherà in versi, e lodera’ ‘l tu ancora.14

LXXVI.

Ben devria farvi onor d’eterno exempio
Napoli vostra, e ‘n mezzo al suo bel monte
scolpirvi in lieta e coronata fronte,
gir trionfando e dar i voti al tempio,4


Letteratura italiana Einaudi 48