Pagina:Bettini - Guida di Castiglione dei Pepoli, Prato, Vestri, 1909.djvu/143

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Secondo la tradizione popolare, sul luogo dell’Apparizione, e per comando fattone dalla B. Vergine ai fanciulli, ai quali predisse eziandio i loro futuri destini, dagli abitanti della vicina terra di Baragazza, col concorso dei devoti e specialmente dei Pepoli, Signori di Castiglione, fu edificato il tempio1.

Alla costruzione di questo, prese non piccola parte Antonio Pepoli, uno dei dinasti. Il primitivo tempietto si cangiò poi nel presente Santuario, che rimonta a quasi due secoli fa, come può arguirsi dalle date 1706-1707 inscritte in talune basi delle colonne sorreggenti il ponticato, e dalle memorie locali. — Potrebbe, però, darsi, che il porticato fosse costruito qualche poco posteriormente al tempio. Al munifico Antonio Pepoli s’attribuisce l’ardito ponte, che unisce le due rupi, ponte su cui quasi a cavalcioni sorge la Chiesa.

Questa è a tre navate chiuse da altari: di fronte alla centrale è l’altar maggiore, tutto adorno di finissimi marmi e stucchi. Sovra esso ammirasi il bassorilievo in plastica robbiana, opera attribuita a Luca stesso, gloria inarrivabile ed imperitura dell’arte italiana. Gli fu affidato da Suor Brigida Evangelisti, memore dei suoi monti natii, della prodigiosa apparizione, devota alla Vergine in cui ponèa fede vivissima.

Bello e ispirante devozione, è il bassorilievo rap-



  1. Milani Prof. D. Luciano. — Opuscolo cit. — Pelagatti Mons. Giovacchino. Notizie Storiche. Il Pelagatti canonico della Cattedrale di Prato, uomo di cuore e d’ingegno, studioso e diligente storico del Santuario, quanto ne era amante, spirò poco più che sessantenne, il 24 Gennaio 1901, nella sua città nativa.