Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 4, 1799.djvu/158

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Cavalieri, anzi Tartaglia, Cardano ed altri un secolo prima potessero ammaestrarle.

Nella stessa metafisica il trattato del Bem di Pallavicino udj porre tra i migliori dall?

abate Conti ottimo giudice, e non prevenuto. Ma noi parliamo 3’ un generale, e dominante lume, che va oggi spargendosi nell* Italia dcpo aver gittati alcuni raggi incerti, e passeggeri qua e là. Chi sa per altro che agl’ italiani non manchi il talento di ragionare, e di filosofare tanto profondamente, quanto l’inglese? Potranno deciderlo inoltri nipoti dopo cinquanta e più anni, quando avran lette dell’opere filosofiche in tanto numero, e di tanto peso, quanto è richiesto a legittimo paragone. Sarà però sempre vero, che quei furono i nostri maestri, e che il saggio dell’ intendimento umano, lo spirito delle leggi, e tali altri hanno fatti egreg; dij scepoli anche tra noi senza oltraggiare le verità più importanti.

Dalle cose dette sin qua, sembra poter almen dubitarsi, che come varj sono i talenti delle nazioni, così il talento delle arti sia proprio de’greci, e degl’italiani a quel grado,