Pagina:Bettini - La stazione estiva di Montepiano, Firenze, Minorenni corrigendi, 1897.djvu/19

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fino al ponte di Porta Mercatale a Prato è di circa ventisei chilometri e mezzo.

§ 3. — Vernio (cenni storici)

Gli appennini liguri e toscani, specialmente, erano disseminati, e lo furono sino alla rivoluzione Francese, di molti dominii feudali.

Taluni di questi dipendevano da Genova, la superba repubblica, in cui l’elemento aristocratico ebbe quasi sempre il predominio; altri da Firenze, in cui mutati i costumi di quando ella si stava in pace sobria e pudica, i negozianti e i banchieri ambivano blasoni e titoli: la più parte infine dipendevano dal Sacro Romano Impero.

Interessante e pittoresca per la spessa mutazione della sua ampiezza, per la svariata coltivazione, per la struttura e l’aspetto gradevole che presentano i monti che le fanno corona, è la parte di val di Bisenzio che appartiene al Comune di Vernio.

Un castello di cui ancora si vedono gli avanzi — e più e meglio si vedevano un sessant’anni indietro, prima che la mano dell’uomo ne affrettasse la rovina — posa sul risalto di un poggio che scende a ostro dall’Appennino di Montepiano, a cavaliere di S. Quirico sulla sinistra, a valle, della Fiumenta.

Questo castello è Vernio, che dette il titolo ad una contea imperiale ed ora lo dà al Comune omonimo.

Da che l’etimologia di questo nome? Deriva forse tal parola dalla voce latina vernus — primaverile?

Esposte queste terre sul versante mediterraneo, vi spirano i caldi venti meridionali; vi si struggono presto le nevi, il clima non vi è tanto rigido, ed hanno molti vantaggi in fatto di temperatura sui monti della vicina