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Pietro Bembo - Rime

la via di gir al ciel con fermo passo
m’insegna, e ‘n tutto al vulgo mi ritoglie.8

Legga le dotte et onorate carte,
chi ciò brama, e, per farsi al poggiar ale,
con lungo studio apprenda ogni bell’arte;11

ch’io spero alzarmi, ove uom per sé non sale,
scorto dai dolci amati lumi, e parte
dal suono a l’armonie celesti equale14

CXXXVIII.

Giovio, che i tempi e l’opre raccogliete
del faticoso e duro secol nostro
in così puro e sì lodato inchiostro,
che chiaro eternamente viverete,4

perché lo stile omai non rivolgete
a questa, novo in terra e dolce mostro,
donna gentil, che non di perle e d’ostro,
ma sol d’onor e di virtuate ha sete?8

Questa risplenderà, come bel sole,
fra gli altri lumi de le vostre carte,
e le rendrà via più gradite e sole.11

Quest’una ha inseme, quanto a parte a parte
dar a mille ben nate a pena sòle,
di beltà, di valor natura et arte.14

CXXXIX.

Signor, poi che fortuna in adornarvi,
quant’ella possa, chiaramente ha mostro,


Letteratura italiana Einaudi 84